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Netflix Film

‘Vite Vendute’, recensione del nuovo sparatutto Netflix

Diretto da Julien Leclercq il film è il secondo remake del classico di Henri Clouzot del 1953, a cui è succeduto un reboot nel 1977 diretto da William Friedkin

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Vite Vendute

Vite Vendute è il film che riporta in auge il primo lavoro di Henri Clouzot. Protagonisti Franck Gastambide, Alban Lenoir e Ana Girardot. Franck Gastambide, già noto per il suo ruolo nel film Medellín (2023 disponibile su Prime Video) si avventura con il concorrente streamer Netflix nel terzo rifacimento del film che vide la luce per la prima volta nel 1953.

Dopo diverse pellicole incentrate sul tentativo di affrontare il costante declino del continente africano attraverso l’uso della forza da parte di squadre speciali di pochi elementi ( abili nel combattere in inferiorità numerica, come ad esempio L’Ultima Alba del 2003 diretto da Antoine Fuqua), Vite Vendute ci porta in Marocco, precisamente a Rabat, durante dei disordini poco chiari che vedono la monarchia schiacciata da quello che sembra essere un colpo di stato.

Tuttavia, la centralità della storia è affidata ad alcuni eroi che, insieme, dovranno portare a termine una missione ben più importante, apolitica e in cui il denaro diviene il deus ex machina.

Vite Vendute, la trama

In un deserto remoto, un pozzo petrolifero improvvisamente prende fuoco, mettendo a rischio la vita degli abitanti di un campo profughi nelle vicinanze. Una squadra speciale ha meno di ventiquattr’ore per affrontare questa crisi imminente. La società gestore del pozzo invia esperti sul luogo, ma è chiaro che l’unica soluzione è far esplodere il pozzo con la nitroglicerina entro il limite di tempo.

Per questo compito pericoloso, una squadra accetta la sfida, richiedendo una generosa ricompensa. Devono trasportare 200 chili di esplosivo a 800 chilometri di distanza, attraversando terreni ostili controllati da ribelli armati e campi minati. La corsa contro il tempo inizia, con la vita di molte persone in gioco.

Vite Vendute, una storia di superficie

Il film del regista francese si affianca al tentativo poco riuscito di un remake americano dell’originale di Clouzot, suo connazionale. La trama si apre con spunti interessanti, che spaziano dal dramma politico a quello familiare, mancando però di adeguata contestualizzazione. Ci si trova, infatti, ad esplorare territori che richiamano il Nord Africa, durante una rivolta priva di dettagli storici, e personaggi che accennano a un passato tormentato e poco chiaro.

Così facendo, Vite Vendute sacrifica l’intero carico emotivo a favore dello show, che risulta però retorico e privo di innovazione significativa. Le scene di guerriglia nel deserto, durante il pericoloso trasporto, si inseriscono in un filone cinematografico ben noto, offrendo una visione convenzionale dei territori in guerra nel mondo contemporaneo. Il lento declino della componente introspettiva dovrebbe far emergere gli elementi action della pellicola, ma questi appaiono ridondanti e prevedibili nel montaggio sequenziale, tanto da rendere anticipabile il destino di ogni personaggio.

Il film si presenta infatti con una struttura così ordinata da risultare deleteria per lo sviluppo della trama. A ciò si affianca l’assenza palpabile di plot twists che non contribuisce al rinvigorimento della pellicola. Senza questi elementi, il film si avvicina alla narrativa di un classico del genere reinterpretato con tecnologie moderne ma, discostante l’avanguardia.

Personaggi di Vite Vendute

Personaggi di Vite Vendute

Un’altra faccia del dio denaro

Nonostante la struttura stringente, Vite Vendute trasmette un messaggio chiaro, evidente già nel titolo stesso.  Mette in luce il potere che la ricchezza esercita sulle persone coinvolte in questo trionfo di polvere e piombo e il modo in cui i valori e gli ideali vengono subordinati al denaro che, simile alla invisible hand di Adam Smith, muove i fili da dietro le quinte, influenzando le emozioni e i pensieri di personaggi fragili e sensibili.

Questo è il motore della trama che, per la sua semplicità, lancia un messaggio immediato e privo di sbocchi verso riflessioni ulteriori. Un insieme di momenti che si succedono in un microclima avido in cui la superficialità dei personaggi si riflette nell’aridità del deserto che sono impegnati a percorrere, scrutando la ricchezza come un miraggio che illude le loro anime di insani cercatori di fortuna.

In conclusione

Vite Vendute è un film che evidenzia la sostanziale mancanza di originalità nel concepire opere incentrate sull’azione come elemento chiave della trama, avallando il notevole divario tra le produzioni mainstream europee e statunitensi, sia nella struttura narrativa che nell’equilibrio tra poesia e fisicità. Il film rappresenta un esempio eloquente di questa disparità, mostrando, durante la visione, tutte le lacune che nelle pellicole statunitensi vengono colmate da un cast d’eccezione che mira a mascherare le carenze di solidità nei racconti.

Vite Vendute, pur narrando una storia con conclusioni logiche, non riesce ad affrontare la diversità culturale che caratterizza  la cinematografia moderna, risultando quindi un lavoro ben realizzato ma, privo delle doti necessarie a competere con film di categoria capaci di coinvolgere un pubblico più esigente.

Vite Vendute – teaser ufficiale

Vite vendute

  • Anno: 2024
  • Durata: 1h 44min
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Azione, drammatico
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Julien Leclercq
  • Data di uscita: 29-March-2024

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