Foglie al vento è l’ultimo film dello straordinario Aki Kaurismäki, regista finlandese, capace di raccontare un neorealismo contemporaneo con tinte a colori. Il film, dal 14 maggio su Sky, arriva a sei anni di distanza da “L’altro volto della speranza”, e ci presenta una versione nuova del regista. Foglie al vento è una storia estremamente umana che racconta la quotidianità. E’ un viaggio a due verso la ricerca dell’amore e di come esso possa dare senso alla vita. Poesia e disperazione condensate in appena 80 minuti.
Protagonisti Alma Pöysti (Candidata come miglior attrice al Golden Globe 2023) e Jussi Vatanen.
Candidato come miglior film straniero ai Golden Globe, il film è stato presentato a Cannes nel 2023 e ha vinto il Premio della giuria.
La recensione del film
Nella moderna Helsinki, Ansa (Alma Pöysti) e Holappa (Jussi Vatanen), due anime avvolte dalla solitudine, afflitte da problemi personali e in cerca d’amore, si incontrano per caso in un bar. Lei fissa il telefono aspettando che squilli e lui resta fuori dal cinema sperando di rivederla. Il percorso della coppia verso la felicità si presenta subito pieno di ostacoli: dai numeri persi agli indirizzi sbagliati, passando per lavori precari, alcolismo e un affascinante cane randagio. Ma alla fine i protagonisti continueranno a mancarsi, come “Autumn Leaves” nella brezza, per prendere in prestito il titolo della canzone di Johnny Mercer nei titoli di coda.
L’umorismo impassibile, le ambientazioni minimaliste, l’incredibile gamma di colori, la colonna sonora e l’illuminazione: tutto si unisce alla moda vintage di Kaurismäki. La guerra in Ucraina sullo sfondo, trasmessa costantemente alla radio. I due protagonisti amano il cinema e questo permette al regista di rendere omaggio a molti grandi registi, come Godard, Besson e Jim Jarmusch, solo per citarne alcuni. La pura noia e l’assenza di speranza sono intervallati da un sottile sarcasmo comico dove l’unico sostegno è dato dall’appartenere allo stesso mondo.
Atmosfere vintage e stile retrò
Foglie al ventoè la storia di due persone che, in perfetta solitudine, svolgono lavori squallidi, in una Helsinki molto cupa e grigia. Paradossalmente, sono queste qualità pessimistiche a dare al film una dimensione ottimista poiché Ansa, che perde il lavoro per aver portato a casa un pacchetto di formaggio scaduto, altrimenti non avrebbe potuto incontrare il metalmeccanico Holappa, rimasto disoccupato perché beveva sul luogo di lavoro. Sebbene sia ambientato ai giorni nostri, come dimostrato dall’esistenza di cellulari e notiziari radiofonici sulla guerra in Ucraina, come tutti i film di Kaurismäki, anche questo ha una messa in scena insolitamente retrò che aleggia dappertutto con le sue radio analogiche vecchio stile e i goffi forni a microonde. I due protagonisti intraprendono un viaggio tortuoso verso il romanticismo: il loro è un mondo fatto di bar popolari, lavori deprimenti e comunicazione analogica. Personaggi al margine, deboli, senza gloria nè successo ma sui quali il regista riesce a dipingere garbo, fierezza e umorismo. Tutto deliziosamente poetico. Del resto la natura introspettiva è sempre presente nei film di Kaurismaki che ama mostrare soprattutto storie di donne e uomini di mezza età, bisognosi d’amore.
La ricerca dell’amore
Proseguendo con il suo marchio di fabbrica fatto di cinema minimalista, umorismo impassibile e passione per il retrò, Aki Kaurismäki crea una commedia romantica su due anime solitarie che si incontrano e si lanciano in una goffa ricerca dell’amore, raccontata in modo così semplice da affascinare con una nostalgia che non ha tempo. La delicatezza emotiva diventa la carta vincente. Il film ha uno stile unico fatto di anacronismi abbinati a un vero e proprio amore per il cinema classico. Ogni scatto ha una funzione ben precisa. Le performance degli attori sono misurate e ben riuscite. Foglie al vento si insinua tra i sentimenti regalandoci anche delle buone battute e un aplomb abbastanza divertente.
Il trailer del film Foglie al vento
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