Corti in Opera

Corti in Opera: la luce del cinema torna a Lucera

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Corti in Opera è visione e pensiero cinematografico. Non solo una celebrazione e un’immersione nella forma del cortometraggio, con la proiezione di quattro tra i migliori corti dell’ultima annata, ma la riflessione su cosa c’è dietro quello che vediamo, attraverso giornate dedicate all’educazione all’immagine con le scuole del territorio e una serata conclusiva, condotta dal brillante giornalista Felice Sblendorio, con protagonisti i registi, che racconteranno, dei loro film, genesi, esiti e le passioni culturali che li muovono.

Del resto, Lucera è città della luce sin nel nome. Dall’8 all’11 maggio sarà quella del cinema a illuminarla, attraverso l’amore per questa arte degli organizzatori di Corti in Opera, degli autori ospiti, i loro film, il pubblico. Centro operativo sarà il Cineteatro dell’Opera. La direzione artistica di Marco Torinello, quella organizzativa di Gianni Finizio, con la collaborazione del Comune di Lucera. Protagonista assoluto il cinema breve, coinvolgendo spettatori di tutte le età.

Le mattinate dell’8, 9 e 10 maggio saranno dedicate a bambini e ragazzi. Per gli alunni delle scuole primarie è in programma la proiezione del corto d’animazione Caramelle di Matteo Panebarco, accompagnata da un approfondimento sul film e i suoi temi. Seguirà la Retrospettiva Tom & Jerry, sui corti degli anni ’40 firmati dai leggendari William Hanna e Joseph Barbera e un laboratorio: L’evoluzione del sonoro nel cinema. Dall’audio mono alle nuove tecnologie del suono digitale, che accompagnerà i piccoli spettatori di Corti in Opera in un autentico viaggio nella storia dell’utilizzo degli effetti sonori nei film. Gli alunni delle scuole secondarie, invece, parteciperanno alla proiezione di Dive di Aldo Iuliano e My name is Aseman di Ali Asgari e Gianluca Mangiasciutti, cui seguirà un approfondimento e un dibattito sugli argomenti trattati nei corti (la guerra, i diritti delle donne).

Caramelle

La sera del 10 maggio, alle ore 20.30, sarà inaugurata, sempre presso il Cineteatro dell’Opera, la mostra You talkin’ to me? You talkin’ to me?! (titolo da un’indimenticabile scena del film Taxi Driver) di Giuseppe Petrilli. Un artista e illustratore che, con il suo stile inconfondibile, ha rivisitato in chiave vintage comics una serie di scene tratte da pellicole cult del cinema italiano e internazionale: un appuntamento imperdibile sia per gli appassionati d’arte che per i cinefili. La mostra, aperta a tutti e a ingresso libero, sarà visitabile fino al 31 maggio 2024.

La sera dell’11 maggio, alle ore 20.30, andrà in scena l’evento conclusivo di Corti in Opera, gratuito, fino a esaurimento posti: la proiezione di quattro pluripremiati cortometraggi: i già citati Caramelle, DiveMy name is Aseman, più La mia Escort di Alessandro Porzio, con la presenza dei registi che dialogheranno con il pubblico, nell’atmosfera festosa e informale che caratterizza Corti in Opera.

Abbiamo ascoltato l’appassionato direttore artistico di Corti in Opera, Marco Torinello, per conoscere meglio il Festival.

Qual è la specificità di una manifestazione come Corti in Opera e quali le novità per questa edizione 2024?

Corti in Opera vuole offrire al suo pubblico una selezione di cortometraggi di grande qualità, opere accomunate dalla profondità delle storie raccontate, con l’obiettivo di innescare delle riflessioni durature negli spettatori di qualsiasi età. La grande novità di questa sesta edizione è la mostra dell’artista Giuseppe Petrilli, nata dal desiderio di esplorare la bellezza del cinema e la cinefilia anche attraverso altre forme d’arte. Un illustratore celebre per l’icastica sensualità dei suoi disegni, soprattutto femminili.

Qual è il filo rosso che lega i quattro cortometraggi selezionati e premiati?

I quattro cortometraggi selezionati quest’anno sono diversi tra loro per generi e tematiche trattate, eppure si assomigliano per la capacità di entrare a fondo nelle emozioni e nei sentimenti più profondi e nascosti dei personaggi che raccontano.

Dietro la selezione, c’è un lungo lavoro di visione di decine di cortometraggi. Dal tuo osservatorio, com’è lo stato dell’arte del cinema breve?

Trovo che il cinema breve italiano sia in salute. Il numero di cortometraggi degni di merito è considerevole e noto un impegno costante da parte di registi e produttori nel voler realizzare opere ambiziose e originali.

Marco Torinello e Gianni Finizio

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