‘Spy x Family Code: White’: una spy story ironica e divertente

Dopo l’uscita nelle sale cinematografiche giapponesi, dal prossimo 24 aprile, Spy x Family Code: White, film diretto da Takashi Katagiri e scritto da Ichiro Okouchi e Tatsuya Endo, approda in Italia, distribuito da Eagle Pictures.

Una spy story ironica, con una grafica pulita e seducente.

La trama di Spy x Family Code: White

Lui è una spia, lei è un sicario. Loid e Yor recitano la parte della famiglia perfetta, nascondendo l’uno all’altra la propria vera identità. Tuttavia Anya, la loro figlia adottiva, è in grado di leggere il pensiero e conosce l’eccitante segreto dei genitori. Usando come pretesto una gita di famiglia, durante un fine settimana invernale, Loid cerca di portare avanti l’Operazione Strix. I suoi piani, però, vengono messi a repentaglio quando Anya viene coinvolta per errore, dando vita a una serie di eventi che metteranno a rischio la pace mondiale.

Spy x Family CODE: White

Un inizio da Mission Impossible

L’incipit di Spy x Family Code: White è a tutti gli effetti quello di una classica storia di spionaggio. Il punto di vista è posto in alto, su una lussuosa festa, dove gli invitati sono tutti mascherati. Fiumi di champagne, prelibati manicaretti e donne affascinanti. Cambio di scena ed ecco che entrano in gioco sorprendenti travestimenti, tiretti segreti e dossier da trafugare.

E così, in pieno stile Mission Impossible, inizia l’anime diretto da Takashi Katagiri (Bubble), tratto dalla fortunata serie di manga ideata da Tatsuya Endo. La narrazione procede presentando al meglio i protagonisti della vicenda, ambientata in un mondo di fantasia, in cui l’Est e in perenne guerra contro l’Ovest.

Loid è in realtà Twilight, una spia di Westalis (la nazione che rappresenta l’ovest); Yor, sua moglie, apparentemente tranquilla e riservata, è in realtà un pericoloso sicario. L’uno ignora la vera identità dell’altra e viceversa. Allo spettatore, invece, viene immediatamente rivelata, in maniera dinamica e briosa, vagamente somigliante allo stile utilizzato da Quentin Tarantino in Kill Bill, la vera identità dei due protagonisti.

Anya, la simpatica bimba protagonista di Spy x Family

Dopo una giornata di lavoro, passata tra imboscate e attentati, Loid e Yor tornano a casa, come dei comuni impiegatucci. È qui che il film, della durata di circa un’ora e mezza, trova la sua naturale dimensione: la famiglia.

Ad accogliere i due è Anya, una simpatica bambina di cinque anni, capace di leggere il pensiero. È lei, infatti, a conoscere il segreto dei genitori, aiutata dal cane di famiglia, capace di prevedere il futuro, dopo essere stato vittima di misteriosi esperimenti.

Con l’entrata in scena di Anya, la vera protagonista di Spy x Family, il lungometraggio di Takashi Katagiri diventa spassoso e ironico. L’atmosfera della spy story non sparisce del tutto, ma si affievolisce, a favore di simpatici equivoci di coppia e il tenero desiderio di una bambina di non vedere la propria famiglia distrutta.

Un cioccolatino mangiato per sbaglio

Nulla appesantisce lo storytelling del film che è sempre scanzonato, anche quando i cattivi fanno la loro entrata in scena. Il tutto avviene in treno, quando la simpatica e originale famiglia si mette in viaggio per raggiungere una fantasiosa località innevata, famosa per un prelibato dolce. È qui che la piccola Anya mangia un delizioso cioccolatino contenente un microfilm prodotto da spietati e buffi militari. Inizia così un’ avvincente caccia al tesoro. Fughe, duelli aerei e sparatorie in volo non fanno morti, ma danno vita a innumerevoli situazioni comiche.

La tranquilla gita familiare diventa lo scenario perfetto per raccontare una vicenda di intrighi internazionale, in un mondo fantastico. La modalità da spy story, però, è solo un pretesto per mostrare altro.

Una coppia, formata inizialmente solo per salvare le apparenze, sembra desiderare davvero la felicità del focolare. L’amore fa capolino tra Loid e Yor, incoraggiato dalla vitalità della loro piccola. La gelosia, soprattutto quella provata da Yor, dà vita ad esilaranti gag, con una grafica accattivante, influenzata dai memo in voga attraverso i social.

Un’animazione elegante, funzionale al racconto

Il pretesto della spy story e il vero nucleo narrativo, composto dall’amore di una famiglia, vengono ben amalgamati nella narrazione. Ichiro Okouchi, autore della sceneggiatura di Spy x Family, riesce a trovare un perfetto equilibrio. In questo modo, attraverso la comicità, in alcuni casi esplicita, in altri più sottile, il genere della commedia sberleffa la modalità tipica della narrazione da spionaggio.

Il conflitto tra un fantomatico Rst contro l’Ovest sembra evocare la realtà della guerra fredda, ma resta una semplice suggestione, probabilmente da approfondire in un sequel. In questo caso, invece, il focus è posto sui rapporti interpersonali, di un amore non previsto, ma che immancabilmente sboccia, per la gioia della piccola protagonista.

Tutto ciò, però, causa una piccola stasi nella narrazione. La missione speciale della spia Twilight non si sviluppa appieno e nel corso della narrazione non trova una reale soluzione. Motivo di delusione per gli appassionati del genere, che potranno, comunque, apprezzare un film ironico, con un’animazione elegante e sempre funzionale al racconto.

Spy x Family CODE: White, il trailer del film nelle sale il 24 Aprile – Taxidrivers.it

SPY x FAMILY CODE: White – Dal 24 aprile al cinema – Trailer Ufficiale (youtube.com)