A Siracusa i registi si confrontano sui temi caldi del cinema contemporaneo.
A Siracusa, tra i vari, Neri Parenti, Gabriele Muccino, Paolo Genovese, Roberta Torre, Piero Messina si sono incontrati per dibattere sulle conseguenze dell'algoritmo e dell'AI.
Gli Stati Generali del Cinema di Siracusa, sono tre giorni dedicati a tavole rotonde e panel in cui si alternano centinaia di professionisti e addetti del settore: attori, produttori, registi e le varie società che animano il mondo delle produzioni audiovisive italiane.
Durante la seconda giornata i registi hanno avuto modo di confrontarsi su temi caldi dell’ “Industria” del cinema, sia italiano che non. AI, algoritmo, intelligenza artificiale e il rapporto tra sala e piattaforme. Tra i vari, Piero Messina, Roberta Torre e Paolo Genovese. Dopo l’apertura degli Stati generali, con il saluto delle istituzioni rappresentate dalla ministra del turismo Daniela Santanchè, sono iniziati gli incontri con i professionisti.
Stati generali del cinema: Sul politicamente corretto e cineturismo
– “Con il politically correct mi hanno rovinato, oggi molti dei film che ho fatto in passato non li potrei più fare. A prescindere dalla serie dei cosiddetti cinepanettoni, dove ogni tanto si passava il limite della decenza, oggi non potrei più fare più nemmeno Fantozzi che, invece, è un cult, anzi uno stracult. Vai a dire che la figlia è come una scimmia o che la moglie è brutta… non si potrebbe fare assolutamente, Il politically correct viene usato in realtà solo per alcune cose, soprattutto per la commedia e i film comici. Perché, in realtà, ci sono film come quello di Paola Cortellesi dove c’è l’uomo violento, ma quello va bene…”.
Così Neri Parentiha parlato dell’attenzione sul politicamente corretto, in un panel degli Stati generali del cinema moderato dal giornalista Alessandro Ferrucci.
A proposito del Cineturismo, una delle parti più importanti degli Stati generali del cinema, il regista Paolo Genovese ha affermato:
“Ricordo che dopo il film Immaturi-il viaggio, girato sull’isola di Paros in Grecia, mi chiamarono per darmi le chiavi dell’isola perché avevano avuto un boom turistico con un più 300% di presenze”.
Riguardo anche alla serie tv ‘Leoni di Sicilia’:
“Con quella serie abbiamo raccontato le parti più belle della Sicilia e questo può dare una spinta importante al turismo”
Rapporto tra sala cinematografica e le piattaforme streaming
“Sicuramente hanno stravolto in maniera profonda la fruizione e anche i diritti di sfruttamento delle immagini che devono trovare nuove regole”.
Gabriele Muccino, anche lui presente agli Stati generali del cinema, si è largamente espresso:
“Da quando ho iniziato a fare questo mestiere nel ’97 è venuto a mancare il prodotto medio che ti garantisce la qualità. Bisogna offrire più qualità perché le piattaforme hanno aumentato il livello, oggi molti prodotti tv sono comparabili al cinema. I film che vanno bene sono quelli considerati d’essai, che smuovono lo spettatore”.
Intelligenza artificiale
Ha continuato sul tema dell’AI:
“Andrà a sostituire gli scenografi, gran parte delle location verranno create attraverso l’AI, anche il direttore della fotografia rischia. Ma non potrà sostituire gli attori, per questo gli attori americani hanno fatto lo sciopero. Io, però, non ho paura. L’AI può suggerire ma la scrittura umana ha dinamiche emotive che sono insostituibili”.
Io capitano di Matteo Garrone e il suo Oscar mancato sono entrati nel discorso, sempre Muccino ha commentato:
“So che ha avuto problemi distributivi, che vengono fuori da questa cultura della cancellazione per cui il regista bianco, anzi, caucasico come dicono loro, che dirige film sui neri non funziona. Hanno fatto fatica a trovare una distribuzione. Un motivo risibile. Detto da me che ho diretto due film con un afroamericano senza alcun problema… Stanno sorgendo cose che non avrei mai immaginato di vedere. E’ un bellissimo film, ma vincere l’Oscar è complesso, il film deve uscire al momento giusto e deve avere le critiche giuste”.
Parole dette con cognizione, visto il passato di Muccino negli USA:
“Il Muccino di oggi direbbe al Muccino di inizio carriera che ti accadranno tante di quelle cose che non immagini neanche che possano esistere, belle e brutte. Alla fine si sono equiparate, ci sono state delle cose straordinarie e abissi, soprattutto in America. Negli Stati Uniti ho conosciuto abissi. E l’estasi. Oggi sto benissimo Ma sono tornato in Italia da sette anni e ho avuto modo di fare tre film. Ho trovato il mio posto e il mio linguaggio senza produttori invadenti come sono quelli americani. In Italia è il regista che va a cercare il produttore non viceversa”.