Con il titolo Ancora e sempre Ozu – La trasparenza, un altro mondo e lo stesso, da venerdì 29 marzo fino a venerdì 12 aprile, Fuori Orario cose (mai) viste, l’appuntamento notturno con il cinema d’autore di Rai Cultura, dedica un omaggio a Yasujirō Ozu presentando 11 film dell’ultimo periodo del regista (1948-1962), restaurati negli ultimi anni dalla Shochiku e distribuiti in sala in Italia da Tucker.
Per Fuori Orario si tratta di un ritorno a uno dei più grandi registi della storia del cinema, venti anni dopo lo storico Tutto Ozu del 2003, quando Enrico Ghezzi presentò 33 film, tutti quelli sopravvissuti e disponibili allora.
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Ozu e il rapporto travagliato con l’occidente
Poco prima di morire Ozu confidò al suo operatore:
“Gli stranieri, un giorno, capiranno i miei film”, aggiungendo con un sorriso: “E a dire il vero no. Diranno, come tutti, che i miei film sono poca cosa”.
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Ormai da decenni si è avviata la “comprensione” di Ozu. Il cineasta era stato del tutto ignorato in Occidente durante la sua vita, trascorsa modestamente al servizio di un grande studio, la Shochiku, in cui cominciò a lavorare fin dagli anni Venti.
Questo maestro del cinema giapponese classico è stato scoperto anche grazie all’ammirazione entusiastica di grandi autori della modernità. Figure come Wim Wenders e Paul Schrader, Hou Hsiao-hsien e Abbas Kiarostami e Gilles Deleuze.
Le tematiche e lo stile
Nelle sue storie di rapporti famigliari, attraverso un potente ed ellittico gioco di messa in scena, il fluire quotidiano degli eventi del mondo si trasfigura nella coscienza pacificata del “vuoto” e dell’impermanenza.
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Ma questo processo di conoscenza è giunto davvero al termine, a conclusione definitive?
Ancora e sempre Ozu significa per Fuori Orario riaffermare una ricerca in progress che serva a sfatare i tanti luoghi comuni con cui anche gli estimatori più sinceri hanno avvolto e frainteso l’opera del cineasta, ben più ricca, variegata e complessa di quanto si pensi ancora oggi generalmente.
L’inimitabile e stupefacente stile Ozu, anche nell’ultimo periodo, il più depurato e compatto, che presentiamo in questa nuova retrospettiva, non è affatto un sistema chiuso, ma prevede innumerevoli variazioni e sfumature che non abbiamo ancora terminato di scoprire e riscoprire.
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Viaggio a Tokyo (1953)
La programmazione nel dettaglio
- Venerdì 29 marzo dalle 01.35 Tarda primavera (1949) e Inizio d’estate (1951).
- Sabato 30 dalle 02.25 Gallina nel vento (1948) e Inizio di primavera (1956).
- Domenica 31 alle 02.35 Crepuscolo di Tokyo (1957).
- Venerdì 5 aprile dalle 01.40 Il sapore del riso al tè verde (1952) e Fiori d’equinozio (1958).
- Sabato 6 dalle 02.25 Viaggio a Tokyo (1953) e Il gusto del saké (1962).
- Venerdì 12 dalle 1.40 Buon giorno (1959) e Tardo autunno (1960).
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Tardo Autunno (1960)