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‘Ritratto di un amore’ di Martin Prevost La recensione

«Non è questione di dipingere la vita, ma di dare vita alla pittura». Il genio di Pierre Bonnard colto dallo sguardo di Marthe Méligny: la sua donna, la sua musa, la sua modella. L’amore per sempre

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Ritratto di un amore

Ritratto di un amore di Martin Prevost, presentato al Festival di Cannes 2023 nella sezione Cannes Premiere e come film di apertura al Rendez-Vous (il festival italiano dedicato al cinema francese), è finalmente in sala dal 16 giugno. Distribuito da I Wonder Pictures.

Cast: Cécile de France, Stacy Martin, Vincent Macaigne, Anouk Ginberg, Grégorie Laprince-Ringuet.

‘Ritratto di un amore’ di Martin Provost: il trailer del film – Taxidrivers.it

Ritratto di un amore  Trama ufficiale del film

Una passione travolgente, un’unione indissolubile, un amore fuori da ogni schema. Quando il pittore francese Pierre Bonnard – post-impressionista nel giro di Degas e Renoir – incontra Marthe de Méligny, cerca solo una modella disposta a posare per lui. Quello che trova è molto più di una musa: Marthe si rivela un’anima affine, una compagna d’arte e di vita, una donna dallo spirito moderno e indipendente.

Ritratto di un amore: trailer

Bonnard, Pierre e Marthe: Il titolo originale

Dopo Seraphine del 2008 e Violette del 2013, Martin Prevost torna a renderci una figura femminile per cui vita e arte s’intrecciano. Poco importa se Marthe sembra vivere all’ombra di Pierre Bonnard, di cui fu musa ispiratrice, amante, modella (ritratta in almeno un terzo della sua produzione). Di fatto noi non ci stupiamo quando scopre il suo talento, se pure in maniera  tardiva.  Vedere Marthe dipingere dopo aver affisso le tele alle pareti come il suo Pierre sembra la normale conseguenza degli anni vissuti con lui.

Avremmo preferito si fosse mantenuto il titolo originale francese, Bonnard, Pierre et Marthe, che nello stesso cognome (conquistato anche questo tardivamente da Marthe, è vero!) racchiude la loro simbiosi. Fatta di complicità e ineluttabilità del rapporto. Anche di segreti, come quello che Marthe riesce a custodire per tanti anni: le sue origini umili e la presenza di una famiglia dipendente da lei.

Ritratto di un amore

CPcile de France e Vincent Macaigne. Foto ufficiale del film

Le due fasi della vita e dell’amore

L’inizio della relazione tra Pierre e Marthe è esaltante. Non ha bisogno di ricorrere a tante scene di sesso, Prevost, per dircelo. Valgono molto di più le corse di loro due nudi che si tuffano nella Senna, le risate, i dialoghi, le intese.

Pierre impone le sue idee antiborghesi e Marthe le fa sue, fino a quando il rapporto non si consolida. Poi, il desiderio di un figlio, soprattutto, e del matrimonio, cominciano a farsi sentire. Insieme al differenziarsi di altri bisogni: lui più aperto verso la mondanità, lei che se ne vuole sottrarre. Dicono che anche nella realtà lo abbia allontanato da Parigi per mantenere il loro rapporto esclusivo. E se fosse, come darle torto!

Ritirandosi dal gioco sociale, portò Pierre con sé, rivelandolo a se stesso attraverso la condivisione del suo amore per la solitudine e la natura. (Martin Prevost)

Poi, però, Marthe sembra spegnersi per la mancanza della salute e di un figlio, mentre Pierre vive l’euforia dei riconoscimenti. E noi temiamo che al passaggio dall’innamoramento all’amore, segua quello del disamore. Ne studiamo i segnali: le tensioni, la gelosia, e la voglia di rinnovare l’intimità dei primi tempi vissuti nella casa sulla Senna, quando Marghe e Pierre si bastavano.

“È in questo spazio non aneddotico che vorrei collocare il film, lontano dall’ordinario biopic o dalla ricostruzione storica, in quella segreta trasformazione di una coppia”. (Martin Prevost)

Ritratto di un amore

Vincent Macaigne è Pierre Bonnard. Foto ufficiale del film

Un film luminosamente malinconico

Bonnard è stato l’artista della luce e del colore e nella luce, nel colore, sono ambientate tutte le scene di Ritratto di un amore. Quelle parigine dell’esordio, quelle che ritraggono la casa della Roulotte, in Normandia, quando Pierre e Marthe diventano vicini di casa di Monet. Quelle dei quadri di Pierre, per i quali  Vincent Macaigne è dovuto andare a scuola di pittura, perché il gesto non doveva suggerire l’improvvisazione. Le piccole pennellate a correggere un’immagine, fino a placare la sua inquietudine artistica.

Nelle centinaia di quadri in cui è raffigurata Marthe, con l’utilizzo del colore che ha reso Bonnard così famoso, però, il volto non appare frontalmente, oppure non è definito. Lei è spesso di spalle, intenta in operazioni quotidiane, come il famosissimo ritratto nella vasca da bagno,  Il viso sempre confuso, in ombra, ma soprattutto lo sguardo mai diretto al pubblico. Come se la vera nudità non fosse quella del corpo, ma quella dei sentimenti. Nascondere lo sguardo è come caricare di malinconia tutte le sue opere.

Una donna coraggiosa e moderna

Marthe chiederà ragioni del suo corpo nudo ripreso ossessivamente e, soprattutto, vorrà sapere come mai i ritratti sono solo femminili. “Perché i pittori sono uomini e non donne”, risponde candidamente Pierre. Potremmo inoltrarci in un discorso femminista e di genere, ma sarebbe impossibile pareggiare i conti per l’epoca in cui Pierre e Marthe sono vissuti.

Ritratto di un amore

Cécile de France è Marthe. Foto ufficiale del film

Marthe investe tutta se stessa nell’amore, come l’eroina di un romanzo, ma arricchendo la coppia della sua intelligenza, della sua sensibilità artistica. Fino a rendere il film molto più di una semplice biografia su un pittore, come ce ne sono tante. Perché Prevost ha voluto riconsegnare a Marthe la sua verità, insieme alle sue menzogne. Il vivere sopra le righe per poi ripiegarsi su se stessa. E ha voluto descrivere la vita di un grandissimo e famosissimo artista con occhi, finalmente, femminili.

Cécile de France Vincent Macaigne

Cécile de France, prima splendente di giovinezza e poi sfiorita per un esame di realtà, che è sempre meno promettente dei sogni, ci regala il suo sguardo profondo sulle cose e sull’amore. Quello che è stato negato a Marthe nei dipinti di Bonnard, e che ora Prevost vuole restituirle.

Vincent Macaigne rende benissimo la quotidianità di un genio della pittura di allora. Antiborghese e infedele (per convinzione? Per convenienza?), stravagante, ma rapito dalla forza tutta femminile della sua donna.

Lei mi comprende e il mio cuore trasparente cessa di essere un enigma per lei soltanto

Bellissime le musiche di Michael Galasso.

Ritratto di un amore è stato girato a Domaine d’Orvès in La Valette-du-Var e nei dintorni di Tolone, nel sud della Francia.

Prodotto da François Kraus e Denis Pineau-Valencienne con Les Films du Kiosque, coprodotto da France 3 Cinema, Volapuk e Belgium’s Umedia,

Ritratto di un amore

  • Anno: 2023
  • Durata: 122 minuti
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Genere: Biografico-Drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Vincent Prevost
  • Data di uscita: 16-May-2024

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