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‘Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del potere’ la Terra di Mezzo di Amazon

La serie kolossal di Amazon Prime sul Signore degli Anelli basata sui racconti del Silmarillion.

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Fin dal suo primo annuncio, la serie del Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, tratta dal libro del Silmarillion e prodotta da Amazon, è stata avvolta da un grande scetticismo dai fan di Tolkien, per la sua difficoltà di adattamento a causa dei tanti eventi e personaggi presenti nel romanzo. Inoltre, Amazon non poteva attingere a tutto per una parte dei diritti non acquisiti. Il pensiero di molti fan è che non si può replicare il capolavoro di Peter Jackson.

Patrick McKay e John D. Payne gli showrunner della serie, saranno riusciti nell’ardua impresa di portare sul piccolo schermo un lavoro degno del Signore degli Anelli?

Trama

Ambientata nella Seconda Era della Terra di Mezzo, si comincia da un periodo di relativa pace, in cui seguiamo i personaggi mentre affrontano il Male che riemerge nella Terra di Mezzo. Dalle più oscure profondità delle Montagne Nebbiose, alle maestose foreste del Lindon, allo strabiliante regno insulare di Númenor, questi regni e personaggi plasmeranno eredità che sopravvivranno a lungo dopo la loro scomparsa.

'Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del potere' la Terra di Mezzo di Amazon

Gli Anelli del Potere un nuovo standard televisivo

Negli ultimi dieci anni le serie televisive ci hanno deliziato con un comparto tecnico, ma soprattutto visivo, sempre più avanzato negli anni, un livello che si pensava la televisione non potesse raggiungere. Ma l’avvento della serie Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha stabilito un nuovo standard, tale da far impallidire tutte le altre produzioni televisive, difendendosi egregiamente anche per quanto riguarda il cinema.

La serie ha potuto beneficiare fino all’ultimo dollaro di un investimento da capogiro da parte di Amazon, pari a 450 milioni di dollari complessivi. Uno dei pregi degli Anelli del Potere è quindi l’impatto visivo nei confronti dello spettatore, il quale rimane abbagliato fin dai primissimi minuti con il prologo della serie, in cui ci viene narrata la guerra degli Elfi contro Morgoth. Oltre alla pura bellezza, serve anche a portare degnamente lo spettatore dentro le maestose e stupefacenti ambientazioni della Terra di Mezzo, come ad esempio nella città marittima di Númenor, a Lindon nella roccaforte degli Elfi, senza dimenticare la grandiosa città dei nani Khazad-Dûm.

Le ambientazioni realizzate nei minimi dettagli e con le loro caratteristiche peculiari, sono valorizzate da una regia ad ampio respiro, che, attraverso alcune inquadrature (panoramiche) e con dei movimenti di macchina che ricordano i film di Peter Jackson, fanno respirare la Terra di Mezzo. Un modo per creare anche un legame invisibile tra film e serie.

Vecchi amici e nuovi incontri

I personaggi principali della serie, che siano nuovi o già conosciuti grazie ai film, sono ben inseriti all’interno della narrazione. Ci sono vecchie conoscenze ma viste sotto una luce nuova come Galadriel, che nei film di Jackson è una persona saggia, sicura di sé e che emana sicurezza verso gli altri, mentre per quanto riguarda la serie è un personaggio totalmente diverso. É una guerriera, insicura su come procedere verso il suo obiettivo e cova una rabbia che la potrebbe portare al lato oscuro. Rivediamo anche Isildur: non ancora il guerriero che distruggerà il dito di Sauron con addosso l’anello, ma un giovane alla ricerca di un posto nel mondo.

I nuovi personaggi sono tutti molto interessanti con ognuno una storyline significativa. Chi ruba la scena dei nuovi è sicuramente il nano di casa Dûm, Durin IV, interpretato magnificamente da Owain Arthur. Nel corso della stagione, si rafforza il rapporto di amicizia e di fratellanza tra Durin IV e un giovane Elrond. Il loro legame e come si relazionano tra loro conquistano il cuore dello spettatore e costituiscono una delle cose più riuscite della stagione.

Negli Anelli del Potere ci sono anche alcuni misteri che accompagneranno per tutte le otto puntate e che alimenteranno la fantasia.

Gli Anelli del Potere

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere splende a metà

Se da un lato la serie funziona, dall’altro ci sono alcuni aspetti che non convincono del tutto. Tra questi, una narrazione che a volte è altalenante, diluita troppo e una regia non sempre all’altezza, con alcune riprese che ricordano quelle della pubblicità di un profumo. Queste criticità si concentrano soprattutto nelle parti ambientate a Númenor. Una trama che rispetto alle altre risulta più debole e che non decolla mai veramente, anche a causa dei dialoghi con poco mordente.

Una narrazione diluita la ritroviamo anche nella vicenda tra Durin IV ed Elrond, con la sensazione che sia stata allungata leggermente più del necessario, contribuendo a una sorta di ripetitività alla vicenda.

Un futuro tutto da costruire

La prima stagione del Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, però,  ha sicuramente gettato le basi solide per  un nuovo viaggio epico nello straordinario mondo creato da J.R.R. Tolkien.

L’attesa per vedere cosa succederà sta per terminare, perché la seconda stagione uscirà questo 29 agosto su Prime.

 

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