Il divertente cortometraggio Ignoti di Giuseppe Brigante mette al centro dello schermo la nota trasmissione (quasi) omonima.
Protagonisti sono una madre e un figlio, non così soliti.
Il film è presentato all’Alta Marea Film Festival 2024.
Quei soliti ignoti non così ignoti nel cortometraggio
Una apparentemente normale cena tra madre e figlio che si consuma davanti alla tv accesa. Una tv accesa su uno dei programmi di punta degli ultimi anni: I soliti ignoti. Il game show targato Rai fa da sfondo a una normale conversazione tra i due protagonisti. Da una parte una madre (Ira Fronten) particolarmente interessata dal gioco e intenzionata a partecipare. Dall’altra parte un figlio (Maurizio Bousso) che, invece, sembra discostarsi da ciò e non ne vuole sapere. Come risolvere la questione?
Una soluzione per tutti?
Più che concentrarsi su come risolvere la questione, il cortometraggio Ignoti pone l’attenzione sul processo che porta alle differenti visioni dei due. E a tutto ciò che questo scontro scaturisce.
La madre sembra convinta e irremovibile nella sua decisione, tanto da portare il figlio a iscrivere davvero entrambi alla trasmissione. Al pubblico non è dato sapere se si tratta della verità o meno. Quando, però, lui cerca di farle comprendere quello che potrebbe succedere in seguito a una loro eventuale partecipazione la reazione è disarmante. Una reazione che, come l’insistenza nel vedere la trasmissione prima e nell’iscriversi come concorrenti dopo, può essere letta in modi diversi.
Se da una parte c’è l’euforia del momento e il divertimento di potersi sentire realizzata e famosa, dall’altra è inevitabile lo sguardo malinconico che traspare.
Un buio forse troppo nero nel cortometraggio Ignoti
La decisione di spengere la televisione, che coincide con lo schermo nero per lo spettatore che non è più in grado di vedere, ma solo di ascoltare le voci dei protagonisti, è forse un primo monito. Un segnale per prestare attenzione a ogni singola parola che verrà pronunciata così come ogni singolo movimento.
Per lei sembra normale e naturale poter partecipare a un game show del genere e quando il figlio le fa notare che ci sono e ci sarebbero delle differenze evidenti per loro, lei non vuole sentire ragione e si intestardisce ancora di più. Lui è costretto a spostare il problema, cercando una soluzione temporanea che, però, lei non ascolta nemmeno.
Dramma camuffato da commedia o commedia camuffata da dramma?
Perché alla fine quello che emerge dal cortometraggio Ignoti è molto più di quello che si può immaginare. Non c’è solo il divertimento e il sorriso.
Dalla tematica dell’accettazione a quella della differenza, passando forse anche per quella della malattia. Un ventaglio di emozioni e ipotesi che sta allo spettatore, ignoto, cercare di capire.
Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli