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Animazione

Netflix: Film d’animazione giapponese da non perdere

Una lista di film d’animazione disponibili su Netflix per guidarvi all’interno del catalogo di Netflix, con particolare attenzione all’animazione giapponese

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Akira

Il catalogo di Netflix è ampio e contiene al suo interno anche film d’animazione giapponese. Il Giappone è ben noto per la sua enorme mole di prodotti animati e per l’impatto che essi hanno sul mercato, il cui pubblico si limita a chiamarli semplicemente anime.

In questa guida troverete una lista di titoli che non dovreste assolutamente perdere, tutti attualmente disponibili su Netflix. Si tratta di film di grande importanza e prestigio, che hanno ampiamente impattato il mondo dell’animazione giapponese e non solo.

La Città Incantata

La città incantata

Scritto e diretto da Hayao Miyazaki, La città incantata è il capolavoro targato Studio Ghibli. Film d’animazione in tecnica tradizionale, è uscito nelle sale giapponesi il 21 luglio 2001 ed è valso al regista una lista interminabile di premi, nonché il Premio Oscar 2003 al Miglior Film d’Animazione e un Oscar alla carriera.

Trama

Chihiro è una bambina di dieci anni alle prese con un trasloco.  Lungo il tragitto per la nuova casa, la sua famiglia si smarrisce e la bambina si ritrova intrappolata in  un centro termale per yōkai (creature mitologiche giapponesi). Per poter liberare i suoi genitori, Chihiro dovrà darsi da fare e imparare il significato del duro lavoro.

Breve recensione

La città incantata è una storia di formazione di estrema efficacia. I toni grotteschi uniti al tripudio visivo dell’immaginario di Miyazaki rendono questo film una visione ineccepibile e trasversale a tutte le età e sarà in grado di regalare un’esperienza diversa da quelle cui il paradigma hollywoodiano ha abituato la maggior parte degli spettatori. D’altro canto, l’eccezionale quantità di significati allegorici e l’accorato sviluppo di personaggi memorabili renderanno questo film una delizia anche per chi è alla ricerca di visioni più impegnate. É presente un gran numero di temi cari al regista, dal socialismo all’ambientalismo alla maternità, e non manca la possibilità di una lettura personale e affascinante.

Un film leggendario che è passato alla storia dell’animazione e che chiunque dovrebbe vedere almeno una volta nella propria vita.

La principessa Mononoke

Capolavoro scritto e diretto da Hayao Miyazaki e targato Studio Ghibli, La principessa Mononoke è solo un altro della lunga lista di film Studio Ghibli presenti in questa guida. In seguito all’accordo fra Netflix e Lucky Red, infatti, la totalità dei film dello Studio Ghibli è disponibile sul catalogo del colosso dello streaming. Uscito in Giappone il 12 luglio 1997, anche Principessa Mononoke è un film pluripremiato in patria che ha sbancato al botteghino, raggiungendo il record di incassi nel Paese del Sol Levante prima di essere superato proprio da La città incantata.

Trama

Giappone, Periodo Muromachi. Ashitaka, principe del villaggio di Emishi, rimane ferito nello scontro con un Dio Cinghiale, che gli infetta il braccio con una maledizione. Costretto a lasciare il villaggio, si dirige a Ovest alla ricerca di una cura, che sembrerebbe possa trovare da parte di un “Dio della Foresta”. Nel corso del suo viaggio, si imbatterà in un insediamento proto-siderurgico, la Città di Ferro, che estrae grandi quantità di minerale dalla montagna vicina per produrre armi da fuoco. Questo insediamento è entrato in conflitto con gli spiriti della foresta, con i quali è schierata anche l’umana San, detta “Mononoke”. Ashitaka si troverà, suo malgrado, in mezzo al fuoco incrociato fra questi due schieramenti.

Breve recensione

Gigantesca metafora dell’avanzamento industriale ai danni della natura, La principessa Mononoke è uno dei film più politicamente schierati del regista Hayao Miyazaki. Un’opera dall’enorme impatto visivo che mette a nudo con la cruda violenza l’insensatezza e l’aberrazione della guerra, in ottica fortemente antibellica. Sfruttando l’immaginario tradizionale e folkloristico giapponese e ambientando la storia in un’epoca lontana, riesce poi a mettere in scena un’efficace critica ambientalista. Decisamente non un film per i più piccoli, che potrebbero trovarsi di fronte a scene particolarmente crude e che non potrebbero cogliere i messaggi impegnati che il regista vuole veicolare.

