Sembrava un Festival di Cannes dominato da ombre più che da luci. E, invece, Thierry Frèmaux, con un gran colpo a sorpresa, ha annunciato nella giornata inaugurale della 77° Edizione del Festival sulla Croisette, la Palma d’oro a Meryl Streep.
Una carriera strepitosa quella di Mary Louise Streep, nata nel ’49 in una città del New Jersey. Ventuno candidature all’Oscar, tre statuine vinte, due come attrice protagonista (La scelta di Sophie e The iron lady), una come non protagonista (Kramer contro Kramer), trentatré candidature ai Golden Globe, due David di Donatello, due nomination ai Nastri e un’altra miriadi di premi conseguito in tutto il mondo.
Dopo aver esordito nel ’77 in Giulia di Fred Zimmerman, Meryl Streep, l’anno successivo è interpreta Linda ne Il cacciatore di Michael Cimino, e ottiene la prima candidatura agli Oscar. Nel’79 è, invece, in Manhattan di Woody Allen
“Recentemente mi sono rivista in Manhattan di Woody Allen. E mi sono ricordata quanto mi sentivo brutta in quel periodo. Pensavo che il mio naso fosse troppo lungo e io troppo grassa. Ora penso: “Ero così bella!”. Guardavo le riviste di moda e desideravo essere magra come quelle modelle. Poi ho capito che non sarebbe mai successo. Ad un certo punto realizzi che devi essere solo te stessa.”
Meryl Streep: un’attrice dotata di un fascino ineguagliabile
Pur non essendo, il prototipo della classica bellezza hollywoodiana, la pin up dal fisico prorompente, tutte curve e un perenne sorriso stampato sul viso, la Streep ha calamitato l’attenzione degli spettatori per la sua eleganza e il suo innegabile charme.
Dotata di un’impareggiabile classe, l’attrice americana ha costruito, pellicola dopo pellicola, il proprio successo e guadagnato l’affetto del pubblico, scegliendo sempre ruoli caratterizzati da un’estrema sensibilità.
Fatta eccezione per gli horror, l’attrice americana, è una delle poche che ha saputo, brillantemente, imporre il proprio stile, in generi diversi.
Con la sua duttilità ha nobilitato ogni genere
Abile a non farsi incarcerare in un ruolo, ha interpretato brillantemente film sentimentali (La donna del tenente francese, Innamorarsi, I ponti di Madison County…), gialli (Una lama nel buio…), drammatici (La scelta di Sophie, Plenty, La casa degli spiriti, La stanza di Marvin, Ballando a Lughnasa…), commedie (Heartburn- Affari di cuore…) e film d’impegno sociale (Silkwood…)
Attenta ai cambiamenti sociali e alle tematiche emergenti, ha interpretato il controverso ruolo di Johanna in Kramer contro Kramer, una madre che, per ricercare se stessa, abbandona marito e figlioletto.
Coraggiosamente, si è poi calata in Ironweed, nei panni di una barbona alcolista, inCartoline dall’inferno in quella di un’attrice cocainomane, ne La voce dell’amore in quelli di una donna affetta da una malattia terminale e in The hours in una lesbica.
Non meno scalpore destò la sua interpretazione neIl dubbiodove è una severa madre superiora di una scuola cattolica del Bronx che sospetta di un prete pedofilo dalle particolari attenzioni nei confronti di un alunno.
In Prime è una psicoanalista, neLa mia Africa una scrittrice, neLa musica del cuore una violinista, in Sufraggette, una proto femminista, in The post una coraggiosa direttrice di un quotidiano e nell’irresistibile Il diavolo veste Prada, la perfida Miranda, direttrice di una casa d’alta moda.
Il diavolo veste Prada
Irresistibile interprete di commedie e musicali
Ma a ben vedere, una delle sue innegabili qualità è sempre stata quella di scegliere pellicole anche divertenti come She-devil – Lei è il diavolo e La morte ti fa bella, dove interpreta due personaggi che non si arrendono di fronte all’avanzare dell’età e ossessionati dai ritocchi estetici.
Dotata di un’ottima capacità vocale, Meryl Streep è la protagonista dell’imperdibile Dove eravamo rimasti, dove interpreta una cantante punk-rock che, pur di seguire la propria passione della musica, abbandona marito e figli.
Ancor più nota la sua partecipazione nel travolgenteMamma mia!, basato sulle musiche degli Abba.
Senza mai cedere alla tentazione di interpretare film osè o scollacciati, si è mostrata senza veli, solo una volta, nello struggente Il ladro di orchidee, in una scena pudica.
“Il nostro compito è quello di entrare nelle vite di chi è diverso da noi e far sembrare al pubblico come ci si sente ad essere quella persona.”
Autoironica, in Florence, la Streep ha dato vita al personaggio bizzarro di una soprano tra le più stonate la mondo ed è comparsa nel fiammeggiante e irresistibileDon’t look Up.