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Lo Schiaccianoci
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12 anni agoon
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RedazioneCome da tradizione, quando si avvicina il Natale, tutto il mondo fa a gara per mettere in scena uno dei capolavori assoluti del balletto dell’Ottocento: Lo Schiaccianoci. Tale balletto è l’ultima opera di Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali russi a fine ‘800, che nello scrivere il libretto si è lasciato ispirare dal racconto di E.T.A. Hoffman, Schiaccianoci e il Re dei Topi. La partitura sonora, composta da Čajkovskij, è stata lo sfondo della coreografia di Petipa prima e di Lev Ivanov dopo, presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Più tardi, nel 1934 ci fu il debutto europeo del balletto al Sandler’s Wells di Londra mentre alla Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Da quel momento in poi, i teatri di tutto il mondo lo hanno rappresentato e anche quest’anno. Roma ha ospitato una delle versioni più fedeli e tradizionali de Lo Schiaccianoci al Teatro Brancaccio: la versione del Balletto di Mosca La Classique. La coreografia di Valery Kovtun ripercorre straordinariamente i passi di Petipa e di Ivanov raggiungendo, con il successo sperato, lo scopo di conservare l’autenticità e la bellezza infinita della favola de Lo Schiaccianoci. I costumi di Elik Melikov e le fantastiche scenografie di Evgeny Gurenko, sono ricchi di dettagli e di particolari che donano una veste raffinata ed elegante all’allestimento. Fin dalla prima scena del primo atto, abbiamo avuto la sensazione di assistere a uno di quegli eventi unici e irripetibili che vale la pena assistere una volta nella vita. La grazia e l’estrema bravura dei ballerini, e le scenografie dall’autentica atmosfera natalizia hanno stupito tutti i fortunati presenti. certo, la missione per il Balletto di Mosca era quasi scontata, perché già di suo, Lo Schiaccianoci è composto di una storia fantastica, che tutti, bambini e adulti, non possono fare a meno di amare: È Natale e tanti ospiti giungono a casa Stalhbaum: I genitori di Clara e Fritz hanno, infatti, organizzato una festa per i bambini e i loro parenti, tutti riuniti attorno al loro splendido albero di Natale. Al momento della distribuzione dei regali, la festa è interrotta dall’arrivo di Drosselmayer, il padrino dei bambini, che porta le grandi bambole di Arlecchino e il Saraceno che dopo essere caricati con una chiave, iniziano a danzare sulle splendide note di Čajkovskij, per la gioia di tutti gli invitati. Drosselmayer però ha in serbo ancora un’altra delle sue, portando una bellissima sorpresa a Clara: uno schiaccianoci in regalo. Fritz, il fratello, preso dalla gelosia, inizia a giocarci e lo rompe di proposito, scagliandolo a terra con disgusto. Non tutto è perduto e il Signor Drosselmayer riesce a rimediare, aggiustando il giocattolo di Clara. La festa giunge al suo termine e tutti tornano a casa felici e su di giri. Clara però, ancora eccitata dalla festa e dal regalo ricevuto, non riesce a dormire; l’orologio batte la mezzanotte e, nel grande salone, improvvisamente, cominciano ad apparire dei topi. I soldatini escono dalle loro scatole – granatieri, ussari e artiglieri – e inizia una feroce battaglia contro di loro. Clara spaventata viene salvata dallo Schiaccianoci, il quale con coraggio e forza, si batte per lei, affrontando con successo il Re dei topi. Il vincitore si trasforma così in un bel Principe, si inginocchia davanti a Clara e la conduce tra i rami del magico albero di Natale, nella foresta invernale, diretti verso il Regno delle Favole. Appena giunti a destinazione, inizia il secondo atto e numerose bambole con i costumi tradizionali di varie Nazioni e fiori coloratissimi accolgono con le loro danze Clara e il Principe Schiaccianoci. Il sogno finisce. Clara si risveglia dal suo sogno e si ritrova sotto l’albero di Natale con il suo amato schiaccianoci. E’ in questo atto, nei Movimenti della Suite, che i nostri occhi e le nostre orecchie possono godere di uno dei migliori spettacoli mai visti. La Danza Russa, è uno di questi momenti, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia per i costumi utilizzati che per le sonorità scelte e poi c’è la Danza cinese, accompagnata da uno dei motivi più famosi, e poi il Valzer dei Fiori e la Danza dei Fiocchi di neve. Infine, la grazia e il virtuosismo dei due solisti talentuosissimi, interpreti di Clara e il principe Schiaccianoci, fanno sì che il grand pas de deux nel finale, diventi indubbiamente la summa dell’arte del balletto e dell’arte nella sua più completa definizione.
Se ve lo siete persi, vi diciamo che il Balletto di Mosca sarà in scena ancora in questi teatri:
– Teatro Nuovo di Milano il 25 e il 26 dicembre
– Teatro Rossetti di Trieste il 30 dicembre
– Teatro Alessandrino di Alessandria il 31 dicembre
– Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 3 gennaio 2013
– Teatro Lyrick di Assisi il 4 gennaio 2013
– Teatro Mancinelli di Orvieto il 6 gennaio 2013
– Teatro Goldoni di Livorno l’8 gennaio 2013
– Teatro Diego Fabbri di Forlì il 10 gennaio 2013
– Teatro Mario Apollonio di Varese il 13 gennaio 2013
Altrimenti a Roma, sarà messo in scena, presso l’Auditorium della Conciliazione il 31 dicembre e 1 gennaio 2013, dal Balletto di Roma, cn la regia e coreografia di Mario Piazza e con la partecipazione straordinaria di Andrè De La Roche nel ruolo di Schiaccianoci.
Valentina Calabrese