‘Ennio Doris – C’è anche domani’: il tondo biopic intorno a lui

Ennio Doris – C’è anche domani (2024) di Giacomo Campiotti, prodotto da Medusa e avente come protagonista Massimo Ghini, sarà distribuito nei cinema, come evento speciale, il 15-16-17 aprile. Biopic incentrato sul noto banchiere italiano, scomparso nel 2021, prende spunto dal libro biografico C’è anche domani (2014), scritto a quattro mani da Doris e Leopoldo Gasbarro.

Un film biografico a tutti gli effetti, che cerca di racchiudere in 122 minuti 58 anni (1950-2008) della vita del Ragionier Doris, sviluppando, attraverso i flashback, un andirivieni tra il presente (la funesta crisi di Lehman Brothers del 2008) e il suo passato d’infante contemplativo e di giovane rampante.

Ennio Doris – C’è anche domani, la trama

Settembre 2008. L’improvvisa crisi della Lehman Brothers crea un terremoto nel mondo della finanza. Ennio Doris (Massimo Ghini), co-fondatore assieme a Silvio Berlusconi (Alessandro Bertolucci) della banca Mediolanum, si trova a dover gestire questo delicato momento, a rimettere in discussione tutta la sua vita, ripensando ad alcuni momenti quotidiani – ma fondamentali – del suo passato.

Sebbene sia un uomo potente, Ennio Doris è rimasto una persona semplice. Cresciuto in una famiglia di umilissime origini, sin da bambino ha avuto spiccate doti intellettive e visionarie. E appena conseguito il diploma di Ragioniere, ha cominciato da giovanissimo la sua scalata nel mondo della finanza.

E in questa sua formidabile carriera professionale, ha avuto anche la fortuna d’incontrare e sposare la splendida Lina (Lucrezia Lante Della Rovere) e avere due preziosi figli: Massimo (Eugenio Franceschini) e Sara (Giulia Vecchio).

Ennio Doris: le storie di una vita incredibile

Realizzare un biopic è sempre complicato. Innanzitutto raccontare in maniera attendibile e non superficiale la vita del soggetto scelto. Subentra poi la questione di condensare, tramite selezione dei momenti più salienti, l’intera esistenza in una durata non prolissa. E a ciò si aggiunge il problema di scegliere attori che abbiano una certa somiglianza fisica con l’originale e, nel caso di personaggi del passato, un’adeguata ricostruzione storica dell’ambiente.

Il film biografico nella cinematografia italiana ha una certa rilevanza, con alcune pellicole degne di nota, soprattutto quelle incentrate su personaggi politici. Gian Maria Volontè è stato l’attore simbolo del perfetto mimetismo. E in questi ultimi quindici anni sfoggio di funambolismo interpretativo lo hanno dato Toni Servillo e Pierfrancesco Favino.

Per interpretare Doris è stato scelto Massimo Ghini, attore versatile avvezzo anche lui a impersonare note personalità italiche. La sua interpretazione, di perseverante idealista e al contempo uomo dal cuore gentile e modesto, regge. Ed è questo l’elemento che prevale in Ennio Doris – C’è anche domani.

Una pellicola che condensa in sé, nel bene e sicuramente nel male, tutti quegli stilemi riscontrabili in altrettanti biopic. La sceneggiatura firmata da Giacomo Campiotti e Carlo Mazzotta raccoglie i fatti salienti raccontati dal medesimo Doris nel proprio libro autobiografico riadattandoli a una narrazione cinematografica/televisiva.

L’aneddotica del Ragioner Doris è rappresentata con cliché e metafore visive, andando sovente a creare delle vere e proprie scene madri. Da come è nata l’idea del cerchio intorno a noi (divenuta famosa tramite la pubblicità con protagonista lo stesso Ennio Doris), fino al mitico incontro con Silvio Berlusconi.

Un’agiografia oleografica che fa da contrappunto al mondo della finanza descritto in The Wolf of Wall Street (2013) di Martin Scorsese, con sovente toni descrittivi simili a Big Fish – Le storie di una vita incredibile (Big Fish, 2003) di Tim Burton.