Mary & George è la nuova serie proposta da Sky, ideata da D. C. Moore e tratta dal romanzo The King’s Assassin: The Fatal Affair of George Villiers and James I di Benjamin Woolley.
La produzione è decisamente centrata sugli attori protagonisti. Julianne Moore, vincitrice dell’Oscar 2015 come miglior protagonista in Still Alice, interpreta Mary Villiers, ambiziosa donna che educa il figlio per una sua ascesa sociale.
Nicholas Galitzine impersona George Villiers che, grazie al suo ascendente su re Giacomo I d’Inghilterra, diventerà duca di Buckingham. Galitzine è noto ai più giovani per essere stato recentemente protagonista della rom-com queer Bianco, rosso e sangue blu.
La serie è stata prodotta da Sky Studios insieme a Hera Pictures. Mary & George è disponibile in Italia sulla piattaforma Now Tv.
Intrighi di corte nell’Inghilterra post elisabettiana
Mary Villiers, di presumibili umili origini, impegna tutta la vita per soddisfare la sua ambizione di potere e ricchezza. Per raggiungere il suo scopo non ha solo usato se stessa, con matrimoni di convenienza, ma ha anche impiegato i figli. Su tutti, il secondogenito George, che viene educato affinché possa sedurre Re Giacomo I di Inghilterra, noto per la sua debolezza verso aitanti giovani. Grazie a molti intrighi, madre e figlio riescono a raggiungere il ruolo di consiglieri del sovrano, oltre che ad essere nominati duchi di Buckingham.
All’ascesa dei due fa seguito la vicenda politica: l’Inghilterra cerca di mantenere la sua egemonia evitando uno scontro diretto con la Spagna. Inoltre ha una situazione interna che vede Giacomo I essere considerato un traditore dai suoi sudditi. Mary e George proseguiranno le loro esistenze, in parte anche in disaccordo, fino all’uccisione del giovane.
Due protagonisti eccellenti per dei caratteri non convenzionali
Mary & George ha dalla sua una storia decisamente affascinante, soprattutto perché legata a personaggi realmente esistiti. L’ideatore D. C. Moore decide di puntare tutto sulla scelta dei due protagonisti: un premio Oscar e un giovane amato dai centennials. Inoltre, rimarca decisamente l’aspetto legato alla sfera sessuale.
La prima scelta ha ragion d’essere: Julianne Moore la conosciamo ed è una sicurezza, soprattutto rispetto alla raffigurazione di un personaggio complesso come quello di Mary Villiers. Un topos, quello della madre senza scrupoli, che abbiamo visto migliaia di volte e che, proprio per questo, poteva dar luogo a una messa in scena stereotipata.
Moore, nella sua bravura, riesce a smarcarsi dalle altre proposte e a trovare sempre le giuste misure, in una rappresentazione altera ma coinvolgente. Del resto, Mary è una Contessa di Polignac come tante.
Nicholas Galitzine impersona invece il giovane e fascinoso George. La produzione ha voluto puntare su di lui cercando di sfruttare sia il suo recente successo in Bianco, rosso e sangue blu sia la predisposizione di Galitzine a interpretare ruoli queer, diventando un’icona per i giovani legati al lgbtqi+ world.
L’attore londinese ha una indiscutibile presenza e riesce sempre a creare nuove sfumature nei personaggi che interpreta. George evidenzia sia l’esasperazione nei confronti di una madre prepotente che la sua voglia di emergere. Peccato che a Galitzine, però, assegnino sempre personaggi per molti versi similari.
Un cast a supporto della storia
A Moore e Galitzine vengono affiancati attori d’esperienza che rendono i personaggi ben delineati e con un loro fascino. Tony Curran interpreta re Giacomo I ed è efficace nella riproposta del sovrano. Gli aspetti ludici e sessuali, ma anche i momenti di profondità emotiva, fino al culmine della demenza. Tutti queste situazioni sono ben gestite e rappresentate da Curran, senza risultare eccessivo o forzato.
