‘Quell’estate con Irène’, una ballata folk baciata dal sole
‘Quell’estate con Irène’ è un collage dai colori schiariti dall’acqua del mare, di quei piccoli istanti significativi con cui si costruisce un’amicizia, come uno sguardo divertito verso l’altra nel filmino di una videocamera.
Al Festival di Cinema di Porretta Terme arriva un’opera che si distingue per delicatezza e intensità emotiva: Quell’estate con Irene, il nuovo film di Carlo Sironi.
Due ragazze si ritagliano un piccolo spazio di mondo cullate dal mare e baciate dal sole. Il film di Carlo Sironi, è luminoso, candido come la pelle di Clara che si protegge al riparo dell’ombra come un vampiro. A ricercare il sole è invece la sua spalla, Irene, che si scotta. Le due villeggianti sono scappate da una gita organizzata dall’ospedale dove sono in cura. Quell’estate con Irene non è un teen movie sulla malattia e questo è chiaro dall’inizio.
Il tema drammatico si concentra nelle poche sequenze iniziali attraverso sguardi di dolore accennati, per poi proseguire con il racconto per quadri soavi intaccati solo in alcuni momenti da un velo di inquietudine.
A volte capita di ascoltare una canzone e di trovarci una suggestione che avvia un flusso di immagini. È quello che è successo al regista Carlo Sironi con la canzone “To wish impossible things” dei Cure che scorre lungo i titoli di coda del film. Da qui è nato il racconto spensierato e malinconico di un’amicizia al femminile pura, sostenuto da una ricerca estetica che pone sempre al centro dell’inquadratura le due protagoniste. Clara e Irene sono diversissime: la prima fragile, la seconda dirompente con i suoi occhi profondissimi che scrutano il mondo.
Dove ti piacerebbe andare? Al mare
Il film riflette benissimo uno degli aspetti principali dell’estate, quello della sospensione, con il suo ritmo posato, le musiche folk americane e il piano di Ravel che lo rendono una ballata malinconica. Il tempo sembra non esistere. Le giornate scivolano via tra un bagno e i nuovi amici di spiaggia. Clara e Irene si muovono curiose come esploratrici tra le scogliere, dimenticandosi di ciò che hanno lasciato fuggendo.
Quell’estate con Irène è un collage dai colori schiariti dall’acqua del mare, di quei piccoli istanti significativi con cui si costruisce un’amicizia, come uno sguardo divertito verso l’altra nel filmino di una videocamera. Noèe Abita (Irène) e Maria Camilla Brandenburg (Clara), nelle nelle loro interpretazioni ricordano il cinema muto e i personaggi irriverenti femminili della Nouvelle Vague.