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Lola Glaudini Accusa Johnny Depp di Maltrattamenti sul Set

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Nei giorni scorsi è riemerso un episodio particolare del podcast intitolato Powerful Truth Angels“, risalente ad inizio anno, che vedeva Lola Glaudini come protagonista. L’attrice ha rivelato alcuni aneddotti dal set di “Blow“, film del 2001 diretto da Ted Demme, tra cui la reazione – poco piacevole – del collega Johnny Depp.

 

Lola Glaudini: un Racconto di Abusi Verbali

Durante una ripresa del film, Glaudini, che era sullo sfondo di una scena in cui Depp tiene un monologo, ha raccontato di essere stata incaricata dal regista Ted Demme di “scoppiare a ridere”. Tuttavia, il comportamento di Depp alla fine della ripresa ha lasciato l’attrice sconvolta e sconcertata.

Depp dice il suo monologo. Sento lo spunto e faccio una grossa risata o qualcosa del genere. Ma quando hanno urlato “stop”, Johnny Depp si è avvicinato a me, mi ha puntato un dito contro il viso e ha detto: Chi c***o pensi di essere? Chi c***o pensi di essere? Stai zitta, c***o. Sto cercando di recitare le mie battute e mi stai facendo deconcentrare. Sei una f*****a idiota. Oh, ora non è poi così divertente, vero? Adesso puoi stare zitta? Ecco, resta così: zitta.” – Lola Glaudini

Per Lola Glaudini, l’esperienza sul set di “Blow” rappresentava un passo significativo nella sua carriera, poiché era il suo primo grande film dopo una serie di produzioni indipendenti. Pur non conoscendo personalmente Johnny Depp, l’attore era da sempre stato il suo idolo, e la prospettiva di lavorare con lui la riempiva di gioia. Tuttavia, la sua reazione la lasciò profondamente turbata. “Non piangere, non piangere, non piangere”, si ripeteva continuamente, cercando di mantenere il controllo.

Depp vs. Glaudini: Il Conflitto Scuote il Set

Successivamente, i due sembravano aver chiarito la questione, anche se superficialmente. Glaudini ha raccontato che più tardi, lo stesso giorno, Depp si era avvicinato a lei per giustificarsi: “Ero bloccato nel mio personaggio, stavo cercando di interpretare quell’accento di Boston ed ero confuso. Quindi sono un po’ teso e cose del genere. Volevo solo assicurarmi che fossimo a posto”, aveva detto Depp. Nonostante ciò, la reazione dell’attrice era stata impassibile.

Sul set, inoltre, cominciavano a trattarla come se il problema fosse tutto suo. Glaudini ha condiviso il suo disagio riguardo alla situazione e alla mancanza di supporto da parte del regista Ted Demme, morto nel 2002. Sentendosi isolata e emarginata sul set dopo l’incidente, Glaudini ha rivelato che nessuno voleva più parlare con lei.

“Quando abbiamo finito le riprese, ero come una reietta. Nessuno voleva parlarmi perché ero la s*****a che aveva fatto arrabbiare Johnny Depp.Lola Glaudini

La Replica di Johnny Depp

Glaudini sostiene che la sua storia sia riaffiorata alla mente grazie alla testimonianza in tribunale di Amber Heard. Tuttavia, la vicenda non è stata supportata da altri membri del cast e della troupe, nè da un portavoce di Depp, il quale non ha indugiato nel contrastare le accuse, sottolineando che Depp dà sempre la priorità ai buoni rapporti di lavoro sul set.

In risposta alle accuse avanzate da Lola Glaudini, il rappresentante di Depp ha citato Samuel Sarkar, un tecnico del suono accreditato in “Blow“, che ha affermato di non aver mai sentito nulla del genere durante le riprese del film. Sarkar ha lavorato anche in altri progetti con Depp, come “Chocolat” e “Paura e Delirio a Las Vegas, e ha negato atteggiamenti simili da parte dell’attore in precedenza.

“Come tecnico del suono, ascolto costantemente quello che succede sul set, ascoltando i rumori, ascoltando le chiacchiere. Infatti, nello specifico, ascoltavo l’audio di Johnny per verificare eventuali interferenze sia durante le prove che durante la ripresa. Non ho mai sentito niente del genere, sarebbe stato un evento strano.” – Samuel Sarkar

L’Esito Finale della Controversia

Da parte del team di Lola Glaudini non ci sono ancora stat risposte alle affermazioni di Sarkar. Tuttavia, le accuse dell’attrice hanno sollevato interrogativi importanti sulla cultura lavorativa nell’industria cinematografica, sottolineando la necessità di garantire un ambiente di lavoro rispettoso e sicuro per tutti i professionisti coinvolti nella produzione di un film.

Il dibattito su questa vicenda è ancora in corso, con punti di vista contrastanti che delineano la complessità delle relazioni umane e professionali sul set. Indipendentemente dall’esito finale di questa controversia, le parole coraggiose di Lola Glaudini servono da richiamo per un maggiore rispetto e responsabilità nell’ambiente cinematografico.

Fonte: Variety

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