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Festival del Cinema Tedesco

Aylin Tezel presenta “Falling Into Place”

"Falling Into Place" è il primo lungometraggio della giovane regista tedesca Aylin Tezel che ha inaugurato e vinto il 4a Festival del Cinema Tedesco in programma dal 14 al 17 marzo 2024 a Roma presso il Cinema Quattro Fontane.

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La giovane regista tedesca Aylin Tezel  racconta “Falling Into Place” film  scritto e interpretato da lei che ha vinto il premio delpubblico della 4a Festival del Cinema Tedesco  di Roma in programma dal 14 al 17 marzo 2024 al Cinema Quattro Fontane.

Kira(Aylin) incontra all’isola di Skye durante una vacanza Ian(Chris Fulton). Tra loro è chimica pura e i due trascorrono insieme una notte, senza sesso. Tutto sembra finito lì ma qualcosa è rimasto tra loro

L’autrice porta in scena una storia d’amore leggera ma importante allo stesso tempo, raccontando la fragilità di due persone che devono ritrovare un equilibrio e fare i conti con le ferite profonde del loro vissuto. Una storia che ricorda, se non altro per l’inizio “Prima dell’alba” di Linklater, primo capitolo di una trilogia romantica.

In “Falling Into place” c’è tutta la forza e la fragilità di due persone che si scelgono sin dal loro primo incontro in un pub. L’approccio della regista è delicato e riesce a portare lo spettatore nelle vite dei due giovani protagonisti, con un uso sapiente della fotografia e della musica che diventa un elemento essenziale per la narrazione. La giovane autrice porta in scena  il ritratto di una generazione di trentenni che faticano a trovare il loro posto nel mondo, scegliendo una chiave leggera e intimista.

Abbiamo incontrato Aylin Tezel che ha raccontato la sua opera prima “Falling Into Place”, il film che ha inaugurato e vinto il 14 marzo 2024 il  4°Festival del Cinema Tedesco di Roma.

 

L’intervista: Aylin Tezel racconta il suo primo lungometraggio  “Falling into Place”, è semplice e fresca esattamente come Kira il suo personaggio, una giovane donna che dopo un percorso interiore ritrova non solo l’amore ma anche un successo professionale e un nuovo equilibrio.

Come nasce il  film e perché l’hai ambientato tra Scozia e Inghilterra?

Aylin Tezel:  Ero a Londra con un’amica e stavo facendo una passeggiata a Victoria Park. Abbiamo parlato di sogni. Ci sentivamo entrambe molto piccole e il sogno sembrava così grande. Così le ho detto: “Sai, forse dobbiamo iniziare con un piccolo passo”. Le ho detto che avrei messo un timer per 30 minuti e che avremmo scritto una scena di un film, una poesia o una canzone. Subito ho sentito nella mia testa un dialogo tra una donna e un uomo. L’uomo dice: “La vita è solo una ripetizione di distrazioni per farti dimenticare che morirai, finché non muori”. La donna risponde: “È per questo che siamo stati mandati qui, per distrarci da noi stessi?”. Così è iniziato il dialogo. E l’ho scritto fino alla fine, quando quasi si baciano. Poi è scattato il timer. Da quel momento in poi, i due personaggi hanno vissuto nella mia mente. Più tardi ero Scozia per festeggiare il Capodanno. Il primo gennaio mi sono seduta in un caffè e ho iniziato a scrivere la storia di quelle due persone, Kira e Ian. Per questa ragione il film non poteva che essere ambientato tra Scozia e Inghilterra.

La tua è una storia d’amore e/o anche il ritratto di una generazione che sembra non trovarsi?

A.T. Certamente è una storia d’amore, ma non è solo questo. Ci sono anche le storie individuali di Kira e Ian, che sono due esseri umani che non riescono a volersi bene. Nel caso di lei, per il suo ex boyfriend e per Ian per le tante donne che lo circondano. Certo per lui, il sesso è un modo per rendersi simpatico e per e superare le sue insicurezze. Ma l’intimità, che si crea con Kira è tutt’altra cosa, molto più importante. Entrambi cercano di piacere agli altri in ogni modo. Il film è un viaggio dentro le loro anime ed è per me una seconda storia d’amore. Tutti noi, in fondo, ci portiamo dentro grandi dubbi e la paura profonda di non piacere agli altri e io penso ai social media e alle app di dating che senz’altro non aiutano in tal senso, anzi il contrario. Per questa ragione Kira e Ian non li usano. Il viaggio interiore  di Ian e Kira è fatto di momenti che restano nella loro mente, nei loro pensieri, nei loro ricordi che sono l’unica cosa che veramente conta per  tutti gli esseri umani. Idealmente per noi è importante ricordarci che tutti noi siamo uguali e ci portiamo dietro un bagaglio di insicurezze. Credo che ci dobbiamo sempre ricordare di permetterci di essere noi stessi con tutta la nostra forza, ma anche le nostre paure. In buona sostanza accertarci e volerci bene come i due protagonisti del mio film.

Tu sei Kira? O meglio quanto c’è di te in lei? 

A.T. No….. e sì. Posso dire che  lo script viene dal mio cuore. Quindi, il film e la storia non può che appartenermi. Sai, l’amore e la perdita sono due costanti che abbiamo da quando siamo bambini e probabilmente anche quando saremo diventati  nonni……e tutto questo è in “Falling Into Place”.

 

 

 

 

 

 

 

Falling Into Place

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