Porco Rosso

Porco Rosso

Porco Rosso è un altro grande classico del regista Hayao Miyazaki, che ha scritto e diretto il film. Animato dallo Studio Ghibli, il film esce nelle sale giapponesi 18 luglio 1992. Estremamente apprezzato in patria, può essere ancor più goduto da un pubblico italiano, poiché le vicende iniziano proprio in Italia.

Trama

Marco Pagot è un asso della Regia Aviazione che, a causa di un incidente durante la Prima Guerra Mondiale, si trova il volto sfigurato in quello di un maiale. Ora un cacciatore di taglie ai danni della pirateria aerea, è conosciuto come Porco Rosso per via del colore del suo aereo. I pirati del cielo, per liberarsi di lui, ingaggiano il pilota americano Donald Curtis, che riesce ad abbattere il Porco Rosso e si convince di averlo ucciso. Marco si dirigerà, invece, a Milano per riparare il suo aereo e qui farà la conoscenza della giovane Fio, nipote del meccanico Piccolo, che si occuperà delle riparazioni.

Breve recensione

Uno dei film che maggiormente evidenzia il duplice amore di Miyazaki per l’aviazione e per l’Italia, Porco Rosso è un accorato omaggio al socialismo di cui Miyazaki si fa spesso portavoce. Ambientato nel 1929, Marco Pagot è un ex-militare fortemente contrario al fascismo, e le vicende seguono gli anni che porteranno allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, con tutta la critica ai totalitarismi che si può ben immaginare. Il film è poi una meravigliosa narrazione romantica, dove tutto è piuttosto realistico, non fosse per la presenza surreale del protagonista, che ha una faccia da maiale. Questo dettaglio può prestarsi a tantissime interpretazioni, che il film non spiega didascalicamente,  lasciando allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni.

Si alza il vento Miyazaki

Si alza il vento

Penultimo film di Hayao Miyazaki, scritto e diretto da questi e liberamente ispirato al romanzo omonimo di Tatsuo Hori. Uscito in Giappone il 20 luglio 2013, per molti anni Si alza il vento è stato l’ultimo film del maestro e testamento della sua opera, ma pochi anni dopo Miyazaki di è messo in moto per produrre un nuovo ed ultimo film, Il ragazzo e l’airone, uscito nelle sale italiane il 1 gennaio 2024.

Trama

La storia è una biografia fittizia dell’ingegnere aeronautico Jirō Horikoshi. Impossibilitato a divenire un pilota a causa della sua miopia, l’incontro in sogno con il noto ingegnere aeronautico Caproni gli farà scoprire la bellezza che sta dietro alla progettazione degli aerei. Nel corso di un viaggio in treno per Tokyo il suo destino si intreccerà con la giovane Nahoko.

Breve recensione

Si alza il vento è un film che ha decisamente registrato il cambento dell’ormai anziano Miyazaki. Non è affatto un film stanco, ma si prende sicuramente molto più i suoi tempi rispetto ai precedenti film, sicuramente più colorati ed energici. È un’opera lenta e contemplativa, ancora in grado però di far sognare lo spettatore come tanti altri film dello stesso autore. Di Miyazaki, c’è come in Porco Rosso il suo grande amore per l’aeronautica e per l’Italia, perfettamente incarnati dalla presenza di Caproni, capace di veicolare un forte messaggio antibellico. A far nascere gli aerei sono state necessità di guerra, ma il sogno di Caproni e Horikoshi è quello di creare un giorno aerei che possano far volare le persone che sognano di librarsi pacificamente nel cielo.

Akira

Akira

Film d’animazione per adulti dello studio Tokyo Movie Shinsha, scritto e diretto da Katsuhiro Ōtomo e tratto dal manga omonimo dello stesso del medesimo autore. Costato 700 milioni di yen (circa 5,5 milioni di dollari ai tempi), Akira fu nel 1988, anno di uscita, uno dei film d’animazione più costosi mai prodotti.

Trama

2019, Neo-Tokyo. In un mondo post-apocalittico che ha visto la distruzione di Tokyo in seguito alla Terza Guerra Mondiale, Kaneda è il leader di una banda di motociclisti. Fra scorribande notturne e tensioni rivoluzionarie, Tetsuo, uno dei membri del gruppo di Kaneda, rimane ad un certo punto vittima di un incidente ed è sottoposto ad esperimenti che gli fanno sviluppare poteri sovrannaturali. Le cose si complicheranno quando emergerà lo sviluppo di un progetto segreto, Akira, un ragazzino in possesso di poteri simili.

