Prato Film Festival

‘Shattered Memory’ la fotografia come arma e scudo

La Palestina, e non solo, raccontata in un corto

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Shattered Memory è un cortometraggio documentario diretto da Hayat Labban che cerca, in poco meno di un quarto d’ora, di far riflettere lo spettatore.

Uno sguardo che rimanda, indirettamente, alla situazione attuale e che da sempre riguarda tutto il mondo.

Presentato, nella sezione Diritti Umani, al Prato Film Festival 2024, il film si è aggiudicato il premio di miglior cortometraggio della categoria

Shattered Memory: il racconto attraverso le fotografie

La fotografia è sicuramente centrale nel cortometraggio di Hayat Labban. Non solo per le foto che scorrono sullo schermo e che vengono commentate dal protagonista, nonché autore delle immagini. Ma anche per il fatto che tutto viene mostrato come osservato dall’obiettivo di una macchina fotografica. E questo rende il tutto ancora più realistico e veritiero. Perché è vero che sicuramente viene filtrato quello che si vuole mostrare attraverso la lente e l’obiettivo, ma ciò che viene immortalato dalla macchina resta e rimane inequivocabile.

E poi c’è la disarmante attualità che ritorna, nonostante il protagonista parli della sua vita passata. Tutto sembra richiamare il quotidiano.

Un’arma e uno scudo

La macchina fotografica diventa protagonista assoluta. Emblema di una realtà purtroppo ancora viva che si fa simbolo di una comunità e di una universalità.

Al tempo stesso è arma, che punisce, immortalando momenti e situazioni di crudeltà e violenza, ma anche scudo, difesa, corazza contro il male.

Shattered Memory: documentare per dare testimonianza

Lo scopo principale diventa quello di documentare in modo tale che resti ai posteri la testimonianza di ciò che tanti hanno vissuto e continuano a vivere. Inevitabilmente, come lo stesso protagonista sottolinea, questo ha ripercussioni in lui che scatta le foto e che si ritiene responsabile di un mancato intervento in determinate situazioni. Ma ha ripercussioni anche nello spettatore che, inerme, si trova di fronte a un gioco al massacro e non comprende.

Un’inevitabilità pesante, continua e attuale.

Una memoria in frantumi come il titolo Shattered Memory vuole sottolineare. E un po’ come tanti negativi che, messi insieme, formano una foto e mostrano una determinata situazione, anche questo cortometraggio assembla i suoi pezzi per mostrarci un terribile spaccato da non dimenticare mai e da non lasciare mai indietro.

La memoria come mezzo più potente e pesante è l’unico mezzo in grado di contrastare una situazione del genere.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

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