Irish Film Festa

‘Breakfast on Pluto’ – L’omaggio a Cillian Murphy chiude l’Irish Film Festa 2024

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Domenica 7 aprile, all’interno della suggestiva cornice di Villa Borghese, alla Casa del Cinema di Roma, si è tenuto l’ultimo dei quattro giorni di proiezioni dell’Irish Film Festa 2024, la rassegna italiana dedicata alla cultura cinematografica dell’Isola di Smeraldo.

La ciliegina sulla torta, a conclusione di un ricco programma di incontri e anteprime che ha visto, inoltre, la vittoria di Once a beige day come miglior cortometraggio, è stata la proiezione dello stravagante Breakfast on Pluto, film del 2005 scritto e diretto da Neil Jordan e basato sull’omonimo romanzo di Patrick McCabe. 

La pellicola, proiettata come omaggio speciale a Cillian Murphy, reduce dalla vittoria agli Oscar per Oppenheimer, si rivela un gioiello dell’assurdo, una storia tenera e folle in cui l’interpretazione magistrale di Murphy lo riconferma come un’eccezionale talento camaleontico.

Nel cast anche Liam Neeson, Ruth Negga, Stephen Rea, Brendan Gleeson, Ian Hart Gavin Friday. 

Breakfast on Pluto, la trama

Anni ’60. Nell’Irlanda dilaniata dalla guerra civile, Patrick “Kitten” Braden (Murphy), giovane transgender abbandonata dalla madre e affidata dal parroco (Neeson) a una famiglia che non la ama, cresce emarginata dalla società moralista che la circonda, e ha in testa un unico obiettivo: trovare la madre nella “città che l’ha inghiottita”. Parte così per Londra, in un’avventura insieme meravigliosa e crudele, dove la sua purezza infantile si scontrerà con un parterre di personaggi al limite dell’assurdo, in una storia che parla di identità e di appartenenza.

L’interpretazione di Cillian Murphy

La forza del film di Jordan è senza dubbio nell’unicità e nella potenza della sua protagonista: dall’animo vezzoso e sognatore, corazza di un dolore sordo e neanche troppo ben nascosto, Kitten si mostra sin da subito come totalmente scollegata dal mondo reale, un mondo di cui si rifiuta categoricamente di vedere le brutture, dove persino la morte è quasi parte di uno show più grande, dissacrante e a suo modo divertente.

Non mi resta più nulla per cui vivere in questo stupido mondo serio

Patrick “Kitten” Braden

Un tono di voce appena sussurrato, ammiccamenti che non riescono tuttavia a cancellare l’evidenza di trovarci di fronte a un’anima candida, una bellezza androgina da togliere il fiato e una gestualità insieme graziosa e stravagante fanno dell’interpretazione di Murphy un piccolo capolavoro di arte attoriale. Trasporre sullo schermo un personaggio come Kitten, un’Alice nel Paese delle Meraviglie che è impossibile non amare, è una sfida non da poco: bisogna essere volubili, intensi e al tempo stesso inconsistenti, e Murphy vince la scommessa, restituendo sullo schermo un personaggio pieno di poesia.

Breakfast on Pluto

Dopo La moglie del soldato (1992) e Michael Collins (1996), Neil Jordan torna a parlare del conflitto nordirlandese, i cui disordini rispecchiano la rocambolesca vita di Kitten, alla ricerca di un solo e unico punto fermo: l’amore. Il titolo, tradotto in Colazione su Plutone, è sibillino e assurdo, come d’altro canto la storia di Kitten, raccontata a mo’ di diario.

Ma forse, l’indizio chiave per comprenderne il significato ce lo regala proprio Kitten, mentre racconta la storia immaginaria di sua madre, che è anch’essa una figura immaginaria e a tratti mitologica. Londra, la città che non dorme mai, l’ha inghiottita; l’ha fatto perché lei credeva nei sogni, quelli stessi sogni che il mondo, così brutto e serio, provvede ad annientare. E, come Kitten, credeva che si potesse “fare colazione sulle misteriose, ghiacciate distese di Plutone”.

E quindi, ecco cosa ci racconta, forse, Breakfast on Pluto: il coraggio di godere di ogni cosa che questo mondo arido e ghiacciato ha da offrire, quelle poche volte che si ricorda di offrirci qualcosa.

Ma è stato bello finché è durato.

Patrick “Kitten” Braden.

Il film è disponibile su Chili.

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