7 maggio. Presso la Casa del cinema, in Roma, si è svolta la 3ª edizione di Z-PITCH Contest. Concorso annuale dedicato a studenti e neodiplomati delle Scuole di Cinema e Media Design d’Italia, volto a valorizzare la formazione e la creatività delle nuove generazioni in ambito audiovisivo.
Z-PITCH Contest è promosso da NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) e Fondazione Cinema per Roma. In collaborazione con Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti e l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Questo concorso si rivolge alla generazione Z, chiamata a proporre progetti di storytelling audiovisivo (in formato di lungometraggio o progetto seriale), originali e non prodotti. L’intento è di portare all’attenzione dei professionisti del cinema e della televisione le idee di giovani autori e filmmaker, ancora studenti o neodiplomati, che dimostrino talento e capacità nell’individuare temi di rilievo per la contemporaneità e l’originalità nel raccontare storie.
Per questa gara una commissione, composta da docenti e professionisti del settore, ha selezionato 7 progetti finalisti. La giuria, che doveva premiare il Miglior Pitch e il Miglior progetto audiovisivo, era composta da Ines Vasiljevic (Produttrice); Astrid de Berardinis (Vice President Paramount Global Content Distribution, Vicepresidente Women in Film, Television and Media Italia, Arteterapeuta); e Serena Sostegni (Lucky Red – creative producer).
Lo Z-PITCH Contest 2024 è stato introdotto da Antonella Salvatore (School Director NABA), mentre le moderatrici del Pitching Session sono state Alexia De Vito (Special Projects – Fondazione Cinema per Roma) e Francesca Staasch (NABA Course Advisor Leader del Master Accademico in Screenwriting for Series). Coadiuvate da Vincenzo Cuccia (Area Leader Media Design and New Technologies e Set Design).
I vincitori, oltre al premio, riceveranno la possibilità di frequentare un corso di alta formazione con un tutoring ad hoc per partecipare con il proprio progetto a piattaforme di mercato italiane e internazionali e riceveranno in omaggio l’accredito per la prossima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Z-PITCH Contest 2023
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Z-PITCH Contest: i 7 finalisti
Negghia
(Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volontè)
Sceneggiatura: Saverio Biancone e Costanza Fusco. Regia: Costanza Fusco
Progetto per un lungometraggio, il titolo ha un doppio significato. In siciliano “Negghia” significa cosa inutile, ma al contempo rimanda anche nebbia, ossia quella spessa foschia che non ci permette di vedere chiaramente le cose, le persone o il paesaggio.
È una storia di famiglia, che vede per protagonisti due fratelli (sorella e fratello) caratterialmente diversi tra loro, il cui unico elemento che ancora li lega è il vecchio casale di famiglia. Per lei è un peso, mentre per lui è un rifugio.
Negghia, che si arricchisce di un terzo personaggio, ovvero un amico immaginario che conduce la storia verso una svolta di realismo magico, è un film dove sono molto importanti anche le ambientazioni, oltre ai personaggi. La storia si svolge in tre differenti luoghi: Milano, Belice e il casale.
Il Pitch è stato presentato con verve e fermezza da i due giovani autori, e per mostrare il mood narrativo e visivo del progetto, hanno creato un video.
Madreperla
(Accademia del Cinema Ragazzi Bari)
Sceneggiatura e regia: Ottavia Farchi
Progetto per un lungometraggio. Storia incentrato su una ragazza adolescente che entra nella complessità della vita. Un passaggio che le farà vedere differentemente il senso dell’esistenza e del suo ruolo.
È una storia, che prende poi una strada narrativa magica e grottesca, in cui anche l’ambientazione ha un ruolo fondamentale. La città di Bari e la sua ambivalenza (marittima e urbana), che definisce anche le diversità dei personaggi.
Ottavia Farchi, visibilmente emozionata, ha raccontato il progetto con ironia, e per mostrare meglio Madreperla, ha realizzato appositamente un teaser, che mostra perfettamente la sua visione di regista e storyteller.
