Vincitore di tre premi (miglior film, attore e regia) presso l’edizione 1990 del Fantafestival e passato ingiustamente quasi inosservato, nei cinema italiani, nel Dicembre successivo, approda finalmente nel mercato dell’home video digitale italiano Un minuto a mezzanotte (1989), thriller natalizio a firma del francese René Manzor.
Ne è protagonista lo scatenato Alain Musy nei panni del piccolo fanatico di Rambo e genio dei computer Thomas, il quale, figlio della ricca padrona dei grandi magazzini, ha trasformato il castello in cui vive in un campo di battaglia stracolmo di trappole e trabocchetti per giocare insieme al proprio cane.
Castello dove, la notte del 25 Dicembre, solo insieme al nonno malato, attende con ansia l’arrivo di Babbo Natale, al quale ancora crede nonostante la sua intelligenza; senza immaginare, però, che, fornito di rosso costume da dona regali più amato dai bambini, a calarsi dal suo camino sia, in realtà, un pericoloso psicopatico.
Quindi, un vero e proprio precursore “serio” di Mamma, ho perso l’aereo (1990) che, però, non punta alla risata, ma a regalare un riuscito spettacolo di tensione infarcito con piccole dosi di violenza (quasi sempre occultata), pur risultando adatto sia al pubblico degli spettatori adulti che di quelli piccoli.
Un riuscito spettacolo di tensione da gustare accanto all’albero addobbato e che Manzor racconta facendo irrompere nell’universo infantile in cui vive il protagonista, rappresentato dal quasi fiabesco castello (soprattutto esteriormente) di cui sopra, un male generato dall’avido mondo degli adulti.
Perché, con le fattezze del Patrick Floersheim rivisto, tra l’altro, ne L’impero dei lupi (2005), è un dipendente licenziato dalla madre del ragazzino (la Brigitte Fossey de Il tempo delle mele) a intrufolarsi nella sua labirintica abitazione intenzionato a seminare morte e paura.
Personaggio che, oltretutto, incarna un certo retrogusto anti-capitalista che – voluto o no – finisce comunque per attraversare l’intera operazione; a partire dalla significativa sequenza d’apertura, nel corso della quale un souvenir raffigurante la Tour Eiffel, simbolo di Parigi, viene schiacciato da un camion della nettezza urbana, ovvero uno dei mezzi di lavoro tipici della classe operaia.
E, al di là delle numerose sequenze d’antologia come quella tesissima del trenino esplosivo o l’altra che vede Thomas intrappolato sul cornicione della casa, provvedono i freddi toni della fotografia a cura di Michel”Rien ne va plus”Gaffier a impreziosire ulteriormente la circa ora e mezza di visione che, grazie alla splendida colonna sonora di Jean-Félix Lalanne, includente la Merry Christmas interpretata dalla cartavetrata Bonnie Tyler, non manca neppure di sprigionare tanta poesia.
Insomma, se non si fosse capito, un capolavoro sottovalutato della celluloide di genere d’oltralpe che è Jubal Classic Video a rendere disponibile in dvd; inaugurando la collana Classic ‘80s, tramite la quale provvede a riscoprire titoli mitici del decennio reaganiano fino a oggi mai circolati su disco digitale.
Francesco Lomuscio