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Far East Film Festival

‘12.12: The day’ di Kim Sung-soo, la pagina più nera della storia coreana

Il film evento del 2023 in Corea del Sud, in Italia al Far East Film Festival

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12.12: The day di Kim Sung-soo (Asura) è un film storico-politico che racconta del colpo di Stato del 12 dicembre 1979. Il film è interpretato da Hwang Jung-min (The point men, Narcosantos), Jung Woo-sung (A man of reason, Hunt), Lee Sung-min (Remember, A bloody lucky day), Park Hae-joon (Broker, In our prime), Kim Sung-kyun (D.P., Hansan: rising dragon).

Un cast di veterani per raccontare uno dei momenti più delicati della recente storia coreana con minuzia e passione.

Jung Woo-sung

12.12: The day di Kim Sung-soo, la trama

Il 26 ottobre del 1979 il presiedente Park Chung Hee viene ucciso. A dare la notizia alle file dei potenti coreani un serioso Primo Ministro, che proclama la legge marziale temporaneamente, per cui nomina il Generale Jeong (Lee Sung-min), e affida l’incarico dell’indagine ad un sospettoso Chun Doo-hwan (Hwang Jung-min) del Comando della Sicurezza.

Per bilanciare le sue per nulla dissimulate mire di comando, viene promosso Lee Tae-shin (Jung Woo-sung). Ben presto lo scontro tra i Chun e Lee e il reciproco entourage diventa politico, militare e umano. Il gruppo di supporto di Chun infatti, Hanahoe, organizza un colpo di stato: il celeberrimo evento del 12 dicembre del 1979 che ha incastrato la Corea del Sud in altri 7 anni di dittatura militare. Solo Lee e il Generale Jeong sembrano aver sospettato sin dall’inizio le intenzioni del militare, forti anche di una soffiata dagli statunitensi. In principio di quella maledetta notte del 12 dicembre, Jeong viene “trattenuto” dagli uomini di Hanahoe senza l’approvazione del presidente. Un gesto associabile all’ammutinamento o al colpo di stato,

Contemporaneamente si cerca di mantenere fuori gioco il Generale Lee. Sfuggito alla trappola, quello si organizza in una controffensiva per incastrare i rivoltosi, che nel frattempo si sono asserragliati. Le due fazioni militari armano le rispettive divisioni sottoposte e organizzano lo scontro nel pieno centro di Seoul.

La guerra pare a due passi, e il terrore della possibile invasione Corea del Nord, fino a quel momento concreto e persistente, sembra ora scomparso. Le truppe puntano tutte dritte su Seoul e tra strategia e cittadini quasi ignari, si tenta di fermare l’azione militare prima che possa sfociare nella guerra civile.

Il botta e risposta, per fortuna solo verbale, si gioca nella piazza Gwanghwamun quasi deserta: la bilancia pende verso i ribelli quando il Ministro della Difesa destituisce dal comando il Generale Lee Tae-shin, l’ultima speranza per la Corea di una transizione verso la democrazia.

È quello l’inizio di una nuova dittatura, e della presidenza di Chun Doo-hwan.

12.12-The-Day_Park Hae-joon

Un film di spionaggio, di strategia militare, di storia

Il film illustra passo passo il colpo di stato del ’79, addentrandosi nei piani minuziosamente calcolati dai fautori. Kim Sung-soo mette in scena con scrupolo quell’evento buio che ha condannato la Corea ad un’altra dittatura. Siamo molto distanti dal sarcasmo di Im Sang-soo ne L’ultimo colpo del Presidente, e ben più in linea con lo spionaggio di Hunt di Lee Jung-jae.

Si assiste a questa avanzata che vacilla nella follia e nelle mire di potere ben rappresentate dalla recitazione sempre elettrizzante di Hwang Jung-min. Malgrado la lunghezza del film, che ad un certo punto sembra vissuto in tempo reale, il montaggio ha un suo ritmo scandito e dinamico, al fine di non perdere l’attenzione del pubblico e accompagnarlo nell’interpretazione di una materia così fangosa. Tra politica e strategia militare, e i numerosi personaggi con i loro gradi e posizioni gerarchiche chiave, è un attimo trovarsi con il mal di testa.

È cruciale il contributo del cast, quasi unicamente maschile, i cui stessi caratteri mascolini e maschilisti sono portati all’estremo. Le armi, la gerarchia, le prove di forza, sono raccontate volutamente come motivo di vita deplorevole, mentre sullo sfondo si annulla un Paese e il suo popolo già desideroso di democrazia.

Hwang Jung-min

La missione del film

Il film ha avuto un successo sbalorditivo al botteghino coreano, con oltre 80 milioni di incasso in poco più di un mese di permanenza sugli schermi. 12.12: The day infatti è considerato il film fenomeno del 2023 in Corea, conteso solo dall’altrettanto recente fenomeno Exhuma, entrambi presentati in Italia al Far East Film Festival.

Nel film persiste un orgoglio nazionalista che in cui il regista crede come ad una fiamma che si affievola ma non si spegne.

Da una parte c’è l’obbedienza militare, cieca e incontestabile, che va oltre ai legami e al rispetto; e dall’altra l’integrità di un unico uomo, che per un po’ sostiene l’esercito intero. L’idea è che, malgrado le enormi pressioni e i giochi di potere che hanno sconfitto la giustizia, i valori sono rimasti vivi nell’esempio del personaggio di Jung Woo-sung. Narrativamente il film aveva bisogno di un eroe impavido e immacolato, che le prova tutte pur di offrire una speranza alla nazione anche in quel momento di impotenza.

Pertanto, ci pare che quei valori così tenaci abbiamo attraversato la nebbia rimanendo frementi nella mente del popolo, che a tempo debito è riuscito a liberarsi del cappio e risorgere alla democrazia.

Tutte le recensioni dal Far East Film Festival

12.12: The day

  • Anno: 2023
  • Durata: 142 minuti
  • Genere: Storico, politico, spionaggio
  • Nazionalita: Corea del Sud
  • Regia: Kim Sung-soo
  • Data di uscita: 26-April-2024

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