L’attore Edoardo Leo torna sugli schermi Rai dopo trent’anni: “Qui, proprio in questi giorni, ho fatto il mio debutto da attore professionista tre decenni fa”, spiega l’attore. Nel cast de Il clandestino anche Hassani Shapi, Alice Arcuri, Fausto Maria Sciarappa, Lavinia Longhi, Michele Savoia, Isabella Mottinelli, Tia Architto, Simone Colombari, Stefano Guerrieri, Jonis Bascir. La regia dei sei episodi è di Rolando Ravello
“Nella serie ‘Il clandestino’ torniamo a Milano – spiega la Direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati introducendo uno dei temi della serie – , una Milano diversa, alta bassa, andremo nella periferia e nel centro incontrando un mix di culture, una italiana, con tutti i pregi e i difetti, e una orientale”. Luca Travaglia infatti attraversa una Milano multiculturale, che esce dallo stereotipo del centro storico più conosciuto.
Trama: Il clandestino
il racconto segue le vicende dell’ex ispettore capo dell’antiterrorismo Luca Travaglia, EdoardoLeo. Lascia la polizia in seguito a un violento attentato che è costato la vita alla sua donna. Incontra per la propria strada Palitha, un cingalese intraprendente e sopra le righe che lo trascinerà in un’improbabile agenzia investigativa. Travaglia riscopre l’empatia e una nuova ragione di vita. Affronta le ingiustizie con le maniere di un uomo irrigidito dalle cicatrici.
“C’è una lunga tradizione di burberi nella storia del cinema – racconta Edoardo Leo – è stato difficile costruire un’empatia, ma è stato fatto un lavoro intelligente ”. La sceneggiatura è di Renato Sannio, Ugo Ripamonti,Michele Pellegrini. “Oggi sembra che sia scomparsa l’empatia”, spiega il regista Rolando Ravello parlando di quello che definisce il tema principale della serie ‘Il clandestino’. “Questa storia è un viaggio nell’empatia”
Travaglia e Palitha indagano su storie che coinvolgono la malavita cinese, le gangs latine e le famiglie Rom. Il loro fiuto li porterà a scoprire il marcio anche dietro un importante politico nazionale. Sullo sfondo delle indagini ritroviamo sempre il passato di Travaglia, sempre impegnato in una lotta interiore.
“Dopo aver perso tutto – conclude il regista della serie -, anche l’amore in cui credeva, riscopre quello per la vita e per il prossimo, grazie a una fetta di umanità che non aveva mai frequentato. Forse chi soffre per motivi seri si fa distrarre più difficilmente da questa nevrotica attenzione per il nulla. Il nostro protagonista è un personaggio stra contemporaneo ma anche la memoria di chi lo ha preceduto in altre storie di rinascita”.
Trailer della serie Il Clandestino
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