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In Sala

‘Il mistero scorre sul fiume’ il neo-noir come spunto di autoriflessione

L'ultimo lungometraggio firmato Wei Shujun, tratto dal racconto 'Mistakes by the River' del celebre Yu Hua. In sala dall'11 luglio

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Il Mistero scorre sul fiume

Dopo Striding into the Wind (2020) e Ripples of Life (2021), Wei Shujun torna dietro la cinepresa dedicandosi a un nuovo genere. Questo neo-noir dalle luci soffuse è stato presentato al 78° Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, riscontrando successivamente un ottimo successo al botteghino cinese.

Il mistero scorre sul fiume (Only the River Flows), arrivato sugli schermi italiani in occasione dell’Asian Film Festival 2024. esce al Cinema dall’ 11 luglio distribuito da Wanted.

Il Mistero scorre sul fiume: di cosa parla

Tratto dal racconto breve Mistakes by the River del celebre autore cinese Yu Hua, l’opera si svolge nella desolata e cupa cittadina di Banpo. La quiete degli abitanti viene sconvolta da tre omicidi, apparentemente compiuti dalla stessa persona. Il capo della polizia criminale Ma Zhe (Zhu Yilong) si occupa del caso con non poche difficoltà. Di fatto, le testimonianze dei sospettati sembrano contrapporsi, e questo rende il cammino verso la verità molto più confusionario. A queste complicazioni lavorative si aggiungono i problemi personali di Ma Zhe, il quale si sente turbato anche nel contesto familiare.

In questo susseguirsi di cambiamenti continui e distrazioni, il poliziotto non riesce più a distinguere il giorno dalla notte e i fatti dalle ipotesi, in quella che sembra una città senza speranza. Il protagonista si ritrova così a mettere in dubbio tutto quello in cui crede dove, appunto, “solo il fiume scorre”, poiché il mondo intorno a sé risulta statico, senza soluzione.

Questione di stile

Only the River Flows rende perfettamente le ambientazioni e la sensazione di pesantezza che pervadono molti racconti di Yu Hua. Nonostante le opere di quest’ultimo siano molto diversificate a livello di genere, tra esse spiccano particolarmente quelle più sanguinose e crude, dalle trame spesso disarticolate e dalla violenza resa nei dettagli. Questo adattamento riesce a portare in vita gli elementi che splendono di più nella bibliografia dell’autore. Presenta, infatti, eventi violenti e/o conflittuali resi senza forma di giudizio, nonché trasgressioni narrative dovute alle diverse tensioni tra realtà e finzione.

Tuttavia, non manca di uno stile originale. Wei Shujun ha reso la storia propria attraverso elementi tecnici e narrativi tipici delle sue opere: come il carattere riflessivo, apatico e le ambientazioni dai forti colori. Filmato in 16 mm, l’opera sembra catapultata dagli anni ‘60/’70, presentandosi come un noir dai tratti vintage, ma con colori distintivi e più moderni che ricordano i film di Jia Zhangke e Diao Yinan. Tuttavia, il ritmo è molto più lento, forse nel tentativo asfissiante di catapultarci nei luoghi angusti e cupi di Banpo. L’opera di Wei si distacca così dagli stili che omaggia per delineare un neo-noir originale e contemporaneo.

Un immaginario riflessivo

Non a caso, sono i luoghi a parlare più dei personaggi stessi. Dato l’omicidio al centro della storia, è impossibile non dare valore all’elemento audiovisivo che fa da sfondo durante gli eventi clou. Gli indizi si accavallano e, nel frattempo, piccoli dettagli sullo schermo si fanno via via sempre più evidenti. Gli spazi espongono più di quanto si creda, ma questo riesce a svelare l’identità dell’omicida? O, in realtà, sono solo un espediente?

Musica e immagini dicono più sui personaggi principali che sul criminale stesso, trasformando l’opera in un racconto centrato sull’animo umano. Questo elemento umanizzante resta tuttavia impenetrabile, perché lontano dal prendere una posizione morale. Ma il regista riesce ad unire insieme i diversi tasselli, non solo dei crimini, ma delle incoerenze e sfumature che rendono gli umani così complessi. Questo può rendere a volte il racconto un po’ dispersivo, perché la distinzione tra eventi principali e quelli a carattere universale diventa troppo labile. Nonostante ciò, Il Mistero scorre sul fiume è un lavoro arguto che esprime la maturità di scrittura e di regia raggiunta da Wei Shujun oramai al suo terzo lungometraggio.

Il Mistero scorre sul fiume

  • Anno: 2023
  • Durata: 102'
  • Distribuzione: Lian Ray Pictures
  • Genere: Neo-noir, art film
  • Nazionalita: Cina
  • Regia: Wei Shujun
  • Data di uscita: 11-July-2024

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