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UnArchive Found Footage Fest: tutti i vincitori della seconda edizione

Durante la serata conclusiva del festival incentrato sul materiale ritrovato sono stati assegnati i premi

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Con la proiezione del lungometraggio Love, Deutschmarks and Death (2022) di Cem Kaya si conclude l’UnArchive Found Footage Fest, giunto alla sua seconda edizione che si è svolta a Roma e della quale Taxidrivers è Mediapartner.

Il festival incentrato sul materiale d’archivio, che si è svolto dal 28 maggio al 2 giugno, aveva come sottotitolo di questo secondo atto Cinema che brucia, come ben evidenzia anche il manifesto e il trailer di presentazione, a firma di Gianluca Abbate.

Durante un intervento introduttivo, il presidente AAMOD Vincenzo Vita, a proposito del found footage, ha sottolineato l’importanza della lentezza: “In contrapposizione ad un certo tipo di logica televisiva commerciale, questi film ci ricordano che le immagini vanno viste, osservate, perché sono molto più belle così”.

I premi sono stati assegnati da una giuria internazionale composta da: Bill Morrison (videoartista), Firouzeh Khosrovani (regista), e Sara Fgaier (regista e montatrice). Tre omologhi riconoscimenti sono stati assegnati da una giuria di studenti, composta da allievi di scuole e università e coordinata dal regista Giovanni Piperno.

Giuria studenti: Miglior cortometraggio

La menzione speciale per questa categoria va a We should all be futurists di Angela Norelli (Italia, 2023), che “con raffinatezza e grande ironia è riuscita a capovolgere il significato delle parole di Filippo Tommaso Marinetti per un’emancipazione femminile antilitteram, facendo crollare il patriarcato sotto le sue stesse parole dove si è adagiato per secoli”.

We should all be futurists

Miglior cortometraggio se lo aggiudica L’architetta Carla di Davide Minotti (Italia, 2023), “Per la forza di scontro tra immagini industriali e visioni personali, tra voci aliene e discorsi poetici, nel segno di una frattura grottesca in cui ingegneria e architettura si impongono come visioni in grado ora di controllare, ora di rivoluzionare il mondo”.

L’architetta Carla

Giuria studenti: Miglior lungometraggio

La menzione speciale per la sezione Miglior lungometraggio se la aggiudica Manifesto di Angie Vinchito (Russia, 2022) per “la straordinaria capacità di narrare la tragica condizione di bambini e adolescenti russi imprigionati in un sistema violento e repressivo, attingendo al vasto oceano dei social media. I giovani protagonisti di questo film sono la voce di una potente storia corale che necessita di essere udita dal mondo intero”.

Manifesto

Amor di Virginia Eleuteri Serpieri (Italia, 2023) vince il premio per il miglior lungometraggio “per la poesia e l’originalità dell’articolazione narrativa che unisce un percorso di lutto intimo e la testimonianza di una città intera. Ricorda con forza e delicatezza l’importanza di un bene comune e prezioso che incarna la vita stessa: l’acqua e il fiume”.

Amor

UnArchive Found Footage Fest: Miglior riuso creativo

Il premio per il miglior riuso creativo dei materiali d’archivio va a Picture of Ghosts di Kleber Mendonça Filho (Brasile, 2023) per “la capacità del regista di amalgamare materiali d’archivio privati e pubblici di formati diversi con una narrazione poetica, trasfigurando l’architettura della città e della sua casa in un luogo di culto creativo. Parte dalla figura del fantasma per restituire vitalità alla memoria”.

Picture of Ghosts

Giuria internazionale: Miglior cortometraggio

Menzione speciale per Film Negativo / Positivo di Federica Foglia (Canada, Italia, 2023), “un’opera di collage di delicata bellezza e grazia che posiziona star di film erotici dell’epoca del cinema muto come spiriti creativi, dee che stimolano l’erotismo attraverso il mondo naturale, nei suoi insetti, fiori, foglie e semi”.

Miglior cortometraggio di questa seconda edizione va invece a Solaris Mon Amour di Kuba Mikurda, Laura Pawela & djLenar (Polonia, 2023), “un’opera che ci trasporta in un percorso di reimmaginazione usando adattamenti del film Solaris e una collezione di circa settanta film educativi polacchi. I registi creano abilmente un’opera di trasformazione alchemica, generando con immaginario, montaggio e sound design eccezionali una riflessione fantascientifica su memoria e perdita. Con questo materiale lo spazio interno e lo spazio profondo si ripiegano su loro stessi. L’universo esiste sia dentro che oltre il corpo, e le storie personali sono intrecciate con il destino delle specie”.

Solaris mon amour

Giuria internazionale: Miglior lungometraggio

La menzione speciale va a Between Revolutions di Vlad Petri (Romania, Croazia, Qatar, Iran, 2023), che “intreccia magistralmente il found footage nella narrazione creando il quadro intimo di un’amicizia, quella tra Zahra e Maria, tra le rivoluzioni dei loro rispettivi paesi, Iran e Romania. Between Revolutions fa emergere la natura illusoria delle rivoluzioni, il divario tra idee politiche e dura realtà. Il film è un ritratto lirico del sorgere e tramontare delle ideologie. Politica e intimità si mischiano nella breve durata del film, con una chiara struttura di montaggio e con la corrispondenza poetica tra Maria e Zahra”.

Between Revolutions

Infine, la vincitrice dell’UnArchive Award della seconda edizione del festival è Virginia Eleuteri Serpieri per Amor (Italia, 2023), che “da sola ha raccolto i frammenti, ha scoperto come rimetterli insieme, e poi li ha incollati con cura, l’uno all’altro, uno a uno. Alla fine l’immagine è ricomposta, ma non è più la stessa di prima: adesso è più imperfetta, più preziosa. ‘Tutto è nato da un sogno’, ha dichiarato la regista. Ecco, far sognare è uno dei modi privilegiati attraverso cui i morti si prendono cura dei vivi. I sogni, i piccoli racconti, l’invenzione di altre dimensioni del tempo e dello spazio, le lettere immaginarie attraverso l’attivazione del pensiero magico permettono alla madre dell’autrice di vivere ancora attraverso quest’opera potente, unica, struggente e originale. Il film riesce a creare le condizioni per instaurare la sua esistenza in un nuovo modo di essere, attraverso forme di narrazione che resuscitano. Non solo un modo per provare a elaborare una perdita, ma anche il desiderio di far rivivere la persona cara attraverso immagini piene di vita, di opporsi al tempo e alla morte, di renderla eterna”.

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