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Lovers Film Festival

‘Ce qui nous lie’ di Sonam Larcin al Lovers Film Festival: la Recensione

Un film potente, rivelatorio e sofferto, che vuole raccontare una storia di vita personale

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ce qui nous lie

Ce qui nous lie/The bond between Us di Sonam Larcin approda alla penultima serata del Lovers Film Festival, e lo fa con una dose di sincerità e generosità particolarmente toccanti. Sessantotto minuti per ripercorrere una storia, interpretata dallo stesso regista – tra l’altro presente in sala – di scelte, dubbi e decisioni pazientemente ponderate.

Il tema è quello della genitorialità all’interno delle coppie omosessuali. Il film, però, non ha alcuna intenzione di raccontare come – praticamente e burocraticamente – una coppia omosessuale può diventare genitore, quanto piuttosto soffermarsi sulla possibilità di scelta. Se diventare genitori, come e quando.

Un film per parole chiave

Ce qui nous lie è un film che si fa nel suo divenire. Si racconta, si apre, si confida e si mostra. Si tratta di un percorso, tracciato attraverso delle parole chiave.

La prima: legame. Il regista, rispondendo in sala alle domande del pubblico, con riferimento al film appena visto, ha spiegato come tale termine si riveli il fulcro dell’intero film. Il legame può esserci – in questo caso tra padre e figlio/a – solo se prima c’è stato un incontro.

Eccoci approdati alla seconda parola chiave: incontro. È necessario un riconoscimento tra genitori e figli, affinché si possa davvero godere appieno di questo rapporto, che è una vera e propria relazione di amore. E perciò di presenza, costanza e ascolto.

“I legami si creano, non esistono solo perché biologici”

Uno sguardo al passato

Ce qui nous lie di Sonam Larcin ha bisogno di un costante sguardo al passato per esistere. Il regista e anche co-protagonista del film, torna continuamente alla sua infanzia, con filmati amatoriali di quel periodo, per raccontare il rapporto con suo padre.

Un legame che ha visto momenti di vicinanza, ma anche periodi di grande lontananza, soprattutto quando la madre e il padre di Larcin si sono separati. Il regista, appena bambino, vedeva il padre circa una volta ogni due settimane: troppo poco tempo, per creare un rapporto solido.

Non solo mancanza di tempo, ma anche di connessione emotiva e interiore. Ce qui nous lie è un film che parte dal passato, ma solo per arrivare al presente. Tra gli attori protagonisti, infatti, c’è il padre del regista, che prende personalmente la parola, per raccontare le difficoltà passate, incontrate nel rapporto con il figlio. È un momento di grande onestà e ammissione di fragilità umana, di fronte a un ruolo e a una responsabilità per le quali trovare risposte assolute talvolta è quasi impossibile.

Non mi sarei mai allontanato se non avessi avuto paura di non essere all’altezza”: l’amara quanto reale confessione dell’uomo, di fronte al figlio ormai adulto. Ecco che passato e presente s’incontrano in uno spazio di pungente vulnerabilità, che permette al perdono e alla comprensione – per la prima volta – di farsi strada.

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Ce qui nous lie: una questione di (non) definizioni

Il film di Larcin, per la prima volta al Lovers Film Festival, è, però, soprattutto, un film che si astiene dal giudizio. L’intento del regista non è quello di puntare il dito e raccontare una storia di mancanze, privazioni e sofferenze. L’obiettivo pare invece  quello di “andare oltre”. Un oltre riferito al superamento delle mancanze nella responsabilità paterna vissute da bambini, ma anche un oltre in relazione al coraggio di scavalcare facili etichette e convenzioni, circa la relazione padre-figlio/a.

Che cosa vuol dire essere genitore? La domanda irrompe nel film e disorienta tanto lo spettatore, quanto i personaggi del documentario. Ancora: qual è il suo significato più profondo, oltre la fitta coltre delle convenzioni?

L’idea del regista, esplicitata in sala, pare perfettamente in linea con l’idea di libertà e generosità, propria del Lovers Film Festival, che lo ha ospitato.

“Non creo e non possiedo, io sono. E se fosse questa la definizione di genitore? Io sento la responsabilità, io sono presente”

Pare trattarsi di un’eredità o di un respiro, un suggerimento sussurrato allo spettatore, che può farlo suo e provare a guardare il mondo e le relazioni che in esso crea, attraverso la lente dell’amore. In qualunque forma questo si manifesti.

Ce qui nous lie

  • Anno: 2024
  • Durata: 68'
  • Distribuzione: Lovers Film Festival
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Belgio
  • Regia: Sonam Larcin
  • Data di uscita: 20-April-2024

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