fbpx
Connect with us

Mubi Film

‘Thursday till Sunday’. Il divorzio visto dal sedile posteriore

L'opera prima della regista Dominga Sotomayor Castillo, che coglie delicatamente lo sguardo impotente di una bambina di fronte al divorzio dei genitori

Pubblicato

il

Thursday-till-Sunday-dominga-sotomayor-castillo

Vincitore del Tiger Award al Festival Internazionale di Rotterdam nel 2012, l’esordio alla regia di Dominga Sotomayor Castillo è ora disponibile su MUBI. Thursday till Sunday (De jueves a domingo) cattura minuziosamente tutti quei dettagli dell’infanzia in un momento delicato, facendoci accomodare nel sedile posteriore dell’ auto dei genitori insieme a Lucía.

Una coproduzione di Forastero, Cinestaciòn, Circe Films.

Nel cast: Francisco Pérez Bannen, Paola Giannini, Santi Ahumada, Emiliano Freifed, Jeorge Becker, Axel Dupré.

La trama 

Tutto inizia un giovedì, quando la giovane famiglia parte per un viaggio programmato da tempo, nonostante la fine del matrimonio tra Fernando (Francisco Pérez Bannen) e Ana (Paola Giannini) sia alle porte. Difatti, la coppia ha deciso di separarsi, ma affronteranno comunque il fine settimana insieme ai figli, tutti insieme per l’ultima volta. Durante il tragitto, sosta dopo sosta, emergono le crisi dei due genitori sotto lo sguardo di Lucia (Santi Ahumada), che tenta di mettere insieme i pezzi del rapporto frammentato e ormai distaccato  tra i due adulti. L’ultima vacanza insieme, molto probabilmente, volge al termina domenica.

Thursday-till-Sunday-dominga-sotomayor-castillo-2012

‘Thursday till Sunday’, la recensione

La regista, con grande capacità, si addentra nel cuore e nella mente di una bambina di dieci anni che prova a captare segnali di un mondo a lei lontano, ma del quale nota tutti i dettagli. Sin dalle prime scene siamo insieme a lei, sospesi nel giudizio. Le inquadrature estremamente intime e ravvicinate ci obbligano ad empatizzare con Lucía in questo percorso di crescita che brucia le tappe velocemente. 

Quasi tutto il film è ambientato nell’auto di famiglia, una pentola a pressione che non esploderà mai. Questa prospettiva aiuta ad alimentare la tensione, la stessa che prova Lucía spiando la giovane coppia che si disgrega: ogni dettaglio è importante, per comprendere le cause di questa separazione. La regista, però, non ci dà una risposta certa sul futuro: questa storia non ha un finale, potrebbe terminare ovunque ed in qualsiasi luogo, lasciando spazio a qualsiasi possibilità.  Non siamo interessati a cosa c’è stato prima, né al dopo, solamente al presente. Ogni pensiero è per la bambina, che passivamente deve accogliere questo fermo-immagine della sua vita.

Il punto di vista della bambina

L’essenzialità del lungometraggio evoca con precisione ciò che vede e sente Lucía, abbastanza grande da cogliere alcuni elementi del mondo adulto nella sua testa, ma ancora troppo piccola per capirne la complessità. Come quando Ana, inconsciamente, introduce la figlia all’autocritica femminile tirandosi la pelle sul viso e asserendo: “Ecco come dovrei essere, come te…bella“. O ancora, quando Fernando accompagna due autostoppiste di diciotto e diciannove anni per un breve tragitto: vuole far ingelosire Ana, che ha organizzato un rimpatriata con il suo vecchio amico Juan durante il viaggio. Ma per Lucia, le ragazze sono l’emblema di una libertà che riesce a malapena a immaginare. L’unico che forse sembra libero dai sospetti è Manuel, il più piccolo della famiglia. Si sbilancia innocentemente soltanto durante uno scatto d’ira notturno della madre: mentre il padre cerca di convincerla a rientrare in macchina, lui risponde che “Lei non vuole“.

Thursday till Sunday naviga tra essenzialità e complessità, parole cruciali di questa magistrale opera prima. Sotomayor non è giudicante nei confronti del quadro familiare, preferisce consegnarci tutte le informazioni necessarie per ragionare sul punto di vista infantile, dirigendo un cast impeccabile. Possiamo pensarlo come un road movie drammatico, con un taglio importante sul genere di formazione.

ThursdaytillSunday-dominga-sotomayor-castillo.2012

La fotografia e gli spazi

L’approccio estetico alla narrazione è la caratteristica principale in Thursday till Sunday: ogni inquadratura sembra concentrarsi sullo stato d’animo e sulle sfumature comportamentali dei personaggi, inseriti in determinate composizioni paesaggistiche. Anche queste ci risultano frammentate, perchè rare volte Sotomayor ci fa vedere i paesaggi nella loro interezza. Siamo costretti a seguire le vicende della coppia incastrati nel sedile posteriore dell’auto, dalla prospettiva di Lucía. In fondo è questo l’intento della regista: comunicare la distanza che c’è tra la lei e il mondo degli adulti, avvertendoci però che un bambino può essere tutto, tranne che ingenuo.

La direttrice della fotografia è Bárbara Álvarez, che propone un’immagine cinematografica limpida e decisa, dal taglio evanescente tipico del ricordo. Tra i suoi lavori, da ricordare La donna senza testa (La mujer sin cabeza, 2008) di Lucrecia Martel, regista alla quale Sotomayor chiaramente si ispira in termini di ambientazione e cifra stilistica – in questo caso, si notano similitudini con La piccola santa (La nina santa, 2004).

Too Late To Die Young di Dominga Sotomayor Castillo, Prima regista donna ad essere stata premiata a Locarno per la sua direzione

Thursday till Sunday

  • Anno: 2012
  • Durata: 96 min
  • Genere: Drammatico, Formazione
  • Nazionalita: Paesi Bassi, Chile
  • Regia: Dominga Sotomayor Castillo

Vuoi mettere in gioco le tue competenze di marketing e data analysis? Il tuo momento è adesso!
Candidati per entrare nel nostro Global Team scrivendo a direzione@taxidrivers.it Oggetto: Candidatura Taxi Drivers