Vita da gatto è un film per tutti, grandi e piccoli, che, pur partendo da basi conosciute, non si lascia corrompere dagli stereotipi del genere e porta qualcosa di apparentemente nuovo. E questa novità la porta nel viaggio di crescita, non solo fisica, dei due protagonisti, la decenne Clémence e il gattino Rroû. Entrambi posti di fronte alle novità e ai cambiamenti della vita, pronti ad arrivare anche all’improvviso, dovranno riuscire ad andare oltre e superare anche quelle esperienze che, all’apparenza, possono risultare più difficili e insormontabili.
Il film, diretto da GuillaumeMaidatchevsky e distribuito da Plaion Pictures, è nelle sale dal 18 aprile.
Quando la piccola Clémence salva Rroû, un gattino orfano nato fra i tetti di Parigi, non ha idea della straordinaria avventura che la attende. La loro amicizia diventa presto un legame indissolubile, ma quando i due si trasferiscono nella casa di campagna per le vacanze, il richiamo della natura si fa sempre più forte nel suo amico a quattro zampe, mettendo Clémence di fronte a un’importante e difficile scelta. (Fonte: Plaion Pictures)
Come crescere insieme
Un inizio, quasi muto, quello di Vita da gatto che è presagio del resto del film, nel quale il punto di vista di Rroû diventa centrale e importantissimo.
La protagonista Clémence è solo il mezzo attraverso il quale poter dare la parola a Rroû che, di fatto, è il focus principale della storia. Non a caso la voce fuoricampo della giovanissima serve soltanto a dare un’impostazione alla storia, come nella più classica delle tradizioni favolistiche, per poi lasciare la scena al piccolo animaletto. Non è un caso, infatti, che la maggior parte dell’azione si svolga la notte o comunque in momenti in cui l’animale è a suo agio, rispetto alla piccola Clémence. Tutto è visto dal punto di vista del gatto, come se a vivere la storia in prima persona fosse solo e soltanto Rroû.
Un incontro speciale tra due nuovi amici
Solitamente in questo tipo di film l’incontro tra i due protagonisti, umano e animale, è qualcosa di magico e, conseguentemente, indissolubile. E anche per Clémence e Rroû è la stessa cosa. Sembra che l’uno non possa vivere senza l’altro e viceversa. Sono in una perfetta simbiosi tra loro, con analogie che li portano a diventare subito amici inseparabili. Entrambi provengono da contesti urbani, cittadini che li imprigionano nella propria vita e nella propria routine. Ecco che Rroû è il primo a sganciarsi da questo, fuggendo dai tetti parigini nei quali vive con la propria famiglia, alla ricerca di un’avventura e di una vita che non ha mai conosciuto, ma che vorrebbe esplorare. Il caso vuole che incontri Clémence che, allo stesso modo, un po’ per i suoi 10 anni, un po’ per il contesto familiare, non riesce a evadere da una vita che le sta decisamente troppo stretta.
Ma a volte l’imprevisto è dietro l’angolo e se alle piccole e brevi fughe di Rroû può ovviare Clémence correndo a recuperarla, purtroppo la piccola può fare bene poco nel momento in cui i genitori decidono di portare sia lei che il gatto in campagna. Lì la natura incontrastata fa segno a Rroû di fuggire lasciandosi alle spalle una vita che non sembra adatta al felino.
Il film Vita da gatto: quando l’imprevisto fa paura
Rroû sembra aver deciso cosa fare della sua vita: vivere nella natura, tentando di sopravvivere, nonostante tutto e nonostante tutti. Anche nonostante la preoccupazione e la paura di Clémence che, da parte sua, deve far fronte ai problemi degli umani, e soprattutto degli adulti.
Papà dice che abbiamo paura delle cose che non abbiamo mai visto e che non conosciamo.
Un ostacolo, ben più grande di quello che avrebbe mai potuto immaginare, si concretizza e la mette, forse per la prima volta, davvero in difficoltà.
Le vite dei due protagonisti, mostrate in parallelo, sono efficaci a tal punto da far breccia nel cuore dei più piccoli, ma anche dei più grandi.
Voglio restare piccola se crescere fa così male.
In entrambe, però, a farla da padrona, in positivo e negativo, è la solitudine che i due provano vivendo una vita che non sembra appartenere loro. Un’amicizia imprescindibile, in grado di andare oltre gli ostacoli e superare differenze e divergenze inimmaginabili.
Vita da gatto è la perfetta risposta al non fermarsi alle apparenze. Una chiara dimostrazione di ciò è anche la figura della vicina, quella strega che parla con gli animali, ma dal cuore grande. E l’unica in grado di riuscire a capire davvero Clémence, parlandole come si parlerebbe a un’adulta.
Quando si dice un film per tutti: ecco Vita da gatto è proprio questo, insieme a una bella lezione di vita.
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