‘Rosalie’ la fierezza di una donna

il film con protagonista Nadia Tereszkiewicz nel ruolo di Rosalie, una giovane donna che custodisce un segreto, arriva anche all’Ortigia Film Festival nella sezione dedicata Cinema Women

Rosalie | La trama

Rosalie, giovane e bella, viene offerta dal padre in sposa ad Abel (un bravissimo Benoît Magimel), un uomo scontroso che, dopo la guerra, deve rimettere in sesto i suoi affari e la sua vita. Rosalie, bella e noncurante della differenza di età con Abel, è felice di sposarsi e di essere finalmente libera di poter vivere la sua vita. La prima notte di nozze, però, la donna deve mostrarsi al marito che, sconvolto, scopre che sua moglie ha un corpo ricoperto di peli.

“Non è facile essere una donna” – Rosalie

La fierezza di una donna

Parla di accettazione, amor proprio e intolleranza l’intenso dramma di Stéphanie Di Giusto che, grazie anche a due bravi e affiatati interpreti principali, sconvolge lo spettatore con la vicenda di Rosalie. Una donna dalla particolare bellezza, interiore ed esteriore, che è in cerca di amore. Tenuta nascosta dal padre, Rosalie vede nel matrimonio l’unica possibilità di libertà, fisica e mentale, poiché, da sempre, non si è considerata brutta o “mostruosa”.

Intenzionata a farsi accettare da Abel per quella che è, la donna sfida il buon costume della campagna francese del primo dopoguerra, smettendo di radersi il volto e mostrandosi in pubblico, fiera della sua barba. E più gli abitanti del villaggio in cui vive Abel la conoscono, meravigliandosi della disinvoltura con cui accetta se stessa, più i malpensanti vedono nell’audacia della donna un’insopportabile fierezza.

Convinta che la realizzazione nella vita provenga proprio dall’autoaffermazione, Rosalie è una ventata di speranza per le altre donne del villaggio che, chiuse nelle loro case dopo il lavoro, hanno il coraggio di uscire. Ma più aumenta il consenso nei suoi confronti, più Abel sembra soffrire alla presenza della donna.

Meraviglia e unicità

Dialoghi intensi e silenzi si alternano in una sceneggiatura capace di coinvolgere e sconvolgere, con importanti imprevisti che conducono immancabilmente dalla parte della protagonista. Le “peripezie” poste sul cammino di Rosalie la rendono un’eroina che, pur di realizzare il suo sogno, è disposta a rialzarsi più di una volta.

“Siamo tutti un caso a parte, no?!”

Rosalie è un altro tassello di un cinema che vuole dimostrare quanto la meraviglia e l’unicità sia in ogni essere umano proprio perché tale. Non tanto  l’unicità fisica, bensì quella interiore. Innamorata della vita, della semplicità e del mondo, è una personaggio moderno nella sua interezza. Contrapposta al taciturno e arrabbiato Abel, riuscirà ad introdursi nel cuore dell’uomo, fino a farlo innamorare.

Ambientato nella bellissima campagna francese, la cui bellezza è resa dall’ottima fotografia di Christos Voudouris, il film è realizzato con una regia semplice ma efficace. Ogni sequenza ha un raccordo lineare con la precedente e la narrazione procede mediante un procedimento di causa ed effetto. Ottima la ricostruzione storica e il dovizioso lavoro di costumisti e scenografi.

In chiusura, un plauso alla coppia Tereszkiewicz – Magimel. Bellissima, intensa e minuta lei quanto robusto, passionale e imbruttito lui. I due fanno un doppio lavoro. Personale, regalandoci due personaggi profondi, tormentati e affascinanti. Ed insieme, raggiungendo nell’incontro/scontro di Abel e Rosalie un unicum indissolubile e indimenticabile.