Breve recensione

Il film ha suscitato enormi controversie poiché, nonostante sia diretto dallo stesso autore del manga, non è particolarmente fedele allo stesso. Partendo da antefatti simili, mette in scena una storia che non è particolarmente convincente e che tende a incespicare in alcuni passaggi poco chiari. Sicuramente frutto della lavorazione tribolata e del limitato spazio a disposizione, queste differenze non hanno impedito, comunque, al film di diventare un vero e proprio cult, grazie soprattutto alla tecnica di animazione avanzatissima per i tempi. Non sarebbe del tutto erroneo pensare che sia grazie ad Akira se l’animazione giapponese sia stata sdoganata nel mondo come molto più che una semplice esportatrice di serie animate commerciali.

paprika

Paprika – Sognando un sogno

Unico film d’animazione di Satoshi Kon presente nel catalogo Netflix, Paprika è l’ultimo film del deceduto regista. Film del 2006 dello studio d’animazione Madhouse, è considerato uno dei maggiori lavori di Kon, nonché spesse volte tirato in ballo in accuse di plagio rivolte a Inception di Christopher Nolan, film del 2010 che tratta il tema onirico in maniera alquanto simile al titolo giapponese.

Trama

Grazie all’invenzione della DC Mini, immergersi nel subconscio delle persone è divenuta un’opzione praticabile da parte degli psicanalisti, che la possono sfruttare per curare gli stati alterati della mente. “Paprika”, alter-ego della dottoressa a capo del progetto  Atsuko Chiba, inizia ad operare illegalmente al di fuori dei laboratori di ricerca per curare i propri pazienti.

Breve recensione

Paprika è un film che aggiunge un tassello (sfortunatamente l’ultimo) all’opera di Satoshi Kon, caratterizzata dalla ricorrenza di alcuni temi, in particolare l’interesse per le categorie sociali oppresse e il mondo onirico. Quest’ultimo tema si inserisce in una più generale analisi del confine che separa realtà e fantasia. Paprika analizza gli argomenti trattati in maniera estremamente personale e particolare. Il regista, peraltro, non segue l’iconografia tradizionale dell’animazione giapponese, rappresentando i volti umani con fattezze più realistiche ed esasperando le proporzioni grottesche del corpo umano. Un’opera visionaria di notevole complessità narrativa.

Pioggia di Ricordi

Pioggia di ricordi

Scritto e diretto da Isao Takahata, Pioggia di ricordi è un film del 1991 prodotto dallo Studio Ghibli. Basato sull’omonimo manga di Hotaru Okamoto e Yūko Tone, fu argomento di varie controversie per via del tema trattato, ritenuto ai tempi insolito per l’animazione, pur collezionando un buon successo di pubblico.

Trama

Taeko è una donna single di 27 anni, impiegata in un’azienda a Tokyo, dove ha vissuto tutta la sua vita. Decide di fare un viaggio in campagna per allontanarsi dalla frenetica vita di città e fare visita ai suoi familiari. Nel corso del viaggio in treno, i ricordi nostalgici della sua infanzia cominciano a fioccarle nella mente.

Breve recensione

La storia è piuttosto semplice e senza grandi pretese. Ma il successo di critica del film deriva più dal contesto: un racconto su una office lady trentenne era piuttosto insolito per l’epoca. La tecnica è poi immancabilmente encomiabile, con il riconoscibile stile dello studio d’animazione che ha prodotto tanti capolavori. Lo stile grafico tanto contribuisce, poi, a rendere efficace il ritratto della vita di una donna, con l’esaltazione paesaggistica della campagna contrapposta alla città, un tema caro al regista.

La storia della Principessa Splendente

La storia della Principessa Splendente

Estremamente acclamato dalla critica, La storia della Principessa Splendente è un film del 2013 scritto e diretto da Isao Takahata. Targato Studio Ghibli, è ispirato al Taketori Monogatari, il più antico testo narrativo giapponese che trascrive il racconto popolare di Kaguya, la principessa della luna. Il film ha ricevuto numerose nomination in patria e all’estero e ha vinto anche diversi premi.

