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Asian Film Festival

La dolcezza di ‘Oasis of Now’

Film d'esordio per Chee Sum Chia e proiettato al cinema Farnese all'Asian film Festival 2024 di Roma

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Oasis of Now, film d’esordio di Chee Sum Chia, è stato proiettato in occasione del Vietnam Day al cinema Farnese di Roma. Infatti, in questi giorni, nello storico cinema romano, situato a Campo dei Fiori, è in corso la ventunesima edizione dell’Asian Film Festival. Protagoniste del film le due attrici Thi Diu Ta e Aster Yeow Ee

Il festival, tagliato il traguardo dei vent’anni, si rinnova con una ventunesima edizione. Per la prima volta verranno proiettati film dalla Mongolia e dal Nepal, mentre, accanto ai nuovi film di grandi registi, ci saranno molte opere, tra cui il nostro titolo.

I “days” sono organizzati grazie al sostegno e al coordinamento imprescindibile di Ambasciate, Istituti di Cultura, Film Commission, Agenzie governative dei paesi dell’Estremo Oriente che in questo anno hanno rinforzato a vario titolo la loro partnership strategica con il Festival.

La trama di Oasis of Now

Oasis of Now  è il primo lungometraggio di Chia Chee Sum, regista malese che si unisce a un gruppo crescente di registi del sud-est asiatico. Silenziosamente, ma sempre con maggiore continuità, promuovono, con numerosi titoli, il profilo e la reputazione della regione per il cinema d’autore di alta qualità e a basso budget.

La storia ruota attorno a una madre, governante priva di documenti e immigrata in Vietnam e una figlia, adottata da una famiglia locale. Entrambe abitano gli angoli invisibili di un vecchio condominio a Kuala Lumpur. Si incontrano sulle scale, giocano insieme e cercano continui momenti di felicità condivisa, prima di sgattaiolare nelle loro case separate.

Separate da circostanze mai spiegate,  vivendo nella stesso edificio nella capitale vietnamita, una madre  e una figlia si incontrano in segreto tutte le volte che vogliono. L’infinito labirinto di possibilità che offre il luogo costruito per dare alloggio a quante più persone possibile, facilita i loro incontri. Un capannone sotto la scala, un angolo silenzioso sulla tromba delle scale in cima dove quasi nessuno sale, un punto d’incontro giù nel patio.

Giocano con le pietre, oppure ripassano i compiti della ragazza, comunicando in mandarino e malese. C’è un senso di forte desiderio, con la ragazza che a volte mostra disapprovazione per lo stato delle cose o semplicemente non riesce a comprendere cosa accade ma è anche un film silenzioso, in cui la delicatezza di un tale rapporto domina lo schermo.

Alcuni temi

In Oasis Of Now le inquadrature statiche fanno sì che il non detto si riveli lentamente, in modo contemplativo. Dolce e delicato nella rappresentazione dei rapporti dei personaggi che incontriamo, il film approfondisce la complessa struttura di un microcosmo multiculturale diviso da diversi problemi. Da quello etnico a evidenti problemi di comunicazione.  La solitudine, inoltre, è un altro grande aspetto della storia incentrata sulla madre i cui unici momenti di scambio verbale con gli altri avvengono al lavoro o quando incontra sua figlia.

Un film delicato, come spesso accade con titoli orientali, in cui emerge una denuncia sociale molto forte. La storia, infatti, rimane un pretesto per evidenziare diverse problematiche legate ad immigrazione, sovrappopolamento e i difficile rapporti, amorosi o familiari che ne conseguono.

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