le dinamiche del tennis professionistico fanno da sfondo a un triangolo di intrecci amorosi sospesi in un'eterna ricerca di una vittoria che nessuno potrà mai ottenere
Challengers, la nuova regia di Luca Guadagnino, con soggetto e sceneggiatura di Justin Kuritzkes, presenzia di cose, raffigurazioni e soggetti appartenenti al mondo del tennis. Senza tuttavia esprimerne una reale pertinenza. La sua metafora relazionale è un pretesto per rappresentare un infinito triangolo infarcito di rapporti compiuti, ma mai realmente definiti, destinati alle più acute attenzioni freudiane. I due protagonisti maschili sono in ostaggio dell’ego della loro amante. Disegnato con i tratti distintivi delle cronache letterarie del marchese De Sade. Mentre la storia, confinata nell’anticamera di una qualsiasi fashion week, svolge la sua trama per più di 12 anni. Aggiornata da frequenti flashback, percossa dai ritmi impetuosi della macchina da presa, flagellata dalle ridondanti panoramiche a schiaffo e dalle soggettive in movimento dei giocatori. Trasforma un incontro di tennis professionistico nella versione pluri accelerata di una sarabanda, mentre il redde rationem si rifugia nello slow motion e nell’indefinito. Challengers è prodotto da MGM-Amazon e Warner Bros.
Challengers, una sfida di superficie
Guadagnino decide di non scandagliare in profondità le fluttuazioni dell’essere, non ne ricerca la dimensione più nascosta, quella che costruisce l’animo e determina la struttura caratteriale. Si ferma alla superficie. Per descriverla non occorre più di un primo piano, di un dialogo sfuggente, di un moto di passione, di un volto madido di sudore, di un ossessivo turbolento rimbalzo di responsabilità. Prigioniero del suo smodato senso estetico, e dei numerosi product placement inseriti, Challengers procede per stereotipi avvolti nella fotografia patinata di Sayombhu Mukdeeprom. I suoi interpeti principali, Zendaya, Mike Faist, Josh O’Connor, sono maschere. Non riescono mai a superare il loro ruolo di finzione, imprigionati in personaggi di fatua ispirazione. I sentimenti cedono il passo alle emozioni e del tennis resta solo il senso di un emaciato déjà vu.
Anno: 2024
Durata: 131 minuti
Distribuzione: Warner Bros
Genere: Dramedy
Nazionalita: Stati Uniti
Regia: Luca Guadagnino
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