Una serie di piccole, preziose opere sperimentali provenienti dal Perù, realizzate con il riuso creativo delle immagini, è stata selezionata all’UnArchive Found Footage Fest, in corso in questi giorni presso il Cinema Intrastevere, l’Accademia di Spagna e l’Alcazar Live.
Fra queste, da segnalare il cortometraggio La Fuente de Agua (en el Tacamache), diretto dalla giovane regista Irma Milagros Cabrera Abanto che racconta, con immagini d’archivio rielaborate attraverso suoni e colori che evocano la terra, le leggende campesine legate all’acqua. Il testo è di William Guillen Padilla.
Acqua protagonista di miti e lotte, acqua che dà la morte
L’acqua del rio Titicaca e del fiume Chili, in Perù, è acqua rossa come il sangue della terra, ed è protagonista di miti, leggende e lotte. Acqua come fonte di vita, mezzo di sussistenza ma anche acqua come portatrice di morte.
Il cortometraggio è la reinterpretazione di un emozionante filmato in Super 8, rifotografato per essere digitalizzato, usando una tecnica ibrida, analogica e digitale.
L’opera è stata realizzata come pellicola ‘collaborativa’ (insieme alla regista Irma, hanno infatti lavorato anche Yannira, Anais, e Maria) e mostra da una prospettiva diversa un problema sociale di cui yakumama (acqua) è il/la protagonista.
Canto alla Pachamama: la contaminazione dell’acqua
L’importanza della Pachamama, della madre terra, che deve essere protetta e tutelata, viene ricordata in un canto tradizionale, eseguito per intero dagli autori, i Defensores de la Pachamama, mentre scorrono immagini che rubano i colori ai panorami peruviani.
Proprio pochi anni fa, infatti, sono state rilevate pericolose contaminazioni dell’acqua, a seguito delle responsabilità ambientali derivanti da progetti minerari, che hanno rischiato di compromettere i mezzi di sussistenza e la salute delle popolazioni lungo il fiume Tacamache nel distretto di Chugur, provincia di Hualgayoc.
Il canto mescola fantasia e realtà, tradizione e attualità.
Il Canto a la Pachamama
Che sia per la stanchezza o per il caldo
Per la fatica o per il calore
Andavano lì per bagnarsi la testa e bere acqua.
Ma si ammalarono perché l’acqua era attraente.
Ma li abbiamo trovati perché l’acqua era attraente.
Secondo quanto dicono alla fonte d’acqua,
Dimmi questo, alla fonte d’acqua,
Dal nulla è apparsa una donna molto bella
Non accadde nulla, apparve una donna molto carina
Per pettinarti i capelli, per pensare ai tuoi capelli
Ciò ha spaventato coloro che l’hanno visto.
Ed è per questo che si sono ammalati, hanno avuto paura, sono anche morti.
Ed è stato per questo che abbiamo avuto paura, paura, e provato a morire.
C’era qualcosa di molto misterioso lì, qualcosa di molto misterioso
In quegli anni era consigliabile non bere quell’acqua
Era consigliabile non toccare l’acqua,
In modo che non succedesse nulla.
Questa democrazia non è più democrazia
Questa democrazia è altro che una democrazia
Che con i proiettili ci impone le sue leggi,
La gente chiede l’acqua che è vita
Perché l’estrazione mineraria sporca e inquina
Irma Milagros Cabrera Abanto, Cajamarca (1991) è una produttrice audiovisiva, fotografa e musicista sperimentale, laureata in Scienze della Comunicazione con una tesi sul linguaggio fotografico, e ha completato gli studi specialistici in Analisi della Fotografia Contemporanea presso il Museo di Arte Contemporanea, in Conservazione di base degli archivi fotografici presso il Centro Immagine / Lima; in Storia della fotografia del sud andino peruviano/Cusco; in Tecniche ibride di film e video al festival MUTA/Lima; Stagista nel Laboratorio di Formazione Cinematografica del Festival CORRIENTE NO FICCIÓN /Arequipa.
Ha fatto parte della residenza Sound Art al festival Pumpumyachkan e dei laboratori Sound Documentary e CinError/Ayacucho; durante questo festival ha parlato della sua ricerca “Doppio flauto delle Ande Cajamarquino: dalla Gaita Porconera alle Mellizas” / Ayacucho, è batterista del gruppo punk Las Ratapunks / Cajamarca.
Ha partecipato a diverse mostre fotografiche collettive a Cajamarca, Trujillo, Lima, Arequipa e Puno in Perù; ai festival di cinema sperimentale in Perù, Brasile, Messico, New York (USA), Cuba e Spagna. Attualmente sta portando avanti un progetto di ricerca che mira a conservare, preservare e salvaguardare la memoria fotografica del Fondo Fotografico Gabriel Barrantes/Cajamarca.