‘Una storia nera’: L’ineluttabilità della violenza
Basato sull'omonimo romanzo di Antonella Lattanzi, Una storia nera riporta dietro la macchina da presa Leonardo D'Agostini (Il campione) e racconta le vicende di una famiglia alle prese con un uomo violento. Con Laetitia Casta e Andrea Carpenzano.
Distribuito da Vision Distribution, arriva al Festival del cinema di Porretta Una storia nera, adattamento dell’omonimo romanzo di Antonella Lattanzi (anche sceneggiatrice). Ne cura la regia Leonardo D’Agostini, alla sua opera seconda, che torna a dirigere Andrea Carpenzano, dopo la brillante prova de Il campione.
La pellicola fonda le sue radici nella triste attualità dei femminicidi, ma mostra un’interessante variante verso il thriller/noir, che la rende diversa rispetto alla media del genere. Dopo aver mostrato le sue competenze con il debutto, bravissimo D’Agostini a scegliere una storia che potesse essere nelle sue corde, e a circondarsi, in fase di scrittura, di collaboratori ad hoc, tra cui la stessa Lattanzi e Ludovica Rampoldi.
Una storia nera | La trama
Carla (Casta) è una donna francese che ha costruito la sua vita in Italia. Ha tre figli che la amano incondizionatamente, un ex marito, Vito (Giordano De Plano), da cui si è separata da qualche anno e un nuovo compagno, Manuel (Mario Sgueglia), che sembra provare un sincero affetto per lei, ma con il quale continua a vedersi in maniera sporadica e quasi segreta.
Il giorno del compleanno della figlia più piccola, Carla invita alla festa Vito, perché non vuole che la bambina debba rinunciare al papà per problemi che riguardano loro. In passato, l’uomo ha abusato della donna, spedendola in ospedale più di una volta e costringendola a denunciarlo. L’amore che li ha legati all’inizio della relazione si è via via spento, lasciando dietro di sè ferite profonde e non rimarginabili.
Cr. Fabio Lovino
Per fortuna, Carla ha potuto contare sempre sull’appoggio dei figli maggiori, Nicola (Carpenzano) e Rosa (Lea Gavino), testimoni della sofferenza della madre e protettivi nei suoi confronti. Dopo i festeggiamenti, però, un incidente causa la morte di Vito: l’ex moglie diventa la principale sospettata dell’accaduto. Spetterà alla PM Alaimo (Cristiana Dell’Anna) scoprire la verità.
Dal femminicidio al noir, tra simbolismi e sentimenti
Una storia nera parte da un evento tanto attuale quanto terribile, per instillare dubbi sullo spettatore e tenere alta la tensione del racconto. Se il femminicidio ne è il cuore, le domande, i segreti, le riflessioni sollevati via via nel corso della narrazione ne sono un incredibile corredo. Un corredo che rende il film differente e godibile. Lo stile registico di D’Agostini, già apprezzato con la sua opera prima, contribuisce a creare questo clima di mistero e di suspence.
Il noir appare uno dei riferimenti più forti e fascinosi del progetto, che può sfruttare alcune caratteristiche topografiche della capitale, come i vicoli bui, il fiume Tevere, i palazzi storici. Alla spaziosità dei luoghi esterni fanno da contraltare i dettagli in interni: corpi che si avvinghiano, sguardi che dicono più delle parole, porte chiuse a celare chissà cosa, specchi che restituiscono un’immagine irriconoscibile. Il tutto condito da un utilizzo specifico di luci e colori, per cui un plauso va al direttore della fotografia Michele Paradisi.
Cr. Stefano Delia
Una storia nera è intriso di simboli e di sentimenti, ben espressi dalle ineccepibili performance del cast. Forti di una scrittura solida e di indicazioni precise, gli attori abitano gli spazi e gli riempiono di anime (allo sbando). Struggenti e affiatatissimi, la Gavino e Carpenzano sono una punta di diamante nel panorama cinematografico italiano.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Una storia nera
Anno: 2024
Durata: 100
Distribuzione: Vision Distribution
Genere: drammatico
Nazionalita: Italia
Regia: Leonardo D'Agostini
Data di uscita: 16-May-2024
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