Il documentario presenta una collezione di fotografie degli anni ’30-’50, sulla vita di Lynes: il suo occhio dotato per la forma maschile, le sue amicizie di lunga data con Gertrude Stein e Alfred Kinsey e la sua influenza come uno dei primi artisti americani apertamente gay.
George Platt Lynes ha iniziato la sua carriera fotografando celebrità, e sono quei ritratti insieme al suo stravagante lavoro di moda che lo ricordano oggi. Tuttavia, il cuore, la passione e il talento di George erano altrove, nel suo lavoro con il nudo maschile. Quest’opera, sensuale e radicalmente esplicita per l’epoca, ha iniziato solo di recente ad essere pienamente scoperta e apprezzata per la rivoluzione che rappresenta: un uomo che cattura le sue fantasie come un dono, una finestra su un futuro che la sua macchina fotografica ha visto arrivare prima di chiunque altro.
George Platt Lynes ha raggiunto la fama, in vita, per i ritratti di celebrità e le fotografie di moda. La sua più grande passione erano i nudi maschili espliciti che realizzava con amanti, amici, colleghi, ballerini, modelli e qualsiasi altro uomo che riusciva a convincere a spogliarsi davanti all’obiettivo. Questo documentario porta alla luce l’uomo, affascinante e complesso, che ha sfruttato aspetto, talento ed enorme ambizione per perseguire la perfezione artistica. E il piacere.
La recensione
“Ha creato la magia con questa fotocamera.”
Hidden Master: The Legacy of George Platt Lynes è uno sguardo intimo sull’artista pionieristico George Platt Lynes.
I primi anni della carriera di George Platt Lynes sembrano la sceneggiatura di un film di Hollywood. Dotato e finanziariamente sicuro, Lynes ricevette un’istruzione privata e viaggiò molto. Negli anni ’20 si recò a Parigi, dove conobbe Man Ray e Gertrude Stein e gli scrittori e gli artisti della sua cerchia; verso la metà degli anni ’30 si era stabilito a New York e, sebbene non avesse ancora 30 anni, aveva raggiunto il successo nel campo della fotografia commerciale e di moda e aveva esposto le sue fotografie d’arte alla Julien Levy Gallery e al Museum of Modern Art.
Poi il dramma: la morte, durante la seconda guerra mondiale, di George Tichenor a cui era molto legato, la frustrazione di non riuscire a esibire i suoi nudi maschili per paura di danneggiare la sua carriera commerciale, un periodo di tre anni senza successo a Hollywood, difficoltà finanziarie e cancro.
Per lui le sue opere più importanti erano le sue fotografie di uomini nudi. Eppure, durante la vita di Lynes, pochi sapevano della loro esistenza. Questo a causa degli atteggiamenti prevalenti nei confronti dell’omosessualità, che includevano la criminalizzazione e le rigide leggi sull’oscenità. Lynes stesso ha ha dovuto tenere nascosto questo insieme di opere. Prima di morire nel 1955, all’età di 48 anni, Lynes distrusse gran parte del suo lavoro, concentrandosi soprattutto sui nudi maschili e sui ritratti di celebrità che pensava potessero rivelarsi troppo rivelatori.
Sam Shahid con questo documentario articolato e ampio porta in vita l’uomo che era Lynes e tutte le sue sfaccettature private, il suo talento naturale visivo e la sua ambizione nel perseguimento della creazione artistica.
Un bianco e nero elegante e privo di volgarità immortala artisticamente sinuosità, linee e corpi, volti ed espressioni. Racconta senza parole, svela senza mostrare, indugia su privato ma nasconde quello che si cela aldilà.
Inoltre, insieme ai commenti di alcuni degli artisti e scrittori sopravvissuti che un tempo conoscevano Lynes, c’è una collezione di fotografie degli anni ’30-’50 e persino approfondimenti sul contesto del puritanesimo americano che senza dubbio ha portato a chissà quanti capolavori distrutti da Lynes.
Il regista
Sam Shahid ha lasciato il segno nel mondo della moda e della pubblicità. È stato direttore creativo per le campagne pubblicitarie di Calvin Klein all’inizio degli anni Ottanta, contribuendo a rendere il marchio riconosciuto a livello internazionale. Negli anni Novanta ha ricoperto lo stesso ruolo per Banana Republic, per poi fondare l’agenzia pubblicitaria Shahid & Company nel 1993. Ha collaborato con Bruce Weber per i documentari Broken Noses (1987) e Let’s Get Los – Perdiamoci (1988), e ha diretto Hidden Master: The Legacy of George Platt Lynes (2023).
'Hidden Master: The Legacy of George Platt Lynes'
Anno: 2023
Durata: 96'
Genere: documentario
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