’90 minuti a new york’ arriva su Chili

Su Chili è disponibile il film 90 minuti a New York, una pellicola che vede in scena un Robin Williams (Hook – Capitan Uncino, Will Hunting – Genio Ribelle, L’attimo fuggente, Boulevard) costantemente arrabbiato e incapace di avere relazioni. Fanno parte del cast anche Mila Kunis (Amici di letto, Il cigno nero) e Peter Dinklage (Game of Thrones, Tre manifesti a Ebbing, Missouri). Il film è un remake di Mar Baum (di Assi Dayan). La regia è affidata a Phil Alden Robinson.

90 minuti a New York è prodotto da Cargo Entertainment, Landscape Entertainment, Films de Force Majeure, Amib Productions, Prominent Media Group e Vedette Finance. Distribuito da Koch Media.

90 minuti a New York : la sinossi

Una mattina Henry Altman (Robin Williams), un uomo arrabbiato costantemente con il mondo, si sveglia con un forte mal di testa. Si precipita quindi in ospedale, non prima di avere un incidente con un tassista: qui sfoga tutta la sua furia. In ospedale il suo medico non c’è, così viene visitato da Sharon (Mila Kunis), una nuova dottoressa che non si è ancora ripresa dalla morte del suo amato gatto.

Sharon comunica a Henry di essere stato colpito da un fortissimo aneurisma cerebrale. L’uomo si infuria e se la prende con la dottoressa, facendola andare nel panico. Sharon, esausta, dice a Henry che gli rimangono solamente 90 minuti di vita. Henry sa che quella è una risposta irrazionale, ma si sente obbligato ad accettare l’esiguo tempo che gli resta. Capisce di dover approfittare degli ultimi istanti per rimediare agli errori commessi durante l’intera esistenza. Così scappa dall’ospedale.

Dopo un confronto con il fratello (Peter Dinklage), per Henry inizia una forsennata corsa per le strade di Brooklyn alla ricerca della moglie Beth (Melissa Leo) e del figlio, mentre Sharon, resasi conto dell’errore commesso, cerca disperatamente di rintracciarlo prima che sia troppo tardi.

Quando la morte dona nuova vita

In 90 minuti a New York, il personaggio affidato a Robin Williams si trova davanti a un bivio: lasciarsi morire oppure abbracciare le persone che ama e che ha trattato male?

Questo è il motore del film. Henry è un uomo che odia il mondo e, soprattutto, le persone che lo abitano. Un essere vivente che va avanti per inerzia, che si è abituato al nuovo se stesso (dopo una grave perdita) e che ha fatto abituare gli altri al suo essere. Ma cosa accade quando un uomo la cui esistenza non ha più uno scopo scopre di stare per morire?

Henry è distrutto: capisce di aver perso tutto ciò a cui teneva. E capisce che la colpa è sempre stata sua. Un time lock così forte come appena un’ora e mezza costringe Henry a non potersi arrabbiare, ma ad agire in base a ciò che sente: un qualcosa che aveva dimenticato e che gli era mancato tantissimo. Ed è così, in una corsa tra la vita e la morte, che Henry tenta in ogni modo di riprendere in mano la propria esistenza.

90 minuti a New York : un film affidato al cast

Phil Alden Robinson dirige un drammedy con un ritmo serrato. Un film che fatica a farsi apprezzare a causa della sua prevedibilità e, a tratti, della facilità con cui viene messa in scena la situazione. Mano a mano che i minuti passano, e il tempo rimasto a Henry si fa sempre più breve, la qualità di scrittura del film migliora e lascia spazio all’ispirato monologo di Robin Williams. Durante la visione si assiste a un’opera che sembra essere incompiuta.

90 minuti a New York ha una struttura poco ricercata e una regia che tenta di far immedesimare lo spettatore con la confusione del protagonista. Il film riesce a strappare un sorriso e a donare una piccola riflessione (prevedibile) grazie alle interpretazioni di un cast di livello dove, su tutti, ovviamente, brilla l’immenso Robin Williams.