‘Unfrosted: storia di uno snack americano’ La recensione

Unfrosted: storia di uno snack americano è il nuovo film, diretto, co-scritto e interpretato dal comico Jerry Seinfeld, affiancato da un cast corale che comprende Melissa McCarthy, Jim Gaffigan, Amy Schumer e Hugh Grant. Fanno la loro comparsa anche due volti noti agli amanti delle serie tv: Jon Hamm e Peter Dinklage. Una storia volutamente bizzarra che ci mostra la nascita dei Pop-Tarts. Dal 3 maggio su Netflix.

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‘Unfrosted’: la trama

Michigan, 1963. Kellogg’s e Post, rivali giurati nel settore dei cereali, si affrettano a creare un tortino che potrebbe cambiare per sempre la colazione. In questa competizione accesa, le due aziende cercano di anticiparsi l’una all’altra. Una guerra fredda (o calda) nella Guerra fredda, dove ogni mezzo e persona è adoperato per vincere la “corsa alla colazione” perfetta.

‘Unfrosted’: una visione caricaturale

Jerry Seinfeld, una leggenda del cabarettismo in America, specialmente per la sua sitcom Seinfeld, realizza questo “biopic aziendale” che, tuttavia, non ha quasi nulla a che vedere con la realtà dei fatti. Ci propone, di fatto, una visione caricaturale degli USA degli anni ’60, in piena Guerra fredda, in cui non c’è nulla di serio e tutto è finalizzato alla risata, che spesso uscirà spontaneamente dalla vostra bocca, data l’iperbole di certe situazioni.

Il comico non risparmia niente e nessuno, trasfigurando anche momenti dove la risata dovrebbe esser l’ultima cosa che ci passa per la mente. Eppure ci riesce, con quel suo tocco umoristico che più di una volta sfiora temi delicati, ma lo fa senza preoccuparsi del risultato, poiché la messa in scena tende, volutamente, ad annullarne la carica di denuncia sociale, o quasi. Dopotutto, il protagonista Bob Cabana (Jerry Seinfeld) si mette in moto semplicemente per uno sfizio personale, ovvero permettersi un bel giardino di casa con delle zolle d’erba.

Una parodia del reale

I seri problemi degli USA sono messi in secondo piano, come se la cosa più importante fosse questa “corsa alla colazione” da parte delle due aziende rivali, con personaggi che, per alcuni, potrebbero ricordare gli impiegati della Mattel visti in Barbie. Non solo: più che ovvia è anche una citazione all’ultimo film di Christopher Nolan, Oppenheimer, per quanto riguarda la creazione di un team di menti geniali (non in questo caso) alla ricerca dello snack perfetto.

Il mondo dei cereali è il mondo del film, composto da gangster che brancolano nel buio (o dovremmo dire, nel latte), che si riuniscono attorno a un tavolo, e presidenti dai desideri perversi, in pieno stile Seinfeld, dove ogni cosa viene ridicolizzata.

Una parodia di 90 minuti, il tempo giusto, che non vuole osare più di troppo, che riesce nel suo intento: essere un ottimo passatempo da fruire, come fosse uno sketch visto dal vero. Nessun intreccio o personaggio complesso a sovrastare l’esperienza esilarante, semplice, forse anche dimenticabile nel suo piccolo. Tuttavia, è lo stile bizzarro e caricaturale di Seinfeld che rimarrà impresso nelle menti di chi ancora non lo conosce.