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Hip hop e cinema, film e serie sul rap

Una panoramica nel mondo dell’hip hop grazie a film e serie TV che ci raccontano questo mondo

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In cinquant’anni di storia, l’hip hop ha omaggiato in tutti i modi possibili il mondo del cinema. Due forme d’arte che narrano storie incredibili spesso si sono unite e il matrimonio è stato sempre perfetto. Era ora però che fosse il grande (in questo caso anche piccolo) schermo ad omaggiare questa cultura e la musica rap. Proponiamo qui una serie di titoli di serie Tv sul rap, ma anche film e autori, che hanno lasciato un importante contributo a questo argomento.

Marta Cagnola, le serie sul rap

Nell’ultima puntata del suo podcast, Marta Cagnola, insieme a un ospite speciale, affronta il tema della cultura hip hop nelle serie TV. Ne emerge un elenco significativo di titoli che, dagli anni ’80 fino ad oggi, ci raccontano questo mondo da più punti di vista. A volte in maniera generale, altre volte focalizzando l’attenzione su un periodo o un artista nello specifico, altre volte ancora  non si parla direttamente di hip hop, ma la storia e le immagini sullo schermo vengono incorniciate meravigliosamente da musiche puramente rap. A quest’ultimo proposito l’ospite del podcast, ci parla di Il mio amico Arnold e Willy il principe di Bel-Air. Ricorderemo tutti l’iconica sigla, totalmente rappata, della sitcom con un giovane Will Smith protagonista.

Atlanta, trap e odio razziale

Il mondo delle serie TV è costellato di prodotti sul rap. Dalle docu-serie di Netflix (hip hop Evolution) a quelle di fiction come Atlanta di Donald Glover, vero nome di Childish Gambino. Rapper che negli ultimi anni si è reso noto con pezzi come This is America, arrivata al grande pubblico grazie soprattutto all’incredibile videoclip, crudo e spietato, che denuncia la società americana.  Atlanta ci fa una panoramica sulla scena dell’omonima città, famosa grazie al fenomeno della trap partito proprio da lì. Ma Atlanta non è solo la patria di uno dei fenomeni musicali più importanti degli ultimi anni.  Città del sud degli Stati Uniti che ha visto nascere Martin Luther King, è anche il simbolo dell’odio razziale in America.

Frame tratto dalla serie.

The get down, il grande black out di New York

Altra grande serie è quella creata e diretta da Baz Luhrmann nel 2016 per Netflix. The get down racconta la nascita dell’hip hop alla fine degli anni ’70, vista dagli occhi di alcuni ragazzi del South Bronx. Il regista de Il grande Gatsby realizza questa serie, insieme al rapper Nas come produttore esecutivo, con Jaden Smith e Giancarlo Esposito nel cast. La serie non ha avuto seguito. Ne troviamo solo una stagione.

Il racconto del rap in Italia

Nel nostro paese sono ancora pochi i titoli che descrivono questo mondo e alcuni sono decisamente poco riusciti. Pensiamo al film Zeta, con un Izi a inizio carriera nei panni del protagonista. Alcuni però sono sicuramente da consigliare: Numero zero – alle origini del rap italiano è tra questi. Il documentario, diretto da Enrico Bisi, scava a fondo fino alle radici della cultura hip hop nel nostro paese, grazie alle testimonianze di alcuni volti noti della scena.

Dal piccolo al grande schermo, Spike Lee e non solo

Quando si parla di rap e cinema, non si può non citare colui che si è presentato ad una cerimonia degli Oscar con le Air Jordan sotto il vestito elegante. Spike Lee cerca di portare da sempre la cultura hip hop di strada all’interno della sua produzione cinematografica. Sono diversi i titoli: Fa’ la cosa giusta, Clockers, He Got Game, fino all’incredibile Malcolm X.

Nato anche lui ad Atlanta, Spike Lee ritrae l’hip hop e il moto politico e rivoluzionario di questa cultura, nata dal background sociale degli afroamericani. Una cultura che ha nel sangue e non perde occasione di mostrarcelo. Ad esempio nel sopracitato He Got Game, film con protagonista Denzel Washington, possiamo sentire colonne sonore puramente rap, firmate dai Public Enemy, gruppo leggendario che ha collaborato in altre occasioni con il regista.

Oltre a Spike Lee,  esiste comunque una immensa quantità di titoli: All eyez on me, 8 Mile (vincitrice del premio Oscar per la miglior canzone), Straight outta Compton.  Il regista di Atlanta quindi non è il solo a produrre film che, in un modo o nell’altro, hanno una forte componente hip hop.

Anche oltre i confini USA  abbiamo titoli a volontà. Pensiamo alla Francia, paese in cui c’è una grossa cultura rap, e quindi a film come L’odio di Mathieu Kassovitz. Il film culto, ambientato nelle banlieu parigine, racconta in modo esplicito la vita dei figli di immigrati nella capitale francese.

Frame tratto dal film.