Madame Web, uscito nelle sale il 14 febbraio, è stato un disastro al botteghino, persino peggiore del precedente Morbius. La Sony Pictures Releasing, che aveva distribuito il film, si è vista costretta a ritirare la pellicola dalle sale, dopo appena cinque settimane di programmazione.

Un insuccesso di pubblico e di critica
Per un film che, secondo The Hollywood Reporter, è costato quasi 100 milioni di dollari, l’incasso globale di circa 97 milioni è ovviamente fallimentare. La critica ha poi stroncato il film, definendolo peggiore persino del già citato Morbius, che era divenuto un meme su internet per via dello scarso successo di pubblico. Madame Web è, peraltro, già uscito lo scorso finesettimana anche in versione digitale, dove può essere visionato su varie piattaforme di streaming attraverso il noleggio o l’acquisto.
Sebbene nel disegno del Sony’s Spider-man Universe (SSU) siano già previsti altri due titoli di prossima uscita, Kraven il cacciatore e Venom: The Last Dance, la Sony potrebbe vedersi costretta ad un repentino cambio di piani. In un SSU incentrato sull’uomo ragno da poco avviato ma dove l’eroe mascherato non ha ancora nemmeno fatto la sua comparsa, le premesse non sembrano essere le migliori.

Dakota Johnson si dichiara “non sorpresa” dal flop di Madame Web
Dakota Johnson, interprete del ruolo di Cassandra Webb, protagonista di Madame Web, non è riuscita a mascherare il disappunto in una recente intervista con Bustle. Alla domanda se fosse infastidita dalle recensioni negative del film, lei avrebbe così risposto:
“Sfortunatamente, non sono sorpresa che sia andata finire così”.
Interpellata sulle ragioni di questa sua affermazione, avrebbe continuato:
“È davvero difficile fare film, e quando vengono prodotti grossi film – e sta cominciando ad accadere anche con le piccole produzioni, cosa che trovo davvero preoccupante – le decisioni sono prese da commissioni, e l’arte non può esprimersi al meglio quando le commissioni sono di mezzo. I film li fanno un regista e il team di artisti intorno a lui. Non si può fare arte basandosi su numeri e algoritmi. La mia impressione è ormai da tempo che il pubblico sia estremamente perspicace, mentre i dirigenti hanno cominciato a credere che non lo sia. Il pubblico sarà sempre in grado di accorgersi delle str****te. Anche se cominceranno a fare film con l’IA, gli esseri umani non vorranno vedere certe porcate.
Ma è stata di certo un’esperienza importante per me lavorare a quel film. Non avevo mai fatto niente del genere prima. E, probabilmente, non farò più qualcosa del genere in futuro, perché non appartengo a quel mondo. E adesso lo so. Ma a volte, in quest’industria, si firma per fare qualcosa e poi, quando inizi a lavorare, si trasforma in qualcosa di completamente diverso, e si è tipo “Aspetta, cosa?”. Ma è stata un’ottima occasione per imparare. E, naturalmente, non è bello far parte di qualcosa che è stato ridotto in frantumi, ma non posso dire di non capire.”