‘The Goldfinger’: Felix Chong omaggia Hong Kong con un duo d’eccezione
Uno dei film più attesi arriva in Italia al Far East Film Festival. Felix Chong riunisce il duo storico del suo 'Infernal Affairs', Tony Leung Chiu-wai e Andy Lau, in un crime originale
Tony Leung Chiu-wai e Andy Lau, simboli del cinema di Hong Kong, tornano a collaborare in un nuovo progetto. Di nuovo sotto la direzione del regista Felix Chong, con il quale avevano lavorato a Infernal Affairs, sono i protagonisti di The Goldfinger.
Chong ha basato il film su un evento realmente accaduto: l’ascesa e la caduta del Carrian Group nel 1983. Il fondatore dell’azienda, George Tan (Henry Ching nel film, interpretato da Tony Leung), arriva a Hong Kong da Singapore all’inizio degli anni ’70 per costituirsi un futuro. Nel film, invece, il protagonista arriva su una nave da carico di provenienza sconosciuta. Date le misere condizioni di vita in cui si trova, decide di elaborare un’astuta truffa finanziaria con l’aiuto del suo futuro partner commerciale, K.K. Tsang (Simon Yam).
Dato il boom economico di quegli anni, Hong Kong pullula di corruzione e truffe. Nasce così la Commissione Indipendente contro la Corruzione (ICAC), inizialmente nata per affrontare il problema tra le forze di polizia. In seguito all’ingente e celere crescita dell società di Ching, la Carmen Century, l’ispettore Lau Kai-yuen (Andy Lau) inizia a sospettare di possibili frodi. Nonostante le molteplici accuse, il primo processo si conclude con un nulla di fatto. Per molti anni Ching continua il suo lavoro senza intoppi, ma nel frattempo Lau non si dà per vinto. Nel ripercorrere l’ascesa e la caduta di questo magnate apparentemente intoccabile, il film alterna gli avvenimenti con finte testimonianze dei collaboratori del quartier generale dell’ICAC.
Una reunion deludente
Fin dall’annuncio del cast, The Goldfinger è diventato uno dei film più attesi a livello globale. Purtroppo, anche se il film è stato pubblicizzato intorno alla reunion, Leung e Lau non interagiscono molto sullo schermo. Questo però non incide sul film in sé, considerando che la stessa situazione si era presentata in Infernal Affairs. Cionondimeno, rispetto alle opere precedenti di Chong, questa risulta molto caotica e distante. The Goldfinger si concentra sull’engagement senza affrontare il focus principale della trama: i due protagonisti sono rivali, ma non capiamo da quanto e perché. Di conseguenza, diventa difficile capire l’astio e il motivo per cui Lau trascorre la sua intera carriera alle calcagna dell’imprenditore.
La sceneggiatura risulta poco incisiva e la rappresentazione dei personaggi si mantiene quasi del tutto unilaterale. A colmare queste mancanze ci sono il ritmo e la fotografia, che rendono l’opera una montagna russa di eventi ed emozioni. La macchina da presa, infatti, dona a Goldfinger un grande slancio e rende le due ore di film molto scorrevoli. In fin dei conti, Chong non tradisce il suo solito approccio stilistico, ovvero privo di caratterizzazione dei personaggi e di psicologia individuale. Da sempre il regista si è interessato a dare più valore all’immaginario. Tuttavia, è come se mancasse qualcosa.
Hong Kong è la vera star del film
Nonostante l’opera non soddisfi le aspettative, c’è un aspetto alquanto interessante che si nota subito: nella carriera del regista è sempre stata Hong Kong la vera protagonista. Si tratta di un luogo molto caro a Chong, riscontrabile in quasi tutta la sua filmografia. Hong Kong è notoriamente una delle capitali economiche più influenti al mondo, ma anche delle più controverse. Di conseguenza, dato il focus del regista sul genere crime o d’azione, il tema della ricchezza non può che essere un punto centrale nelle sue opere.
The Goldfinger è ambientato in un momento storico molto particolare, ovvero il boom economico di Hong Kong negli anni ’80. Si tratta dell’epoca in cui è cresciuto il regista, e infatti il film ne rievoca perfettamente l’atmosfera frenetica. Nel farlo, riprende alcune tecniche tipiche dei registi di allora, come Tsui Hark e John Woo. Si serve inoltre di accenni a persone o eventi di quel periodo, nella maggior parte dei casi manipolati per censura.
Nonostante gli enormi tagli (la durata inizialmente prevista era di tre ore), il film sembra a tutti gli effetti un’opera completa e unica nel suo genere. Uscito nelle sale asiatiche lo scorso 30 dicembre, The Goldfinger mantiene vive le qualità distintive del regista, anche se non secondo le aspettative. Riprendendo Infernal Affairs e il cinema dell’epoca, Felix Chong omaggia Hong Kong ancora una volta.
The Goldfinger
Anno: 2023
Durata: 126'
Distribuzione: Emperor Motion Pictures
Genere: Giallo
Nazionalita: Hong Kong
Regia: Felix Chong
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