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Pop Corn Festival del Corto 

‘Room Taken’: due marginalità a confronto, in Irlanda e nel mondo.

Il cortometraggio irlandese affronta importanti temi sociali: la disabilità, i senza tetto, l’inclusione. Uno sguardo delicato ma di grande efficacia sulla marginalità.

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Immigrazione, problemi abitativi, mancanza di politiche sociali, anziani abbandonati, disabilità fisica: il breve ma denso cortometraggio Room Taken, del regista irlandese TJ O’Grady-Peyton, fattosi notare al Festival di Cannes nel 2013 per aver vinto il Young Director Awards, compone un piccolo affresco della durata di 18’, dal quale emergono con chiarezza e concretezza, oltre che con una capacità narrativa di stringente umanità, i dettagli di una società che sostanzialmente abbandona, o comunque non si cura a sufficienza, dei gravi problemi di marginalità sociale che vivono le persone sole, disabili, isolate, prive di una casa e di riferimenti sicuri.

Dopo essere stato selezionato alTrento Film Festival, Room Taken arriva anche al Pop Corn Festival del Corto. Questo cortometraggio ha ottenuto il Premio Miglior Cortometraggio al Cleveland International Film Festival (negli U.S.A.) ed il Premio Miglior Cortometraggio al Dublin International Film Festival (Irlanda).

Room Taken: personaggi in cerca di riparo e accoglienza.

Il cortometraggio mette a confronto due personaggi, Isaac e Victoria, che vivono, entrambi, una situazione umanamente e socialmente ai limiti, persone quasi invisibili: alcune di loro, per sopravvivere, sono costrette a diventare davvero invisibili ai più e, paradossalmente, visibili invece alla sensibilità superiore di una persona afflitta dalla cecità.

Isaac, un uomo di colore da poco arrivato in Irlanda, fa parte della popolazione dei senzatetto, che in Irlanda, come in Europa e nel mondo intero, diventa ogni giorno più numerosa. Pur facendo tutta la trafila per gli alloggi sociali, anche solo per un letto provvisorio, Isaac non riesce a trovare nulla e, mentre attende il suo turno in coda a una lunga lista di attesa, è costretto a dormire per strada, nelle fredde notti dell’inverno irlandese.

Victoria, una deliziosa signora anziana non vedente, abita da sola in una casa proprio vicina al bar dove, un giorno, Isaac entra per ricaricare il suo telefono: qui incontra Victoria, con il bastone da non vedente, la quale prende un caffè, chiacchiera con la barista (per vedere/parlare con qualcuno) e poi esce per andare a casa, ma dimentica la borsa nel bar.

A questo punto Isaac, inviato dalla barista a restituire la borsa all’anziana signora, si rende conto che lei vive in una grande casa completamente da sola e, avendo un disperato bisogno di un posto dove stare, finge di uscire, sale le scale e si stabilisce in uno sgabuzzino del piano di sopra all’insaputa di Victoria.

Nasce una convivenza forzata, descritta dal regista con ironia e tenerezza, sia nelle attenzioni che Isaac, molto educatamente, riserva nei movimenti e negli spostamenti all’interno della casa per non farsi scoprire e nei piccoli lavoretti che fa in giro per la casa, sia nella certezza, da parte di Victoria, che gli oggetti aggiustati e gli scricchiolii che sente da qualche tempo, siano frutto delle gentilezze e dei gesti d’amore da parte del marito defunto, di cui compaiono, insieme alla moglie, alcune foto in salotto risalenti ad epoche più felici.

Room Taken: da una stanza occupata nasce un misterioso legame.

Gradualmente, tra due individui così diversi e provenienti da mondi lontani, sembra nascere uno strano legame, una forma di silente comunicazione, di accettazione reciproca pur senza sapere nulla o quasi l’uno dell’altro, lei non avendo contezza che ci sia una persona fisica nella sua casa ma intuendo una presenza benevola e consolante, lui sapendo di essere un intruso appartenente a un altro mondo, conscio della vulnerabilità di quest’anziana signora legata al suo passato, della quale non vuole approfittare gratuitamente, ma alla quale ricambia la pur ignara gentilezza aggiustando finestre, radio e prese elettriche.

Fino alla telefonata tanto attesa da Isaac: un posto-letto nel dormitorio pubblico si è liberato.

Fosse sempre così, sembra dire il regista, la convivenza fra esseri umani, accettazione delle reciproche diversità e difficoltà, aiuto e sostegno, psicologico e fisico-concreto nei momenti del bisogno, per supportarsi gli uni gli altri, senza clamore né proclami, solo vivendo un semplice, rassicurante quotidiano che a molti, in varie parti del pianeta, è negato.

Se aumentasse la solidarietà, la condivisione dei beni, la benevolenza verso il prossimo, benché spesso così differente da noi, la tolleranza reciproca, tante situazioni potrebbero senz’altro modificarsi e la società migliorare.

Il film è stato girato a Dublino in quattro giorni nel febbraio 2023 e realizzato nell’agosto 2023. La sceneggiatura è di   Michael Whelan e la fotografia di Zoe Ardiff. Nel cast, perfetti nei propri ruoli, Gabriel Adewusi, Brid Brennan, Amy Conroy.

TJ O’Grady-Peyton

TJ O’Grady-Peyton è un regista irlandese che si è fatto notare per la prima volta ai Young Director Awards di Cannes nel 2013. Nel 2018 ha partecipato a una masterclass con Werner Herzog nell’Amazzonia peruviana. Ha ricevuto premi in vari festival prestigiosi ed è membro della Directors Guild of America.

  • Anno: 2023
  • Durata: 18'
  • Genere: Cortometraggio/Drammatico
  • Nazionalita: Irlanda
  • Regia: TJ O'Grady-Peyton