Una favola attuale quella scritta e diretta da Riccardo Milani, con un bravissimo Antonio Albanese e una sorprendente Virginia Raffaele. Un mondo a parte è la favola che vede un’Italia che sta scomparendo ma che vale la pena salvare, la forza di combattere oltre la resilienza e la rassegnazione, la crescente disumanità della metropoli e l’ostichezza dei piccoli paesi, la bellezza selvaggia della natura non sempre accogliente. Ma soprattutto la storia di un uomo che ha l’opportunità ed il coraggio di cambiare se stesso e la propria vita, inseguendo un sogno e scontrandosi con una realtà diversa e più complessa, superando gli ostacoli fino a raggiungere la propria felicità. Perché la montagna è un mondo a parte; è aspra ma ti conquista, ti cambia dentro senza via di ritorno… perché, citando il tormentone del film, “la montagna lo fa!”.
La pellicola è ora disponibile in streaming per gli abbonati su Amazon Prime Video.
Un mondo a parte: la trama
Michele (Antonio Albanese), originario del nord Italia, è un maestro elementare di ruolo presso una scuola della Capitale. Dopo trent’anni di insegnamento, tra bambini prepotenti e genitori bulli, stanco di cercare di “salvare gente che non vuole essere salvata”, chiede l’assegnazione provvisoria presso una scuola di Rupe, paesino sperduto dell’alta Val di Sangro, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. La storia di Un mondo a parte inizia un anno dopo la sua richiesta, quando questa viene, inaspettatamente, accettata; e Michele si ritrova catapultato, appunto, in un mondo a parte, popolato da sole 378 anime. Anzi, 364, perché nell’anno intercorso tra la domanda di assegnazione ed il suo accoglimento ci sono state “14 dipartite e nessuna nascita”.
Un mondo dove la natura è splendida se vista, occasionalmente, da turista, ma non sempre benigna per chi ci vive tutto l’anno, tra neve, vento e animali selvatici, lupi, orsi, cervi. Un mondo dove la scuola conta solo sette alunni, in una classe mista tra prima, terza e quinta elementare, che rischia ora la chiusura per mancanza di bambini e l’intervento del preside del vicino comune di Colle Romito. Sarà un Michele rinato e perfettamente “acconciato” a trovare una via d’uscita, e a metterla in pratica con l’aiuto della vicepreside Agnese (Virginia Raffaele) e delle più alte autorità del paese: il sindaco, il capo del locale reparto dei Carabinieri, il responsabile degli albergatori, quello della protezione civile… e, ovviamente, il prete.
Un film corale
Se Albanese e la Raffaele sono i principali protagonisti, Un mondo a parte è un film corale, dove ogni personaggio ha la sua importanza, a partire dai bambini, veri co-protagonisti del film di Milani. Gli alunni di Rupe, diversamente da quelli della Capitale, sono attenti e curiosi. Imparano dal nuovo maestro e gli insegnano a vivere nel loro mondo, in un rapporto di equo scambio culturale e di vita.
Degni discendenti di quel “Jurico poeta-pastore”, all’anagrafe Cesidio Gentile, che da autodidatta ha imparato a leggere e scrivere, e che ha dato il nome alla scuola elementare di Rupe. Bambini che a casa imparano le tradizioni e a scuola si aprono al mondo e alla diversità, grazie agli insegnamenti di Agnese (dall’educazione sessuale all’informatica allo storytelling), che in quella terra è nata e ne conosce i pregi ma soprattutto i limiti, primo tra tutti la rassegnazione, e di Michele, con la sua ritrovata passione per il proprio lavoro e per la vita.
Accanto a loro ci sono gli altri responsabili scolastici, i genitori, i ragazzi più grandi alla ricerca della propria identità in un paese morente, le autorità locali, con i loro tutto sommato innocenti ‘accomodamenti’ all’italiana’. Da notare che il film, girato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, ha un cast per larga parte abruzzese, da Pescasseroli a Tagliacozzo a Bussi; un vero omaggio del regista alla sua terra, che la splendida fotografia di Saverio Guarna dipinge sapientemente, tra panorami mozzafiato e fieri branchi di lupi.
Una favola di commedia
Un mondo a parte è una favola vera, dove con tono da commedia Milani racconta vizi e virtù di un’Italia che sta scomparendo, l’arretratezza (forse anche esagerata) delle piccole comunità isolate dell’Abruzzo che i protagonisti sradicano a poco a poco cercando di far convivere tradizioni e modernità. Ma soprattutto tentando di far rinascere il proprio paesino, portando nuovi abitanti, salvando la scuola e le professioni agricole, in modo forse non proprio ortodosso ma efficace e proficuo per tutti. Il fine giustifica i mezzi, e Michele ed Agnese useranno ogni opportunità (e anche qualche escamotage) per salvare la scuola elementare Cesidio Gentile detto Jurico. E con essa il futuro del paese, nonostante le manovre del preside del comune vicino, che tenta di ostacolarli con mezzi non proprio leciti.
Alla fine, la vilipesa burocrazia, ‘acconciata’ alla maniera abruzzese, che – lungi dal voler frodare le istituzioni – vuole invece raddrizzarne le storture, concederà, come in ogni favola che si rispetti, l’agognato lieto fine, sulle note di Ivan Graziani, abruzzese doc le cui canzoni riecheggiano per tutto il film, da Taglia la testa al gallo ad Agnese, che dà il nome anche al personaggio interpretato dalla eccezionale Virginia Raffaele.
‘Un Mondo a Parte’ conversazione con Riccardo Milani