Trama

Un tagliatore di bambù trova un giorno all’interno di un fusto di bambù una minuscola creatura luminosa. Mentre la mostra a sua moglie, l’esserino si trasforma in una neonata, che l’anziana coppia comincia ad accudire. La bambina, che hanno chiamato Principessa, cresce con straordinaria velocità e il tagliatore capisce che la figlia è un essere sovrannaturale. Sebbene la figlia sia perfettamente integrata nella comunità di contadini, quando l’anziano genitore trova dell’oro e dei vestiti pregiati all’interno delle canne di bambù, egli comprende che è un segno del Cielo e prende la decisione di trasferirsi con la figlia nella capitale.

Breve recensione

La storia della principessa splendente è l’ultimo lavoro di Takahata, uscito dopo otto anni di lavorazione. Lo stile grafico è senz’altro quel che colpisce maggiormente, dai tratti essenziali e pittorici che richiamano evidentemente l’iconografia tradizionale giapponese, in particolare gli emakimono, antiche opere narrative illustrate. La storia prende spunto dal racconto popolare con diverse libertà e su di essa si instaurano numerosi temi, con un’accorata attenzione alla condizione della donna, al rapporto genitori-figli e alla ricerca della felicità e di una propria identità. Una storia emozionante e suggestiva dall’enorme valore artistico.

Your Name Shinkai

Your Name.

Scritto e diretto da Makoto Shinkai, Your Name. è un film del 2016 animato dallo studio CoMix Wave Films. Il suo enorme successo al botteghino lo ha consacrato come uno dei film più apprezzati di sempre dal pubblico di tutto il mondo. Ci sono state addirittura polemiche per la sua mancata nomina agli Oscar come Miglior Film d’Animazione, per quanto lo stesso Shinkai avesse caldeggiato contro la nomina.

Trama

Due ragazzi liceali giapponesi, Mitsuha Miyamizu e Taki Tachibana vivono in due contesti molto diversi: lei una ragazza di campagna, figlia del sindaco della cittadina di montagna di Itomori e residente nel tempio, desidera essere un ragazzo che vive in una grande città come Tokyo; lui un ragazzo di Tokyo che lavora part-time in un ristorante italiano. I loro destini si incroceranno quando si ritroveranno reciprocamente vittime di frequenti scambi di corpo e dovranno imparare a convivere fra di loro e a collaborare.

Breve recensione

La potenza visiva di questo film è senza dubbio il suo maggior punto di forza. I paesaggi rappresentati sembrano dipinti che celebrano tanto gli ambienti bucolici della campagna giapponese quanto l’imponenza architettonica del panorama urbano di Tokyo. Il tutto corredato da una potentissima colonna sonora che ben condisce la storia romantica messa in scena, in grado di forte presa sullo spettatore. La trama lineare, sia pur con alcuni colpi di scena, non è però esente da alcuni buchi di sceneggiatura. Per quanto secondari, lo stesso autore ha riconosciuto che il film avrebbe necessitato forse di una maggiore gestazione. La critica è stata estremamente entusiasta nei confronti del film alla sua uscita, ma con gli anni c’è da dire che anche le opinioni del pubblico si sono un po’ raffreddate. Rimane comunque un film estremamente godibile, che ha messo in primo piano un regista che continua a riscuotere successo.

The End of Evangelion

Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion

Per la regia di Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki, con la sceneggiatura di Hideaki Anno e Shinji Higuchi, The End of Evangelion è un film del 1997 divenuto praticamente un cult dell’animazione giapponese. Un film non adatto a tutti e che, va detto, non è un titolo stand-alone. Questo film si pone, infatti, in conclusione di una serie animata di 26 episodi, anch’essa disponibile su Netflix.

Trama

Il film è, nei fatti, una versione alternativa e revisionata degli ultimi due episodi della serie, che provocarono enormi controversie all’epoca della loro uscita nel 1996. La trama della serie segue le vicende di un gruppo di adolescenti, denominati “Children”, chiamati a pilotare giganteschi robot umanoidi chiamati “Eva” per conto della Nerv. Il loro obiettivo è fronteggiare gli Angeli, creature aliene che attaccano la Terra per provocare il Third Impact, un nuovo evento apocalittico che farebbe seguito ad altri due già avvenuti.

Breve recensione

Il film è erede di una serie che, avviatasi con uno storytelling relativamente tradizionale, subisce un’alquanto brusca virata ed un cambio di impostazione. The End of Evangelion è un film criptico e ricco di una simbologia di difficile interpretazione che riesce ad avere un impatto sullo spettatore non indifferente. Il film non si pone come obiettivo quello di fornire spiegazioni allo spettatore, quanto piuttosto di stravolgerlo con una narrazione atipica unita a sequenze animate di notevole pregio.

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