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Almanya di Yasemin Samdereli [Fuori Concorso]

L’umorismo e la sensibilità sono gli ingredienti con cui le sorelle Nesrin (sceneggiatrice) e Yasemin Samdereli (sceneggiatrice e regista) affrontano il tema dell’immigrazione turca in Germania.

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L’umorismo e la sensibilità sono gli ingredienti con cui le sorelle Nesrin (sceneggiatrice) e Yasemin Samdereli (sceneggiatrice e regista) affrontano il tema dell’immigrazione turca in Germania. Subito dopo l’approccio iniziale di stampo apparentemente documentaristico, Yasemin Samdereli svela una sorprendente capacità narrativa scegliendo il netto smorzamento dei toni drammatici per raccontare le vicende di una famiglia turca approdata in Germania per lavoro alla fine degli anni ’60. Tre generazioni si confrontano guardando alle loro esistenze percorse lungo i binari dell’integrazione, raggiungibile attraverso la consapevolezza delle proprie radici. Dopo quasi mezzo secolo speso a lavorare in Germania, l’anziano Hüseyin su insistenza della moglie decide di rinunciare alla cittadinanza turca per abbracciare quella tedesca. Nonostante l’importanza della notizia, il vero annuncio alla famiglia riunita a tavola risulta essere l’acquisto a sorpresa di una casa in Turchia da ristrutturare tutti insieme. La notizia desta scalpore tra i famigliari, ognuno alle prese con questioni personali da risolvere. E’ attraverso la memoria evocata dal racconto della giovane Canan – nipote di Hüseyin, incinta all’insaputa di tutti – che lo spettatore rivive con Cenk – il piccolo nipote vittima di bullismo per via della sua incerta nazionalità – le tappe di un processo di adattamento al nuovo Paese non sempre facile. Le singole storie vissute dagli affetti di Hüseyin confluiscono e si ricongiungono nel sentimento compatto ritrovato lungo il viaggio verso la Turchia, dove ogni questione irrisolta trova la sua risposta. Ricostruire la casa insieme significa ritrovare nell’unità famigliare la forza per ristabilire i principi fondamentali dei singoli percorsi di vita. Quando il film delle sorelle Samdereli imbocca la strada del road movie, non mancano le peripezie divertenti, gli accadimenti dolorosi e le necessarie rivelazione, in una comprensione essenziale della vita raggiunta solo tramite il confronto con l’ineluttabilità della morte. La variazione di luce e di colore nei passaggi dalle scene ambientate in Turchia (rappresentata da toni caldi e colori saturi richiamanti la terra e il lavoro ad essa legato) a quelle collocate in Germania (identificata dai toni spenti e freddi ispirati al lavoro meccanico) offre al pubblico un efficace rinforzo visivo teso ad evidenziare il cambiamento dello stile di vita affrontato dalla famiglia di Hüseyin. “Almanya” è un film dall’irresistibile sapore agrodolce, la stessa scena è capace di destare in contemporanea il riso e il pianto. Inutile dire che la partecipazione e il plauso del pubblico sono stati palpabili per tutta la durata del film.

Vincenzo Patanè

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