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In blu-ray Povere creature! di Yorgos Lanthimos

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Distribuito nelle sale cinematografiche italiane a fine Gennaio 2024, approda in blu-ray sotto il marchio Eagle pictures l’acclamato Povere creature!. Da un romanzo di Alasdair Gray, sicuramente uno dei titoli maggiormente discussi dell’anno, tanto da essere stato candidato a ben undici premi Oscar. Undici di cui quattro vinti nelle categorie relative ai costumi, al trucco, alle scenografie e alla miglior attrice protagonista. Tutti decisamente meritati, come testimoniano sia la notevole estetica dell’operazione che la grande prova sfoggiata da Emma Stone (anche produttrice del film).

Qui nei panni della Bella Baxter che altro non è che una sorta di rivisitazione al femminile della creatura di Frankenstein nata dalla penna di Mary Shelley.

Diciamo non proprio una novità nel panorama cinematografico, se consideriamo che già vi era stato qualche predecessore. Da La figlia di Frankenstein di Richard E. Cunha al Frankenhooker diretto dal sottovalutato Frank Henenlotter. Ma, dietro la macchina da presa, il greco Yorgos Lanthimos sfrutta la vicenda di natura horror nell’evidente fine di trattare in maniera atipica l’emancipazione femminile. Perché è chiaramente un’operazione dal forte retrogusto anti-patriarcale che si rivela progressivamente Povere creature!.

Man mano che Bella, donna resuscitata impiantando nella sua testa il cervello del feto che portava in grembo, manifesta non poco desiderio di piacere sessuale. Creata dal mostruoso scienziato Godwion Baxter cui concede anima e corpo l’immenso Willem Dafoe e pronta a gettarsi in una travolgente avventura con l’avvocato Duncan. Avvocato interpretato dall’altrettanto immenso Mark Ruffalo; mentre la già citata Stone si cimenta inaspettatamente in nudi, masturbazioni e molti accoppiamenti, anche saffici. Finendo addirittura per prostituirsi, tanto che sembra in un certo senso tornare alla memoria perfino il Paprika di Tinto Brass.

E, in un XIX secolo fornito di elementi steampunk splendidamente fotografato, non è l’unico modello in fotogrammi ad essere richiamato nella testa dello spettatore.

In mezzo a bianco e nero e colore alternati la mente va di sicuro ai lavori di Terry Gilliam. Però, tra operazioni chirurgiche e crani scoperchiati è impossibile non ripensare anche ad una determinata celluloide splatter e trash risalente agli anni Settanta. A partire dai vari lavori dello spagnolo Jess Franco non dichiaratamente ispirati al super classico Occhi senza volto di Georges Franju. Perché è senza dubbio in qualità di lungometraggio d’autore dal cuore fortemente di genere che si presenta Povere creature!. Tanto più che l’inaspettato epilogo appare analogo a quello del Tusk realizzato da Kevin Smith nel 2014. Racchiuso in custodia amaray inserita in slipcase cartonato, con tre scene eliminate e ventuno minuti di making of nella sezione extra del disco.

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