Bruma
(NABA – Campus di Milano)
Sceneggiatura: Gabriele Lippi
Progetto per un lungometraggio. Partendo da una citazione di David Foster Wallace “Tutto quello che ho lasciato aveva i segni delle mie unghie”, Bruma vuole affrontare la paura della morte. Il titolo si riferisce alla nebbia, agente atmosferico che non permette una chiara visione delle forme.
Protagonista della storia è una donna, che affronta il complesso rapporto di amore e astio con la madre. Soprattutto nel momento della malattia della madre.
Gabriele Lippi, giovane studente, anche lui era timido nel raccontare il suo progetto, però si è mostrato capace, tramite precise slide e giusta narrazione, a presentare Bruma.
Ephemeral
(RUFA – Rome University of Fine Arts)
Sceneggiatura: Livia Oya Proto
Progetto per una Serie Tv. È un dramma psico-sentimentale composto da 6 episodi di 50 minuti ognuno, e da un pilot di 60 minuti. Nelle intenzioni della giovane autrice, Ephemeral è un viaggio sinestetico, e ogni puntata è marcata da un determinato profumo. Le città in cui si svolge la vicenda sono Instambul, Roma e Londra. Lo stile narrativo, si rifà a Memento e a I profumi di Madame Walberg.
Livia Oya Proto è una studentessa di origini turche, e con questo progetto attinge anche dal suo vissuto personale. La sua è stata una dettagliata presentazione, nel quale ha illustrato ogni singolo episodio con l’ausilio delle slide.
Pillola rossa
(Accademia di Belle Arti di Napoli)
Sceneggiatura: Elisa Pontillo, Romano Marques e Vincenzo Giordano
Progetto per una Serie Tv. È un Dramedy composto da 6 episodi, e ogni puntata avrà una durata di circa 30 minuti. Una storia corale che ha per protagonisti 6 ragazzi, e tramite questi 6 diversi personaggi, Pillola rossa vuole ironizzare e mettere alla berlina il montante maschilismo e la pericolosa deriva anti-abortista.
Alla presentazione erano presenti soltanto Elisa Pontillo e Romano Marques, che hanno raccontato il progetto alternandosi con precisi passaggi narrativi, e corroborando la spiegazione con preciso umorismo.
Legato
(Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti)
Sceneggiatura: Tommaso Ongis
Progetto per una Serie Tv. È un ampio serial di 4 stagioni, e ogni stagione consterà di 6-7 episodi. La storia verte su una giovane coppia, Dario e Chiara, che poi si allarga e include anche una disamina sul rapporto tra genitori e figli.
Tommaso Ongis prima di raccontare il suo progetto, ha ringraziato la Professoressa di serialità Grazia Giardiello per il sostegno. E ha anche ringraziato il fratello Marco e la sua compagna Iris, che sono stati fonte ispirativa per le dinamiche della coppia narrata nel progetto. Il giovane autore, accompagnato dalle slide, ha presentato il progetto con sicuro spirito da storyteller.
Persa. Tracce di un oblio
(NABA, Nuova Accademia di Belle Arti – Campus di Milano)
Sceneggiatura e regia: Martina Lorusso
Progetto per un lungometraggio d’animazione. È una storia che attinge dal vissuto della giovane autrice, ovvero il forte e affettivo rapporto con la propria nonna, che era affetta dalla debilitante malattia dell’alzheimer che l’ha poi fatta morire.
Persa. Tracce di un oblio sarà un film d’animazione in 2D, e Martina Lorusso, nell’esporre questo personale progetto, ha utilizzato slide semi-animate accompagnate dalla musica.
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I progetti vincitori
La giuria si è intrattenuta in “camera di consiglio” per molto tempo, sia per la varietà dei progetti e sia per la bravura dei ragazzi nel saper esporre, in appena 7 minuti, e senza cadere nell’emozione, idee complesse e interessanti.
Dopo quasi un’ora di consiglio, i due progetti vincitori sono stati:
Motivazione:
per la grande chiarezza espositiva, per i materiali preparati e condivisi e per la capacità di essere allo stesso tempo informativi e suggestivi.
- Miglior progetto audiovisivo: Persa. Tracce di un oblio
Motivazione:
per la capacità di incanalare un portato emotivo e una tematica così delicata in una storia immersa in un immaginario potente e lieve al tempo stesso.
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