Laurie Davidson interpreta il conte di Somerset, il predecessore di George Villiers, sia quale consigliere del re che nel suo talamo. Davidson gioca la sua parte facendo eccedere il cinismo che, però, serve a ben caratterizzare il suo conte.
Francis Bacon, Lord cancelliere del sovrano, è portato sullo schermo da Mark O’Halloran. Rispetto a personaggi più identificabili, Bacon rimane sempre nel limbo, in attesa di poter poi effettuare mosse a proprio vantaggio. O’Halloran è capace di appiattire, volutamente e giustamente, il suo ruolo, che risalta ancora di più in mezzo a quelli ben definiti che lo circondano.
Niamh Algar merita una menzione speciale. Il suo personaggio è Sandie, una prostituta che diventa amante e braccio destro delle malefatte di Mary. Algar riesce a contenere il suo fascino e la sua bellezza e a regalarci una donna algida ma, al contempo, passionale. Una donna che si smarca dal ruolo di genere sia inteso come persona d’azione che nella relazione d’amore.
Una serie costruita per piacere ma con tre difetti evidenti
In Mary & George prevale nettamente la parte attoriale, mentre tutto il resto sembra essere stato relegato in seconda fila. Per quanto la serie sia costruita per calzare sugli attori, dimostra però tre evidenti difetti.
Il primo è la sensazione che la produzione non si sia impegnata per il resto della parte tecnica quanto per il casting. Le scene con pochi figuranti, scenografie povere, costumi che paiono non avere una ricerca storica e non rappresentare lo sfarzo della corte. Peccato, perché dalle serie inglesi ci si aspetta molto, visto ciò a cui siamo abituati – Sherlock su tutte.
Il secondo è che, se si focalizza parte della serie sull’esperienza erotica di George e si decide di mostrare delle scene di sesso, non ha senso oscurarle con un costante gioco di ombre – o di quasi totale buio, a volte. Dopo serie televisive che hanno sdoganato il sesso come Game of Thrones e film che portano l’esplicitazione sessuale sul grande schermo, questo espediente pare fuori luogo. Non che servisse arrivare agli eccessi, stile Bruce LaBruce, ma almeno imparare da registi come Derek Jarman. Altrimenti, pare tutto un semplice modo per baitare il pubblico.
Il terzo è costituito dalla sceneggiatura e dalle ellissi temporali. Assodato che i primi quattro episodi sono legati al periodo di ascesa dei Villiers, gli altri tre – per altro, quelli più interessanti dal punto di vista storico – paiono confezionati tagliando molto e impoverendo la narrazione. Per arrivare alla conclusione dal nulla: la morte di George è inserita giusto per scrivere la parola fine, lasciando il vuoto cosmico sia sulle ragioni di tale evento che sulla reazione della madre.
Perché vedere Mary & George
La serie Sky rimane comunque un lavoro di tutto rispetto, soprattutto se consideriamo le produzioni degli ultimi anni. Chi seguirà la storia non potrà non rimanere ammaliato da una Julianne Moore in piena forma e dal fascino, anche erotico, di Nicholas Galitzine.
Chi non è un appassionato di storia potrà anche accettare meglio la narrazione. Unica precauzione: evitata la visione a chi crede di trovarsi a una serie irriverente, anche sessualmente. Il queer baiting è alle porte – in questo caso high, ovvero con palese rappresentazione anche sessuale al mero fine di “adescare” pubblico.
I due registi Fabio e Damiano D’Innocenzo raccontano della loro nuova miniserie ‘Dostoevskij’
Mary & George
Anno: 2024
Durata: 7 episodi per 50’ circa ciascuno
Distribuzione: Sky
Genere: Drammatico, Storico
Nazionalita: Regno Unito
Data di uscita: 05-March-2024
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