‘Takano Tofu La ricetta segreta del signor Takano’ di Mihara Mitsuhiro La recensione
Tatsuya Fuji, con questo film, completa la trilogia degli artigiani scontrosi. Ruolo in cui si è confrontato più volte nell’ultimo periodo della sua carriera. Al cinema dal 19 Dicembre
Una storia che tocca i diversi tasti emotivi, dalla commozione al riso.
Takano Tofu: La trama ufficiale del film
Il tofu di Tatsuo è il migliore della prefettura di Hiroshima e l’uomo lo vende con la figlia nella loro bottega. Cocciuto e abitudinario, Tatsuo vede il suo mondo vacillare quando la sua salute diventa fragile e si fa largo la paura di lasciare sola la figlia. I bisticci tra i due, i curiosi personaggi che compongono il suo universo… la vita sembra mandare in frantumi queste illusioni di stabilità.
Takano Tofu: il segreto del tofu
La ripetitività dei gesti quotidiani per Tatsuo (Tatsuya Fuji) non è rassicurante come quella di Hiramaya, il personaggio di Wim Wenders e, a differenza di lui, Tatsuo non vive giorni perfetti. Almeno dal momento in cui comincia a preoccuparsi seriamente per il futuro della figlia, Haru (Aso Kumiko).
L’esordio del film però sembrerebbe procedere con una concentrazione nel lavoro di quelle che fanno bene all’umore: si prepara il tofu e se ne osservano le varie procedure. Le mani sicure del padre che mescolano gli ingredienti (quello segreto poi al momento giusto!), fino a separare tra loro la parte solida e il latte di soia. Le mani della figlia che versano nei bicchieri il liquido da consumare subito. Quello più largo per lui, il più stretto per lei.
Le ricette della signora Toku di Naomi Kawase
La prima parte del film mantiene la pacatezza di alcune scene, soprattutto orientali, in cui il cibo si trova al centro.
Nel laboratorio del tofu. Foto ufficiale del film
Come ne Le ricette della signora Toku, in cui la vecchietta, sempre in Giappone, prepara la marmellata di fagioli rossi (an) per i dorayakis, dolci farciti di questa composta preparata con tanta devozione. Dicevamo, a proposito di questo film, che tutto l’insegnamento della signora Toku si può riassumere in un’unica parola, in un’unica ricetta, quella della consapevolezza.
Ma Takano Tatsuo la pazienza la perde molto presto, e molto presto la rabbia esplode, rivelando il suo carattere ostinato di persona insoddisfatta dalla vita. Le ragioni affioreranno a poco a poco, anche grazie agli scambi profondi con Fumie (Nakamura Kumi), una donna incontrata per caso, che porta una ventata di leggerezza a lui e a tutta la vicenda.
Gli amici di Takano
Tanto Tatsuo è arrabbiato, tanto Fumie è portatrice di saggezza e tanto gli amici di Tatsuo sono ridanciani. Una sorta di eco, uno specchio che amplifica i suoi stati d’ animo, come un coro greco, ma estremamente comico. Buffi anche nell’aspetto, nelle battute, nelle frasi che tendono a stanare tutto il non detto dell’amico, in provocazioni continue. Lui li ascolta, si difende e si offende, li manda al diavolo e poi li cerca o è cercato, in una simbiosi irrinunciabile. Rapporti strampalati che sembrano costruiti per divertire, ma che hanno un fondo di autentico altruismo.
Takano e i suoi strampalati amici. Foto ufficiale del film
Le loro spiritosaggini, apparentemente insulse, hanno il potere di smorzare i toni drammatici del racconto, insieme ad altre situazioni bizzarre. Come la ricerca del marito per Haru, da parte di Takano, che passa in rassegna i candidati e li tratta malissimo, se qualche dettaglio insignificante non corrisponde al suo modello. O l’accanimento con cui rifiuta il marito che Haru invece ha scelto da sola, con frasi aggressive molto scorrette. E a volte, si sa, l’indelicatezza fa ridere, soprattutto se prorompe nella situazione più inaspettata.
Tra luci e ombre, si piange e si ride
Nella presentazione di Takato Tofu al Festival, a cura di Mark Schilling, si legge che la storia è scritta apposta per far piangere anche i sassi. Forse non è proprio così, ma il passaggio dalla commozione al sorriso è assicurato, grazie alla capacità di toccare con disinvoltura i diversi tasti emozionali.
Le ombre dei luoghi chiusi come il laboratorio di tofu, o il negozio da barbiere in cui si riuniscono Tatsuo e gli amici (in una specie di Amici miei alla giapponese) rispecchiano gli stati d’animo cupi e le frustrazioni del nostro anziano protagonista. Il suo sostare insieme a Fumie davanti al fiume o l’inizio della fioritura dei ciliegi (potevano mancare i ciliegi?) combaciano con l’apertura del suo cuore, e con gli spigoli del carattere che finalmente iniziano a smussarsi. Si addolcirà e fino a che punto la sua testardaggine? E lui, riderà ancora, come nella scena che lo vede per strada, a fianco della figlia, in una notte molto illuminata?
Tatsuya Fuji e Aso Kumiko. Foto ufficiale del film
Mihara Mitsuhiro ci accompagna piacevolmente verso un finale che, quello sì, farebbe piangere anche i sassi. E noi ci lasciamo guidare volentieri.
Curiosità
Sempre dalla presentazione di Mark Schilling apprendiamo che Tatsuya Fuji è stato, da giovane, l’interprete di Ecco l’impero dei sensi (1976). E che negli ultimi anni ha recitato spesso nei ruoli di vecchio caparbio e brontolone. Con lo stesso Mihara, è stato il fotografo in Photo Album of the Village nel 2004 e lo chef in Favor of Happiness, nel 2008. E che ora, con questo ultimo film, completa la trilogia degli artigiani scontrosi.
Takano Tofu
Anno: 2023
Durata: 120 minuti
Distribuzione: Academy Two
Genere: Drammatico
Nazionalita: Giappone
Regia: Mihara Mitsuhiro
Data di uscita: 19-December-2024
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