L’11 Aprile ci sarà la conferenza stampa di presentazione della Selezione Ufficiale del 77° Festival di Cannes. Il direttore Thierry Frėmaux ha rilasciato un’intervista a Variety su quello che potrebbe rappresentare questa nuova edizione e su molto altro: il successo a Hollywood di alcune pellicole, i ritardi sulle iscrizioni e soprattutto le grandi aspettative dopo che l’edizione dello scorso anno ha svelato i vincitori dell’Oscar, Anatomia di una caduta e The Zone of Interest.
Interview with Thierry Frémaux – Festival de Cannes (festival-cannes.com)
L’edizione di quest’anno ha già preannunciato i primi titoli con Furiosa: A Mad Max Saga di George Miller confermato in anteprima al festival, A Second Act di Quentin Dupieux, con Léa Seydoux, che sarà il film della serata di apertura, e ora il nuovo film di Kevin Costner, fuori concorso.
Horizon: An American Saga di Kevin Costner al Festival di Cannes
Nella sua prima e unica intervista prima della rivelazione della lineup, Frėmaux racconta a Variety tutto sull’edizione di quest’anno, comprese le sue speranze di dare il bentornato a Francis Ford Coppola con Megalopolis e Yorgos Lanthimos con Kinds of Kindness, il suo appello a Ted Sarandos per attirare Netflix di nuovo sulla Croisette, la sua posizione sulla nuova resa dei conti #MeToo della Francia, la presenza di registe donne al festival e come le turbolenze geopolitiche possano influenzare la Selezione Ufficiale.
L’anno scorso è stato un anno fondamentale per il Festival di Cannes e il Direttore afferma che i film arrivano sempre più tardi e le ultime scelte sono le più importanti. Stiamo assistendo a un aumento del 20% delle richieste di accreditamento. Supereremo i 2.000 film presentati per la selezione. L’interesse per il festival di Cannes è sempre più grande.
Sulla scelta del film A Second Act di Quentin Dupieux come apertura del festival di quest’anno, Frėmaux rivela come consideri Dupieux parte della nuova generazione del cinema francese. Un artista che guarda al grande pubblico. Un film francese, visto che il film d’apertura deve uscire nelle sale francesi lo stesso giorno in cui viene presentato a Cannes.
Nonostante lo sciopero, il cinema americano sarà ancora molto presente a Cannes quest’anno. Il grande film della primavera 2024 è Furiosa e sarà proiettato a Cannes. La Warner è sempre stata estremamente fedele al Festival di Cannes. Egoisticamente, avrei voluto che lo studio aspettasse fino a Cannes per svelare Dune 2 al mondo, ma capisco che era importante per loro rilasciarlo all’inizio dell’anno dato che era già stato posticipato questo autunno.
Anche quest’anno ci sarà una regista americana, Greta Gerwig a guidare la Giuria e Frėmaux è entusiasta della sua presenza affermando come la Gerwig incarni perfettamente lo spirito del Festival di Cannes attraverso la sua passione per il cinema e il suo percorso sia nel panorama d’essai che in quello hollywoodiano.
Per me, Greta Gerwig possiede la creatività e l’apertura mentale di una generazione di artisti che stanno piegando i codici.
Tra i grandi desideri del direttore per la selezione c’è quello di avere Megalopolis di Francis Ford Coppola. La sua conoscenza con Coppola risale al centenario del cinema nel 1995, quando presentò a Cannes Apocalypse Now Redux. Da allora somo sempre rimasti in contatto e di recente Coppola ha ricevuto il Premio Lumière nel 2019 (festival di Frėmaux a Lione).
Anche il nuovo film di Lanthimos è fra i suoi obiettivi.
Parlando del successo ottenuto negli Stati Uniti dai film francesi (Anatomia e La zona di interesse) Frėmaux chiarisce come non consideri positivamente il fatto di candidare agli Oscar come miglior film delle pellicole non in lingua inglese in quanto l’Oscar dovrebbe essere come i Cèsar o i Goya: questi premi sono importanti e possono rafforzare le produzioni nazionali e stimolare le industrie cinematografiche in ogni paese. Ammiro enormemente le posizioni politiche dell’Accademy e la loro volontà di aprirsi al mondo. Ma per i film non americani c’è la categoria miglior lungometraggio internazionale, che è un premio estremamente prestigioso. È altrettanto bello che questi film siano nominati in altre categorie. Comunque, questa è solo la mia opinione. Adoro gli Oscar, e amo anche i Golden Globes dove ero presente.
Sulla tanto discussa mancata presentazione della Francia di Anatomie per la selezione agli Oscar ribadisce come il film abbia comunque avuto un grande successo nonostante tutto e come il vero vincitore sia stato The Zone of Interest.
Frėmaux si esprime poi sulle piattaforme, Netflix in primis, e sulla possibilità di un ritorno a Cannes . Si dice disponibile alla presenza dei prodotti della piattaforma leader Netflix che potrebbe tornare fuori concorso. Il dialogo sembrerebbe aperto anche con Amazon e Apple e si dichiara fiero di aver presentato Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese.
Quello che conta per noi è il cinema e tutti coloro che lavorano per dargli prestigio. Il fatto che aziende come Amazon e Apple investano nel cinema è un’ottima notizia. Durante la pandemia abbiamo sentito un sacco di stupidaggini sulla cosiddetta “morte del cinema”. Ma non esiste una cosa del genere. È più vivo che mai.
La selezione e la presenza femminile
Scegliere un film è per il Direttore sempre un rischio perché scegliere un film significa rinunciare a un altro. Inoltre è una grande responsabilità che Cannes ha da sempre: mostrare dove il Cinema sta andando. La Selezione Ufficiale dà, anno dopo anno, una forte indicazione di ciò che il cinema è diventato, dei suoi cambiamenti, delle sue evoluzioni e di ciò che rimane immutabile. È importante fare scoperte estetiche quanto mostrare film che abbiano subito un pubblico. Perché la Selezione Ufficiale va ben oltre la concorrenza.
Importante è la presenza delle Donne. Il posto delle registe nel mondo del cinema è aumentato enormemente negli ultimi anni e sono sempre di più. Cannes è molto attenta a scegliere pellicole dirette da registe donne ma il problema è a monte e soprattutto nel favorirne l’ emersione in tutto il mondo e soprattutto nelle scuole di cinema.
La Francia sta attraversando un forte momento #MeToo , un’onda d’urto forte con un impatto mondiale. Numerose sono state le testimonianze evidenziate da Frėmaux: quella di Adèle Haenel, che ha scatenato molte cose, e più recentemente, quella di Judith Godrèche. Siamo sempre in ascolto e rimaniamo estremamente attenti a ciò che sta accadendo oggi per misurare il passato, che ora sembra estremamente travagliato.
Un film è però un’opera collettiva che bisogna difendere. Da qui la consapevolezza del Direttore di difendere il Cinema e le decine di persone che permettono a un film di esistere e prosperare… Un festival può fare molte cose, ma non può e non deve sostituirsi al sistema giudiziario. La presunzione di innocenza rimane un valore fondamentale, così come l’attenzione che dobbiamo alle testimonianze delle vittime. Questo giustifica la presenza di Johnny Depp alla serata di apertura dell’anno scorso con il film di Maiwenn.
Il Direttore conclude affermando come Cannes è un festival francese che nasce da una cultura e una storia che affondano le loro radici e di non prendere decisioni da solo ma, in modo molto collettivo.
Cannes è una squadra meravigliosa… Un’edizione del Festival di Cannes non è mai pacifica, perché nemmeno la vita lo è…