A Corti in Opera si respira la grazia dell’amore per il cinema e l’arte. Nella preziosa cornice degli antichi vicoli della bella Lucera, la luce del cinema si è fusa con la sorprendente abilità pittorica di Giuseppe Petrilli, che ha dedicato a Corti in Opera una serie di tavole inedite ispirate ai film da lui più amati. Il Cineteatro dell’Opera, dove si è svolta la manifestazione, è diventato così una galleria in cui le arti hanno trovato una nuova sintesi con le immagini dei quattro cortometraggi sapientemente scelti dal direttore artistico del Festival, Marco Torinello.
La sesta edizione di Corti in Opera è stata un autentico successo, al di là degli usuali proclami degli uffici stampa, con il pubblico che ha completamente riempito l’ampia sala di Lucera, uno spettacolo nello spettacolo, partecipando con passione e attenzione alle conversazioni con gli autori che hanno intervallato le proiezioni.
Insieme alle iconiche tele di Giuseppe Petrilli alle pareti, protagonista è stato il grande cinema breve: quattro cortometraggi scelti tra il meglio della produzione nazionale. Ad aprire le danze, il delizioso Caramelle di Matteo Panebarco, una favola gotica straordinariamente disegnata nella sua animazione grafica, capace di toccare, con profondità e leggerezza, temi come la morte e i conflitti familiari.
A seguire, il cortometraggio pugliese La mia Escort di Alessandro Porzio, divertente storia di amore e accettazione dell’altro, giocata in maniera maliziosa e ironica a partire dal titolo. Terzo film, My name is Aseman di Ali Asgari e Gianluca Mangiasciutti, coinvolgente dramma di una profuga afghana, la cui rapinosa bellezza maschera la tragedia di un popolo e di donne senza pace.
Ultimo film selezionato, Dive, di Aldo Iuliano, recentemente premiato anche ai Nastri d’Argento, un incanto visivo fuori e dentro dal mare che vede protagonisti due novelli Romeo e Giulietta, il cui amore è diviso dall’ennesima guerra che distrugge i sogni di tutti e dei più giovani in particolare.
Ogni proiezione è stata inframezzata dal brillante dialogo tra il giornalista Felice Sblendorio e i registi, che hanno svelato origini, retroscena, passioni personali e culturali dietro le loro opere.
Giustamente soddisfatto il direttore artistico Marco Torinello, intervistato a caldo a fine Corti in Opera: «Il bilancio di questa edizione è molto positivo, sia in termini numerici, di pubblico, sia di riscontro delle aspettative degli spettatori. Dentro di me porterò sempre la sala gremita della serata finale e le riflessioni degli studenti delle scuole della città di Lucera, cui sono state dedicate le mattinate dell’8, 9 e 10 maggio. I ragazzi ci hanno sorpresi ancora una volta. Non smettiamo mai di imparare dalla loro vivace e fresca intelligenza. E poi, certamente, l’impatto delle opere di Giuseppe Petrilli, che hanno dato un tocco in più alla manifestazione. Ogni anno cerchiamo di aggiungere un tassello al percorso di Corti in Opera, arricchendo il Festival per farlo diventare un punto di riferimento sia per la città di Lucera che per il mondo del cortometraggio italiano».
Corti in Opera è la dimostrazione di come il cinema possa ancora aggregare le persone, farle appassionare all’arte, grazie al lavoro certosino degli organizzatori Gianni Finizio e Marco Torinello, supportati dall’instancabile Danila Paradiso. Dietro c’è l’amore per il cinema, una grazia artigianale nel seguire il pubblico e i registi, facendo sentire tutti a casa, creando una comunità artistica che coinvolge la città e i suoi ospiti.
Felice Sblendorio, Marco Torinello, Gianni Finizio