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‘Anthracite’: il mistero di un paesino di montagna tormentato da morte e segreti

Miniserie francese a sfondo thriller, ricca di suspence, a metà tra il crime e il drammatico

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Anthracite

La riapertura di un cold case legato ad un suicidio di massa avvenuto trent’anni prima.

Debutta su Netflix Anthracite: Le mystère de la secte des Ecrins, una miniserie francese a sfondo thriller, ricca di suspence, a metà tra il crime e il drammatico, che riaccende la luce su un suicidio di massa accaduto 30 anni prima.

Diretto da Maxime Berthemy e scritto insieme alla sceneggiatrice Fanny Robert, la serie in 6 puntate promette un’affascinante esplorazione della natura umana, del potere dei segreti e della capacità dell’uomo di superare il proprio passato. Ogni episodio sembra progettato per tenere il pubblico sul filo del rasoio.

Con un cast che comprende Clément Penohat (Hatik), Noémie Schmidt e Camille Lou, Anthracite promette di esplorare la profondità dei segreti umani e tanti misteri irrisolti.

Anthracite: la Trama

Nel 1994 il suicidio di massa di una setta vicino a una cava di antracite, in un piccolo villaggio delle Alpi, domina le testate dei giornali. Trent’anni più tardi, l’omicidio di una donna uccisa secondo i rituali di questa strana comunità sconvolge l’equilibrio ristabilito dagli abitanti.

Jaro Gatsi, un criminale arrivato nelle montagne per rimettere in sesto la propria vita, viene accusato dell’omicidio. Determinato a provare la propria innocenza, il ragazzo riceve l’aiuto inaspettato di Ida, un’eccentrica donna che si dirige nel villaggio per cercare il padre, scomparso mentre indagava sulla setta. L’improbabile duo si imbarca così alla ricerca della verità, scoprendo che il loro coinvolgimento in questi eventi legati al culto non è casuale.

Anthracite

Le prime due puntate

La scomparsa di un giornalista, spinge la figlia Ida, eccentrica investigatrice iperconnessa ( afflitta da una forma di leucemia fin da bambina) a impegnarsi in una ricerca disperata. L’indagine la porta in uno splendido paesino sulle Alpi, in una comunità dall’apparenza pacifica e idilliaca che, sotto la facciata pittoresca, nasconde oscuri segreti.

Quando una ragazza viene uccisa seguendo i rituali di una setta di anni fa, Jaro Gatsi, un ragazzo dal passato oscuro, venuto nella città di montagna in cerca di un nuovo inizio, rimane intrappolato nel mistero e accusato dell’ omicidio. Nel disperato tentativo di dimostrare la sua innocenza, ottiene l’aiuto di Ida. Ma le loro strade non convergono per caso e portano alla luce segreti che la città nasconde da tempo.

A complicare la faccenda è la scoperta, nel secondo episodio, del cadavere di una donna con un piccolo gps nascosto sotto l’orecchio e che riconduce ad una clinica farmaceutica, all’interno della quale si fanno strani esperimenti.

Anthracite appare sin dall’inizio una serie contorta: non si tratta di una semplice indagine su una persona scomparsa. E’ molto di più. Ida è la protagonista eccentrica, ingenua e divertente, mentre l’ombroso Jaro ha un unico obiettivo: evitare guai in modo da poter riavere sua figlia. Insieme a loro c’è una poliziotta, segnata da un tragico passato.  I tre si trovano invischiati in una storia dove tutto è il contrario di tutto e dove nessuno è quello che dice.

Culti, omicidi e segreti

Il nero dell’antracite è lo sfondo perfetto in questo viaggio agghiacciante nel cuore di una cittadina di montagna apparentemente tranquilla.

Tutti i personaggi hanno una storia triste e misteriosa alle spalle. La serie ha un ritmo serrato e gioca con i codici del cold case, del documentario e del True crime. I colpi di scena si susseguono costantemente mantenendo un livello alto di suspense. Il mistero del culto fa emergere rivelazioni scioccanti che si mescolano nella storia in modi interessanti. Lo splendido scenario della regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi in cui è stata girata la serie, diventa lo sfondo perfetto e la cornice ideale per incrementare il mistero dalle tinte cupe.

Ida Heilman è la protagonista e anche l’elemento più sfaccettato della serie, e, sebbene la storia la dipinga come una donna eccentrica e ossessionata dagli altri, il suo talento non ha eguali. Il suo atteggiamento eccentrico nasconde la sua vera forza facendola apparire una sorta di Harley Quinn 2.0. Noémie Schmidt la interpreta in maniera perfetta in ogni scena, dandole anche un tocco di umorismo nero ed è questa però la nota negativa. Gli atteggiamenti sono a volte così eccessivamente caricaturali e comici da scontrarsi con l’atmosfera generale della serie, sminuendone il valore.

Scatole cinesi e tante storie

Sebbene la trama sia interessante e godibile, sono troppi gli ingredienti nel calderone. L’idea iniziale della setta è eccellente, crea aspettativa, desta curiosità e interesse. Così come la storia della madre di Jero ma, a queste si aggiungono altre storie diverse che rendono la serie confusa e a tratti difficile da seguire.  Tutto questo sposta l’attenzione da quella che era la premessa iniziale: una donna esperta di tecnologia che intraprende una ricerca disperata per trovare il padre scomparso. Anche i personaggi sono poco delineati e poco appassionanti. Tutti troppo piatti e abbozzati in una maniera talmente sufficiente da risultare poco interessanti.

Seguiamo diversi protagonisti perdersi tra retroscena oscuri e deprimenti in una città altrettanto deprimente.

Considerazioni finali

Anthracite è comunque una serie che si lascia guardare fino alla fine, soprattutto per la curiosità di scoprire come andrà a finire e qual’ è la chiave di volta dell’intero racconto.

Il finale lancia una rete di inganni agli spettatori, lasciandoli con domande persistenti che mettono in dubbio l’intera narrazione e che preannunciano una seconda stagione.

Un viaggio agghiacciante nel cuore di una cittadina di montagna apparentemente tranquilla.

Trailer di “Antracite: I segreti della setta”.

Anthracite

  • Anno: 2024
  • Distribuzione: Netflix

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