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Bellaria Film Festival

I vincitori del Bellaria Film Festival

Durante la serata conclusiva del festival di Bellaria presso il cinema Astra sono stati assegnati i premi delle categorie principali e collaterali della 42° edizione

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Foto di scena de La chimera, di Simona Pampallona. bellaria film festival

La 42 edizione del Bellaria Film Festival si è aperta con le fotografie di Simona Pampallona dal set del film La Chimera e con una domanda rivolta agli spettatori: quale oggetto lasceresti in fondo al mare e quale porteresti con te? ‘Il futuro è un mare antico’ è lo slogan scelto per contenere insieme la vasta programmazione del festival.

Il futuro è un mare antico è il claim di quest’anno e quando le generazioni si incontrano, come gli oceani, nasce qualcosa di inaspettato. (Daniela Persico, direttrice artistica del Bellaria Film Festival)

Una programmazione tra passato e presente

Vito e Gli altri

Vito e gli altri di Antonio Capuano (1991)

Da sempre il Bellaria Film Festival rivolge attenzione a progetti cinematografici autoriali e innovativi. Quest’anno è stato rivolto uno sguardo al passato del festival con la retrospettiva Controcampo italiano dedicata alle opere di sei cineasti indipendenti (Antonio Capuano, Franco Maresco, Daniele Ciprì, Paolo Benvenuti, Giuseppe Gaudino, Corso Salani). Dalle acque del passato è stato ripescato anche il concorso 3 minuti a tema fisso assegnato. Il tema proposto per l’edizione 2024 si ispira allo slogan No planet B.

Il mare è stato dunque tra i protagonisti di questa edizione; sintomatico lo scorrere continuo per questo ponte tra passato, presente e futuro. Dalle rive di una spiaggia francese che accolgono navicelle spaziali nell’ L’Empire, al mare di Pozzuoli in Giro di lune tra terra e mare, dal mare imperiale dell’isola di Ouessant in Nouveau Monde, a quello celeste in Quell’estate con Irène, passando per la spiaggia turistica greca (Animal) e per le acque di una Cuba in bianco e nero (Gli oceani sono i veri continenti).

Il Premio Speciale Gabbiano è stato assegnato a Simone Massi. La sua animazione fluviale è stata omaggiata con la proiezione di suoi ventidue corti e del suo primo lungometraggio, Invelle.

Tutti i vincitori del Bellaria Film Festival 

Gli oceani sono i veri continenti

Concorso Casa Rossa

Gli oceani sono i veri continenti di Tommaso Santambrogio

“Per la poesia che riempie e permea le immagini, creando spazi e silenzi che diventano spazi di pensiero, per la forza e la sacralità delle inquadrature, della luce che le anima”.

La giuria giovani del Concorso Casa Rossa quest’anno ha deciso di assegnare una menzione speciale a Patagonia di Simone Bozzelli.

“Simone Bozzelli riesce a rappresentare sensibilità e tematiche vicine alla nostra generazione, non solo attraverso i suoi film ma anche essendosi fatto portavoce di un sentire comune.”

Concorso Casa Rossa internazionale

On the go di Maria Gisèle Royo e Julia de Castro

“Un film punk, moderno, ancorché sgangherato che affronta temi attuali da punti di vista inediti e sovversivi”

La giuria ha poi assegnato una menzione speciale al film Animal di Sofia Exarchou.

Concorso Gabbiano

Miglior Film

Ludendo docet di Luca Ferri

Un film documentario, che è il ritratto di un critico cinematografico visto da un regista.

Miglior film per l’innovazione cinematografica

Horkos di Marta Anatra

Un’esplorazione analogica che allunga lo sguardo oltre le false promesse del progresso industriale. Ambientato a Portovesme in Sardegna.

Concorso 3 minuti a tema fisso

Miglior film green

 Something We Forget to Remember di Valentina Manzoni

Miglior regia

30 anni in 3 minuti di Federico Cammarata e Filippo Foscarini

Il Premio della Critica SNCCI

Spirit of ecstasy

Spirit of Ecstasy di Héléna Klotz

“Per la maturità stilistica e narrativa e la costruzione di due mondi lontani ma complementari e di personaggi dai volti mai a tutto tondo.

Premio MyMovies

Mycelia di Alessandra Stefani.

Premio Oxilia 10

Dato in collaborazione con il cinema Beltrade di Milano che s’impegna a organizzare la proiezione dei film vincitori.

Horkos di Marta Anatra 

“Per l’esplorazione del paesaggio come mezzo etnografico ed estetico in una storia di lotta sarda e insieme italiana e universale, attraverso uno sguardo originale e ricercato, come un piccolo fiore che resiste.”

Impressio in urbe #3 – Brescia di Giuseppe Spina e Giulia Mazzone

“Per la tecnica e lo stile con cui ci fanno scoprire un volto di Brescia più nascosto, la sua parte più antica. fotogramma dopo fotogramma, la città si svela e si dissolve, il tempo si dilata e si velocizza regalandoci un viaggio caleidoscopico nel tempo e nello spazio urbano”.

 

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