Ernie Hudson, l’attore famoso per il suo ruolo in Ghostbusters, ha recentemente parlato delle difficoltà che gli attori afroamericani devono affrontare nell’industria cinematografica. In particolare, ha sollevato il problema delle disparità disparità salariali e sul persistente problema del razzismo nel settore.
Rivelando la sua personale esperienza, Hudson ha sottolineato come lui e altri attori neri abbiano continuato a ricevere un trattamento economico inferiore rispetto ai colleghi bianchi, nonostante il successo commerciale del primo Ghostbusters. Questo dislivello, purtroppo, sembra essere rimasto immutato nel corso degli anni.
Tuttavia, Hudson ha sottolineato l’importanza di affrontare apertamente tali questioni e di collaborare per creare un’industria cinematografica più equa e inclusiva.
Hudson è apparso in cinque film di Ghostbusters, a partire dall’originale del 1984, il sequel del 1989, Ghostbusters: Legacy del 2021 e Ghostbusters: Minaccia Glaciale, in uscita ad Aprile in Italia. L’attore è anche apparso nel reboot con protagoniste femminili di Ghostbusters nel 2016, anche se interpretando un personaggio diverso.
Il ruolo di Winston Zeddemore inizialmente offerto a Eddie Murphy, con una parte ridotta significativamente prima delle riprese.
Possiamo dire che è una questione razziale, ma penso che se Eddie Murphy avesse interpretato il ruolo che ho interpretato io, sarebbe stato pagato molto bene. Penso che gli studi siano nel business di fare soldi, e pagano quello che ritengono di dover pagare.
Ha detto l’attore in un’intervista all’Indipendent.
Sulla questione della disparità salariale, Ernie Hudson ha riconosciuto che la situazione è più complessa del semplice razzismo, indicando come molteplici fattori possano contribuire a tali disuguaglianze. Questo riconoscimento evidenzia la necessità di affrontare le problematiche strutturali che permeano l’industria cinematografica, con la speranza di promuovere un cambiamento duraturo e positivo.
Fonti: Hollywood Reporter, Indipendent