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Festival del cinema di Noto

‘Come una vera coppia’ e l’amore universale

Film documentario in concorso al Festival del Cinema Sostenibile di Noto

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Come una vera coppia, documentario sull'amore al di là delle difficoltà

In concorso al Vision 2030, un documentario che racconta la prima vacanza di coppia di alcuni giovani adulti con la sindrome di Down. Questo è Come una vera coppia che, tra intimità e incomprensioni, entusiasmi per un possibile futuro e meditate disillusioni, porta al Festival del Cinema Sostenibile di Noto il significato dell’Amore.

I sogni di Come una vera coppia

Il film nella sua durata di 56 minuti racchiude l’affetto e le incertezze comuni a qualsiasi coppia alle prese con la parte più complicata dell’amore: la convivenza. Perché convivere significa accettare i propri limiti per non superare quelli del compagno, ma significa anche sacrificio, pazienza e perdono.

Attraverso l’esempio della fuga d’amore, Come una vera coppia racconta attraverso le immagini l’indipendenza e l’età adulta, con i problemi comuni a ogni essere umano e riflettendo sul significato stesso dell’amore. Il titolo del film nasconde un significato duplice.

Da un lato mostra il sogno dei protagonisti della vicenda, quello di essere finalmente indipendenti e adulti. Dall’altro, però, “vera” sottintende lo stilema e il giudizio che aleggia su di loro. Il fatto che bisogni esplicitare di essere una “vera coppia” è indicativo della terribile percezione che il mondo ha delle persone con la sindrome di Down.

Una “vera coppia”

Perché bisogna ribadire (ancora) che sono persone esattamente come tutte le altre, capaci di vivere e di amare. Ma fortunatamente il film parla anche di questo e lo fa universalmente, rivolgendosi a chiunque, nella propria vita, abbia dovuto sottolineare che il proprio era “vero” amore. Ricordargli che non è lui il problema, ma gli altri.

La forza delle immagini che Come una vera coppia mette in campo non si rifà esteticamente agli stilemi (quasi sacri per alcuni) dell’imparzialità “dovuta” a un simile strumento mediatico. Anzi, ci ricorda con grande forza che documentare non significa rimanere distanti e freddi, ma entrare in una storia. Il regista lo fa riprendendo i suoi soggetti con una regia estremamente intima e ravvicinata, studiandone i corpi e i movimenti oltre che i pensieri e le emozioni. Ma non solo, il film ci racconta a tre livelli distinti i problemi delle coppie esaminate.

Immagini e ricordi

Sembrano esserci più livelli in cui Come una vera coppia si costruisce e struttura. Il primo livello è quello “in chiaro”, cioè ciò che le immagini mostrano e di cui le coppie parlano: la vacanza. I problemi di coppia, le discussioni, le cene, il sesso, il cibo, l’amore. Messe in scena tramite immagini intrise di semplicità e romanticismo. Tra cene al tramonto affacciati sulle onde del mare, ricordi di amici e di discussioni che fanno tornare alla mente certi film classici del cinema nostrano, nella loro sfacciata e meravigliosa italianità.

Il secondo livello è quello mostrato dalle immagini di repertorio che vengono inserite in momenti specifici della pellicola. Queste sono riprese di vacanze, momenti estrapolati dalla vita di qualcun altro. Le immagini sono ascrivibili ai filmati di famiglia, un tipo molto specifico di filmato ritrovato che racchiude in sé importantissimi simboli e sensazioni: quelli del ricordo e della nostalgia. Sentimenti che non possono essere ricondotti all’imparzialità di un documento ma a qualcosa di più, che trascende il genere e si inscrive nel romanticismo puro.

Il terzo livello, infine, è quello che viene raccontato dalle voci che leggono i pensieri delle madri di questi giovani adulti: i loro dubbi e le loro preoccupazioni. Il sogno di vederli andare via dal nido, capaci di volare da soli, e allo stesso tempo il timore e il dubbio che possano avere delle difficoltà. Ma ciò che Come una vera coppia realizza al meglio è  sottolineare la duplicità dell’animo famigliare anche in questo caso. Perché la famiglia nasconde, sempre e imprescindibilmente, nella paura del pericolo, la paura di rimanere sola.

Dell’amore e della solitudine

Ma la solitudine, così come la libertà dell’altro, è una delle tante sfide racchiuse nella crescita. Una crescita che il documentario racconta non solo per le coppie di innamorati, ma anche per la loro famiglia che li vede andar via. E non può fare altro che accettarlo.

Un documentario che non parla di fatti, ma di emozioni, che non mette al centro del suo occhio la sindrome di Down, ma l’amore. E lo ribadisce proprio nelle battute finali:

L’amore è cieco. È come un oceano che non ha confini, è come uno spazio senza barriere. E l’amore si vive una volta sola. E l’amore si rispetta. Come il sole, il mare e il tramonto.

E, aggiungendo un’ultima considerazione, il film ricorda che non esiste amore senza peccato, senza sbagli o errori.

Perché l’amore si misura principalmente in ciò che riusciamo a perdonare.

Come una vera coppia

  • Anno: 2024
  • Durata: 56 minuti
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Italiana
  • Regia: Christian Angeli

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